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03-01-2006, 12.57.16 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2005
Messaggi: 141
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Citazione:
Il commento a qualsiasi testo sacro deve essere dato da persone avanzate spiritualmente, non avrebbe senso che tutti possano farlo: l’interpretazione “legittima” è giusto che venga presentata dai più qualificati, riconosciuti tali in base ai vari parametri. Il guru o l’acarya che interpreta la Baghavad Gita ne è autorizzato dalla rispondenza ai parametri della scuola disciplica da cui proviene, in particolare S.Prabhupada, fondatore del vaishnavismo in occidente, interpreta la B.Gita apponendo il sottotitolo “così com’è” (so as it is), cioè lui si fa interprete fedele senza alcuna deviazione di quanto hanno detto i maestri spirituali che l’anno preceduto. E non può che essere così se si vuole mantenere intatto il messaggio iniziale,che, trattandosi di un testo sacro, non può che discendere da Dio direttamente o indirettamente. Quindi la causa dei mali che hanno aflitto gli Hare Krishna (vaishnavismo) non sta nella rigidezza dell’interpretazione, che invece è doverosa, ma nell’errato atteggiamento dei discepoli o devoti che dir si voglia. E’ vero che quando si fonda un’organizzazione strutturata, come dici tu, succedono sempre degli abusi, viene a galla l’ancestrale propensione umana a voler dominare e trasformare in gregge la base attraverso l’autoritarismo e l’isolamento verso chi si ribella, ma questo è un rischio (anzi una certezza) che potrà essere attenuata in seguito grazie alla bontà ed alla potenza del messaggio. Questo almeno è il mio pensiero. |
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03-01-2006, 14.01.06 | #23 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Tattva, l'indottrinamento, da qualsiasi parrochhia provenga e' sempre e solo indottrinamento, le conseguenze dell'indottrinamento sono visibili agli occhi di tutti. Il male principale e' la convinzione che la propria parrocchia sia migliore delle altre. Questo causa una chiusura dogmatica all'interno della chiesa di appartenenza e atteggiamenti di chiusura nei confronti di tutto il resto.
Quanti testimoni di Geova, quanti Vaisnava, quanti buddisti, finiscono con l'aggrapparsi ad una dottrina chiudendosi in un credo che va a riempire paurosi vuoti esistenziali e culturali? Credo siano la maggioranza, soprattuttto quando sono degli occidentali ad abbracciare una fede esotica. Un ricercatore spirituale occidentale di questa epoca ha a sua disposizione mezzi mai visti prima: la circolazione del sapere non e' mai stata nella storia dell'uomo cosi diffusa, ampia e vasta. Scusami ma mi viene da sorridere di fronte ad un Vaisnava che mi cita in Sanscrito scorretto la Gita dicendo che e' cosi e cosa', quando poi costui e' completamente sradicato dalla propria cultura di appartenenza. Ci sono passato anche io, e con studi Universitari (lingue Orientali) alle spalle. Il settarismo e' un fenomeno ben preciso e con precise caratteristiche oggetto di osservazione di esperti del Ministero dell'Interno nel nostro paese...io purtroppo ci sono dovuto passare dentro per capire bene di cosa si tratta e il mio attuale atteggiamento iconoclasta ne e' una eredita'. Oltretutto la falsa spiritualita' propagandata in questi ambienti ha poco a che vedere con una autentica ricerca spirituale, che richiede una totale apertura di mente, un atteggiamento non settario e Universalistico. Non parlo di new age e sincretismi vari, ma di una umana sensibilita' e cultura che la maggior parte di noi possiedono. Quindi il mio consiglio e' quello di non fermarsi, in preda a facili ed emotivi entusiasmi a qualche cosa di pre-costituito, soprattutto alla luce del fatto che l'uomo a tutt'oggi non ha mai ricevuto da alcuna tradizione risposte valide ai suoi problemi, anzi semmai cio' che le ideologie (religiose e politiche) hanno partorito e' uno stato di conflitto e separazione tra gli uomini. Ci sono Maestri che hanno avuto, in passato, e hanno nel presente una visione unificante, prima di tutto per l'uomo e poi per l'uomo nei confronti di Dio. |
03-01-2006, 14.08.34 | #24 |
Ospite abituale
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I maestri.......fulgidi esempi da imitare ma da cui staccarsi sempre.
Il vero maestro è la vita se solo si vuole ascoltarla, con tutti i suoi eventi e personaggi che ci riflettono e ci fanno riflettere. Ma bisogna avere il coraggio e la voglia di riconoscerla come tale la umiltà di mettersi in discussione e di apprendere |
03-01-2006, 14.14.11 | #25 | |
Sii cio' che Sei....
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03-01-2006, 15.39.02 | #26 | |
ospite sporadico
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Citazione:
Io invece non l'ho capita Yam.. scusatemi tu e Papera... Se sono da imitare come faccio a staccarmi? Poi però non esistono se è la vita quello vero.... Oggi sono un pò provocatorio e lo dichiaro... senza però nessuna intenzione malvagia |
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03-01-2006, 15.51.19 | #29 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Grazie Donatella per aver chiarito è in fondo quello che Gesualdo Bufalino dice quando afferma che i maestri non cercano discepoli ma danno delle ipotesi. In fondo sta a noi verificare se tali ipotesi o percorsi sono validi per noi ed esclusivamente per noi, poichè i cammini sappiamo che sono infiniti. |
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03-01-2006, 15.54.57 | #30 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Penso che il tuo post precedente sia anche la conseguenza di amarezze passate, come del resto dici tu stesso, ma si può considerare la cosa anche dal lato positivo. Innanzitutto vorrei sdemonizzare (neologismo?) la parola “indottrinamento”. Da quando nasciamo a quando moriamo è tutto indottrinamento. La conoscenza, nel mondo degli umani, è modulare: si innesta un nuovo segmento alla serie precedente di segmenti. Non confondiamo però l’indottrinamento, nella sua vera accezione, con l’abbandono della propria individualità, questo sì fatto disastroso sia per la persona che per il gruppo sociale. Quindi noi apprendiamo qualcosa da qualcun altro, ma facendo questo non rinunciamo affatto alla nostra individualità, al contrario la potenziamo se affrontiamo l’operazione col corretto senso della vita, che va vissuta in prima persona e costantemente filtrata dalla nostra sensibilità. Questa breve premessa dovrebbe spazzare via i sospetti di settarismo, indottrinamento passivo, chiusura mentale, riempimento di vuoti esistenziali ecc. nei confronti di chi intende intraprendere un percorso spirituale tenendo ben ferma la propria individualità e sensibilità. Relativamente alle tue considerazioni finali, direi che le tradizioni religiose sono come un lungo tubo puntato nel mondo spirituale, ci permettono di guardare là direttamente, questo vale per qualsiasi tradizione od organizzazione religiosa che dir si voglia. Scusami, ma perché i maestri che hanno avuto una visione unificante non possono far parte di una tradizione religiosa? Questa è la tua interpretazione derivata da tue esperienze negative, ma ti posso assicurare che esistono anche esperienze diverse, fondate sulla propria valorizzazione individuale nell’ambito di una conoscenza spirituale “indottrinata”. La critica che rivolgi alle organizzazioni religiose condizionate dalle debolezze umane è perfettamente condivisibile, per conto mio, ma come vedi sono rimasto all’essenza del discorso – che è quello che mi interessa – non alle deviazioni umane con cui anch’io ho spesso a che fare – e dalle quali non mi chiamo fuori perché anch’io sono umano - ma che non mi interessano come progettualità spirituale. |
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