Di fronte ad una natura panteisticamente concepita non possiamo fare niente altro che stupirci...e'inutile ,seguendo questa strada,cercare una legge umana che riproduca razionalmente qualcosa che di razionale ha ben poco...
ma visto che ancora oggi questa dottrina del puro astrattismo attrae cosi' tante anime,vorrei solo osservare che (come qualcuno secoli fa, gia faceva...)l'unica cosa di cui noi "avvertiamo" la concretezza siamo noi stessi...ma non sarebbe allora il caso di concentrare la nostra attenzione su cio'che abbiamo per certo,piuttosto che proiettarci in un mondo fatto di nebbia?

Sono d'accordo con questo tuo pensiero.


Il certo per l'incerto.






peppe

La realta' in cui siamo immersi e' tutt'altro che Unita' ...basta aprire la finestra della nostra stanza per accorgersene, e non bisogna mica essere filosofi...Il caleidoscopio della vita ci folgora con le continue immagini di una Molteplicita' mutevole e cangiante.Una infinita' inintellegibile di atomi che si legano in infinite combinazioni regalano agli occhi di un uomo,ahime' ancora bambino,uno spettacolo di forme e colori,di fronte ai quali sentendosi perso,ripone la scintilla divina che egli possiede nella sacra urna del dogmatismo,dalla quale,come per magia tira fuori come da un cilindro,la risposta ai suoi perche'...
L'unico Uno cui l'uomo deve tendere e' il proprio IO,ogni giorno tentato dal lussurioso peccato di riporre la sua natura divina in qualcosa al di fuori di se',sacrificando sull'altare dell'ignoto l'unica forza che gli appartiene:la consapevolezza di essere uomo.

E soprattutto è sempre presente quando sei in bagno!

Kant.