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22-12-2005, 03.01.46 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 347
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Secondo me la Coscienza non va educata, in quanto non è soggetta a evoluzionare essendo lo sfondo immutabile di ogni essere, di tutti gli esseri e oltre ogni individualità. Invece è possibile stabilire un "collegamento" con quella Coscienza che non è ne esterna ne interna ma tutto è immerso in Essa. Ciò che va educata è la mente a non essere il centro motore del nostro essere, talmente siamo identificati con i nostri pensieri, e progressivamente farle cedere spazio attraverso il quale creare quel collegamento con l'essenza di ognuno di noi, finchè la mente si converta nel suo servitore, nelle attribuzioni che sono di sua competenza. Solo in questo caso è possibile "vivere nel mondo senza essere di questo mondo".
Ciao |
22-12-2005, 05.14.01 | #4 |
ma dov'è l'uscita?
Data registrazione: 20-12-2005
Messaggi: 52
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La coscienza è immutabile?
prima di fare una considerazione del genere bisognerebbe specificare cosa sia la coscienza, ed ancor prima bisognerebbe capire se esiste o se si tratta di dei riflessi del nostro cervello,o di una creazione della dialettica, in fin dei conti "coscienza" è solo una parola che sta ad indicare qualcosa di potenzialmente astratto, e dato che una risposta certa a queste domande è impossibile sorge da sola la domanda "educare chi?" |
22-12-2005, 10.01.21 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2005
Messaggi: 141
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Bisogna stabilire prima di tutto cos’è la coscienza, al di là dei significati che questa parola può assumere a seconda dei contesti spirituali in cui viene usata.
In senso lato, la coscienza è la consapevolezza di vita, la percezione di noi stessi, che siamo presenti in questo mondo. Ciò premesso, la coscienza comprende l’IO nell’accezione freudiana (connotato da carattere e temperamento e condizionato esternamente ed internamente), in cui hanno i terminali gli organi di senso. Credo che la coscienza possa coincidere col “corpo sottile” nell’accezione filosofica indiana (Veda). Si può modificare? Sì direi, intendendo con questa parola la possibilità di modificare la struttura complessiva dell’Io, non certo a variarne le caratteristiche “genetiche”. Come? Credo che le risposte siano multiple, ma secondo ciò che penso, per ottenere modifiche alla struttura dell’Io – da considerarsi comunque strumentali - , è necessario essere impegnati in un percorso spirituale che costituisca un obiettivo progressivamente raggiungibile, che crei uno sfondo rosa alla vita cui tendiamo naturalmente (è molto importante curare scrupolosamente l’installazione di questo “sfondo”), ed infine essere in possesso delle appropriate tecniche per progredire. Nell’ambito di questo percorso sicuramente si proporrà la necessità di purificare il nostro Io, cioè distogliere l’Io dalle influenze materiali, grossolane per farlo avvicinare maggiormente ai contenuti spirituali, ottenendone una progressiva purificazione (si tratta quindi di contrastare il Falso Io, ma non combattendolo direttamente, ma sovrapponendogli la visione rosea della vita come obiettivo finale raggiungibile). Agendo in questo modo è possibile ottenere modifiche al nostro Io, verificabili con monitoraggio (introspezione) e sollecitabili con tecniche opportune. |
22-12-2005, 10.07.19 | #6 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
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22-12-2005, 10.18.56 | #8 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 21-03-2004
Messaggi: 214
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Citazione:
Anche secondo me è cosi come hai detto Brucus. La coscienza non va educata, perchè la coscienza (esclusiva dell'essere umano) è quella Voce ammonente (particella divina) che parla al cuore dell'anima dell'uomo, e che gli indica quello che solo è buono e vero, e chi ascolta questa Voce e mette in pratica i suoi suggerimenti quegli giungerà certamente a maggior luce. |
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22-12-2005, 11.35.09 | #9 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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oltre a stabilire cosa intendiamo per coscienza, forse occorre anche conoscere il significato che diamo alla parola "educare". La intendiamo come renderla succube di una disciplina, oppure significa che la mettiamo in condizione di esprimersi al meglio? Perché se non sbaglio, la prima ipotesi è ciò che si fa normalmente, mentre, alla lettera dovrebbe avere il significato della seconda ipotesi. O no?
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23-12-2005, 05.18.28 | #10 |
ma dov'è l'uscita?
Data registrazione: 20-12-2005
Messaggi: 52
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La risata è il fenomeno più sacro che esista sulla terra,
perchè esso è la vetta più alta della consapevolezza. La vita intera è una grande barzelletta cosmica. (Osho) Sono d'accordo con te, la frase è molto bella, ma bisognerebbe anche dire che rajneesh e soprattutto i suoi "discepoli" non ci si sono molto attenuti.., fai un salto a poona, dove (esperienza personale) vige un clima quasi militaresco..., se mi dici che la risata è sacra , e poi vieni *****ato per essertene fatta una perchè "in un momento ritenuto sbagliato" allora mi viene da pensare..."LA RISATA E' SACRA SEMPRE O VA AD ORARI COME LA POSTA? " Buonagiornata a tutti, compreso me. |