basta anche meno, un sorriso, una carezza, una parola piena di ottimismo ......
vero è che non bisogna giudicare nessuno
ma è Gesù stesso che dice di riconoscere dai frutti........
e quindi gli esempi sono importanti.....tutti questi apparati
gerarchici, questa pompa magna, conclavi, ......
basta così poco invece per essere amore......
dice Assagioli quando finalmente scopri chi sei veramente
diventi radiante........ cerca di esssere ciò che sei sempre stato
e che tutte le sovrastrutture e gli schemi mentali e sociali
hanno ricoperto e costretto in ruoli che non ti appartengono
e che tu non hai scelto......
Ricorda che essere seguaci di Cristo come lo erano i primi cristiani
è ciò che propongono i Catari e poichè lo avevano realizzato
li hanno sterminati.
Ben più forza ha avuto il poverello di Assisi che nonostante
i contrasti con la chiesa ufficiale ha osato e ha "costruito
la chiesa di Cristo" fondando un ordine basato sulla
rinuncia ai beni materiali, sulla gioia del cuore e la letizia, sulla compassione per tutti i poveri cristi.......

Sinceramente, credo di essere stanco di parlare di Gesù, di quel che disse e di quel che intendeva.

Temo che oggi "Gesù" sia l'argomento migliore per allontanarsi da Gesù". Colpa degli altri, certamente, e tuttavia a questo punto le cose stanno così.

Gesù, le sue parole, trovarono grande accoglienza per una semplice ragione: scuotevano profondamente la Legge Interiore presente nella coscienza di ciascuno, e ne risvegliavano a livello razionale l'accettazione e l'intenzione di adeguarvisi.

Gesù non ha detto nulla di speciale o nuovo. Oggi ci sono innumerevoli "Gesù" che non predicano se non attraverso le proprie azioni.

Sono stanco di parlare di Gesù.

Insistere su di Lui significa mettere in primo piano la Chiesa e tutte le sue mutazioni in confessioni diverse. Un gran caos. Un putiferio di pretese verità che ciascuna confessione sostriene di avere in esclusiva... ed intanto l'Islam avanza compatto con un Corano estremamente più credibile e moderno di qualunque Vangelo... credibile... non dico "vero".

La cristianità deve imparare a riconoscere il vero dono lasciatoci da Gesù:

"Ama il prossimo tuo COME te stesso."

Ma noi non "amiamo" noi stessi, noi ci teniamo in massimo rispetto, provvediamo a non farci mancare il necessario e, quando possiamo, neppure il superfluo. Salvo malattia mentale, non ci procuriamo da soli dolore e sofferenza...

Questo vuol dire "ama" gli altri:

"Considera il tuo prossimo esattamente come se fosse te stesso".

E basta. Non ci sono altre "leggi" e "comandamenti".

Con questa unica direttiva si ottiene l'intero senso delle predicazioni di Gesù. Si comprende che siamo tutti quanti "Gesù" E CHE PER QUESTO SAREBBE "RISORTO".

Finchè ci sarà anche un solo essere vivente capace di comprendere di esser parte di Dio, Gesù non potrà che essere in quello.

Questo è vero "Cristianesimo".

Questo è il solo concetto capace di vincere l'avanzare di medioevali religioni come l'Islam, in occidente ed in tutto il mondo evoluto.

Ma tutti sono "evoluti"?

Purtroppo no. Quanti hanno capito il significato panteistico delle predicazioni di Gesù?... Quanti?!?!?!?

Qualche anno fa entrai in monastero tra i cistercensi, e me ne andai dicendo loro che Cristo sarebbe stato sempre ovunque fuorchè in quella valle, fuorchè in loro.

Oggi non esistono cristiani. Forse ce ne furono ai tempi di Gesù... chissà poi quanto capì la gente di quel che diceva... Sta di fatto che non è uno solo il Vangelo: ognuno ne riporò uno diverso, scimmie... Si, scimmie... Ed io amo gli animali più degli uomini.

Vorrei aver conosciuto Gesù... Ho idea che prenderei pietre e frusta e comincerei anch'io a scacciare i mercanti dal tempio... a cominciare da quelli che continuano a distorcere ed a fare di Gesù il peggior nemico di sè stesso.

Chi ama più gli animali degli uomini dovrebbe andare a vivere con loro.

Chi disprezza il Papa, le gerarchie cattoliche e la cristianità in generale per problemi di controllo delle nascite, di c/c lussureggianti (ma come si fa a leggere il saldo dei c/c della Chiesa? Qualcuno può insegnarmi?) e di cose di simil spessore mi fa tanta tenerezza...........

....oppure critica con occhi rivolti al passato..............

....ma che gli avrà mai fatto la Chiesa cattolica a 'sta gente qua?

A proposito e cosa ne pensano della Chiesa Protestante e di quella Ortodossa?

Ed infine un parere sull'Islam e sulla religione ebraica si può avere?

E cosa ne pensano lor criticones dell'Induismo e del Buddismo?

Mah.....................

Infatti. Vivo a Torino.

Cosa intendi per "uomo"?

Forse quell'animale convinto di essere il centro dell'universo? ...Con un Dio che avrebbe fatto ogni cosa ...a favore dell'uomo?

Se è questo che credi ti sbagli. Quello è l' "Homo ergaster", l'antenato dell' H1S:

http://www.paleontologiaumana.it/ergaster.htm

H1S -> http://www.istitutogriselli.it/preis...mo_habilis.htm

H2S -> http://www.raitre.rai.it/R3_popup_ar...%5E210,00.html

E finalmente parliamo del vero "Uomo", l'H3S, per intenderci "Homo Sapiens Sapiens Sapiens", anche detto da RAHNER KARL "Homo Mysticus".


RAHNER KARL:

I. Vita e opere. R. nasce a Freiburg, in Germania, nel 1904 e muore nel 1984. La sua opera teologica è molto feconda e valida. Insegna teologia ad Innsbruck, Monaco e Münster e tiene conferenze in tutto il mondo. La sua bibliografia è composta da quattrocento scritti (sono state stampate più di un milione di copie dei suoi tascabili) e da tre volumi di interviste televisive e radiofoniche. Inoltre, s'impegna in un lavoro editoriale monumentale, com'è attestato dall'edizione di enciclopedie teologiche e di libri in collaborazione. L'influenza di R. sul Concilio Vaticano II e la sua incidenza teologica sono molto significative tanto da essere giustamente definito il " motore discreto della Chiesa cattolica romana " e il " padre della Chiesa cattolica del sec. XX ". Si comprende perché questo semplice sacerdote gesuita sia molto noto come teologo profondo e altamente speculativo. Altrettanto adatto a R. è il titolo di Doctor mysticus, poiché egli è il teologo mistico più importante del sec. XX.

II. Dottrina. R. sostiene che l'esperienza umana più profonda è nella relazione con Dio il cui mistero, luce ed amore, avvolgono totalmente la persona. " In ogni essere umano, scrive R., c'è qualcosa che assomiglia ad un'esperienza di base anonima, atematica, forse repressa, di orientamento verso Dio, un'esperienza che è costitutiva dell'uomo nella sua concreta composizione (di natura e grazia), che può essere repressa ma non distrutta, che è "mistica", (o se si preferisce un termine meno compromettente), che ha il suo ambiente in quello che gli antichi Padri chiamano contemplazione infusa ". In questo modo, R. concepisce la persona umana come homo mysticus, come un mistico nel mondo, un essere estatico creato per arrendersi volontariamente e amorevolmente al Mistero che dona interamente se stesso a tutti e abbraccia tutti. Per R. l'esperienza in Dio forma l'ambiente, la risacca o il metabolismo spirituale di base della vita quotidiana. Tutto ciò a causa dell'autocomunicazione universale di Dio, una comunicazione che la persona umana deve liberamente accettare o rifiutare. Chiunque - perfino lo gnostico o l'ateo - viva morigeratamente, altruisticamente, onestamente, coraggiosamente e si ponga al servizio del prossimo, sperimenta la mistica del quotidiano. Accettare coraggiosamente e totalmente la vita e noi stessi, persino quando tutto intorno sembra crollare, è forse la prima esperienza mistica della vita quotidiana. Chiunque accetti la vita e se stesso in questo modo, accetta implicitamente anche il Mistero che riempie il vuoto sia di noi stessi, sia della vita. E, poiché la grazia di Cristo sostiene questa speranza contro ogni speranza, l'esperienza è, almeno anonimamente, cristiana, cioè si è cristiani di fatto se non di nome. Per questo motivo, R. concepisce l'autentica mistica come arrendevolezza alla profondità dell'uomo, alla profondità della vita, al mistero stesso. Tale arrendevolezza è nutrita con o senza tecniche di introversione, meditazione o contemplazione. Per R., Cristo è la parola mistica perfettamente incarnata, l'esempio principale di tutta la mistica autentica, perché la sua umanità appartiene così perfettamente a Dio da essere essa stessa l'umanità di Dio nel mondo. La croce di Cristo simboleggia per l'uomo la necessità di morire a tutte le cose create per appartenere al mistero della creazione. La risurrezione di Cristo simboleggia, invece, che il Mistero accetta e conferma quella totale arrendevolezza e che morire a se stessi e a tutte le cose create non è, in ultima analisi, assurdo, ma l'inizio della vita eterna. Grazie al suo profondo cristocentrismo, R. apprezza la dimensione sacramentale e incarnazionale della mistica cristiana. Infatti, egli stesso afferma che " si deve comprendere che nell'uomo terreno questo vuoto di sé non sarà soddisfatto praticando la pura interiorità, ma attraverso concrete attività che vengono chiamate umiltà, sacrificio, amore per il prossimo, croce e morte. Bisogna, infatti, discendere agli inferi insieme a Cristo. Occorre perdere la propria anima non direttamente per il Dio che è al di sopra di ogni nome, ma al servizio di qualche confratello ". Per R. esiste una dimensione mistica dell'amore umano poiché l'amore per il prossimo è amore per Dio. Inoltre, poiché sottolinea l'aspetto sia sociale che individuale della persona umana, R. sostiene che l'amore umano contiene una dimensione socio-politica, perciò scrive in modo convincente non solo sulla relazione solitaria di una persona con Dio, ma anche sulla relazione dei mistici con la teologia della liberazione e la teologia politica. Stimolato dalla " mistica di s. Ignazio sulla gioia del mondo " e dal bisogno di trovare Dio in tutte le cose e tutte le cose in Dio, la teologia mistica di R. contiene un intento rivelatorio sul mistero della sofferenza di Dio e dell'amore vittorioso in Cristo in ogni dimensione della vita umana. Nessun altro grande teologo contemporaneo ha scritto una " teologia delle cose quotidiane ", una teologia del lavoro, dei continui spostamenti, del riposo, del guardare, del ridere e del mangiare. I suoi libri di preghiera e sulla preghiera - per i quali è stato chiamato il maestro della preghiera del sec. XX - sviluppano tutti questi temi. R. non considera tutte le mistiche uguali, ma distingue accuratamente la mistica genuina di Dio dai misticismi più ambigui, ossia dagli automisticismi, dalla mistica della natura e della psiche. Nella mistica di Dio, la sempre presente esperienza in Dio viene purificata, intensificata e condotta ad un livello più alto di esplicitazione. Nell'automisticismo, la persona s'immerge nelle profondità misteriose della qualità spirituale dell'Io senza sperimentare Dio totalmente. Il misticismo della natura favorisce l'esperienza della propria unità " pancosmica " con il creato. Infine, il misticismo psichico tende ad un'esperienza intensificata dell'Es, degli archetipi e simili. R. parla di misticismo carismatico come di " un misticismo delle masse ", " un misticismo in abiti rozzi ". Più entusiastico e concreto del misticismo della vita di tutti i giorni, il misticismo carismatico ricorre più frequentemente al misticismo straordinario dei santi. Per R., il parlare in lingue, il curare le infermità, il profetare, il godere dell'esperienza della conversione ed altri doni carismatici esercitano un potere straordinario nell'intensificare la sempre presente esperienza personale di Dio e nell'approfondire la vita cristiana di fede, speranza ed amore. Per R. il misticismo dei grandi santi cristiani si trova nelle manifestazioni, psicologiche o parapsicologiche straordinariamente emozionanti, sperimentate nella fede, nella speranza e nell'amore che sono presenti in ogni vita cristiana. Infatti, " l'esperienza mistica, scrive R., non è specificatamente diversa dallo stato di grazia, ordinario in quanto tale ".

Bibl. Opere: La principale raccolta degli scritti teologici di Rahner è Schriften zur Theologie, voll. 14, Einsiedeln 1954-1979; tr. it. a cura delle ed. S. Paolo in successivi volumi che riprendono quasi tutti i saggi dell'ed. tedesca. La bibl. più completa degli scritti di Rahner si ha in R. Bleistein - E. Klinger, Bibliographie Karl Rahner, Freiburg i. Br. 1969, continuata da R. Bleistein per gli anni 1969-1974, Freiburg i. Br. 1974. Studi: Aa.Vv., La teologia contemporanea, Torino 1980, 416-419; H.D. Egan, The Devout Christian of the Future... Will be a "Mystic", in Aa.Vv., Theology and Discovery: Essays in Honor of Karl Rahner, S.J., Milwaukee 1980, 139-58; Id., What Are They Saying about Mysticism?, Mahwah 1982, 98-108; Id., The Mysticism of Everyday Life, in Formative Spirituality, 10 (1989)1, 8-26; Id., Karl Rahner, in Id., I mistici e la mistica, Città del Vaticano 1995, 664-673.


P.S.
Spero di essere stato esauriente... Si fa presto a dire "uomo" ed "animali"...

Sei stato non solo esauriente ma anche simpaticissimo........

Adesso.....sgrunf sgrunf..................me ne ritorno a grufolare,,,,,,,,,

a proposito............
...hai visto il trogolo? .....burp!





P.S.
c'è chi dice che la solitudine non è una sfortuna bensì segno di distinzione................... ..speriamo sia così!

La vera solitudine è quella di Dio: Non c'è altro che Lui e Sue Parti. Egli risolve la propria solitudine nella consapevolezza della propria infinita suddivisione nel tempo in microcoscienze ALTAMENTE PRESUNTUOSE che litigano tra di loro sostenendo parti di verità delle quali Lui è l'Unica Completezza.

L'Uomo finale è Dio. Tutta l'evoluzione conduce, dopo la morte, all'Uomo.

L'evoluzione segue molte vie parallele e c'è effettivamente grande differenza tra l'H2S ed il sorgente H3S: La capacità percettiva dei colori, ad esempio.

La maggiore attenzione nello studio profondo del proprio ambiente ha esteso nell'H3S lo spettro delle radiazioni visibili nell'ultravioletto. Il bianco, ad esempio, viene percepito dall'H3S in modo mutevole a seconda della assenza o presenza di radiazioni ultraviolette. Un paesaggio innevato in alta montagna viene percepito color "pelle", per via della forte presenza di U.V. mentre in bassa quota la neve si percepisce normalmente bianca.

Segue immagine dello spettro visivo dell'H3S (sopra) seguito da quello dell'H2S. Come si può notare, esistono nell' U.V. due fasce cromatiche percepite dall'H3S come giallo e poi viola con ogni cromaticità intermedia.

http://www.ufficiosinistri.net/areaa...h2s_vision.jpg

Ciao Free...


P.S:
La gamma ultravioletta visibile appare in tonalità "metallizzate" ...impossibile descrivere meglio...

L'uomo finale è quello che dopo la morte si ricongiunge a Dio e al Tutto nella Vita.
L'uomo non è e non sarà mai Dio, ma solo l'immagine di Dio.
Dio è la Verità tutta intera di cui possiamo vedere soltanto un riflesso, ma ogni uomo è l'immagine di Dio.

P.S. Come procede la vendita delle indulgenze???

No Sun, l'Uomo finale è veramente Dio.

Noi siamo sue "cellule", continuamente ricambiate nel tempo così come accade nel nostro corpo. Lo sai che la cellula puù antica di te è una cellula ossea che certamente non supera gli otto anni?

In realtà, la parte più vecchia di te ha 8 anni, mentre l'esperienza si conserva nelnostro hardware molto più a lungo. Dio ricorda tutto perfettamente in un unico continuo presente dal tempo più remotamente infinito nel passato al più remoto infinito verso il futuro. Il "segreto" è includere il tempo in sè anzicchè seguirlo come noi.

L'Uomo è Dio... ma Dio non è l'uomo... attenzione!


P.S.
Le indulgenze? Un disastro... tutti preferiscono l'inferno allo sganciare 1 euro.