Il coraggio è nel nostro essere animale: quindi è inconsapevole...di essere del Tutto.

E nel coraggio che non è nostro...quindi è Consapevole che il "coraggio" è ancora del Tutto.

Buona riflessione.

Ogni cosa è del Tutto, ma il coraggio è collocato in un preciso aspetto animale del Tutto, in un preciso animale che adesso andiamo ad individuare in Ilpe.

Ma non necessariamente lui.

A proposito, ma da dove è venuto fuori che Ilpe è coraggioso?!?!?!?

Il coraggio è volontà di potenza, cose che a mortificatori dello spirito e del corpo probabilmente farà accapponare la pelle.
Il coraggio è quello che ci fa cacciare le ombre e che fa abbattere i vecchi muri a martellate, quello che chi vuole ridurre l'umanità a gregge non vuole che si diffonda, neanche fosse un virus.
Il coraggio è il coraggio di essere se stessi ed il proprio spirito, non Lo Spirito con la S maiuscola, ma il proprio spirito.

" il coraggio è quello che in Giugno ha avuto Dario, uno splendido ragazzo, istruttore nella mia palestra, che per guadagnarsi qualche soldo in estate faceva il bagnino in uno stabilimento di Capaci e vedendo che alcuni bagnanti (incoscienti) di un altro stabilimento balneare si erano immersi ed avevano difficoltà, si è tuffato e ne ha salvati tre, fra cui una ventenne incinta, e nell'ultimo salvataggio è stato portato via da un'onda maledetta che lo ha restituito cadavere"
Il coraggio ti fa pensare all'altro come il francescano missionario che in Congo è stato trucidato perchè si è fermato a prestare soccorso alla piccola che si era buttata sotto la sua macchina,
Il coraggio ti fa accettare tutto pur "sudando sangue" come Cristo
........Il coraggio non vuole essere osservato, non vuole essere pensato, perchè se lo guardi, se lo pensi rischi di perderlo.

Si infatti, il coraggio non è per tutti. Io ad esempio non mi reputo coraggioso. Se lo fossi non avrei bisogno di tante cose e tante dipendenze. Internet, analista, ecc...

Però al contrario penso che il coraggio vada pensato, coltivato. Cioè, c'è chi ce l'ha innato e chi no,però...

C'è coraggio e c'è incoscienza. A volte il limite è veramente sottile.

Caro Catarsico,
la smetti di tentare di metterci in testa baggianate?!

Come puoi pensare di abbattere i muri con la stessa sostanza che li ha costruiti?

Ecco come i pecoroni inpecorati pensano di togliersi la lana di dosso e non si rendono invece conto che così facendo ne raddoppiano la consistenza.

Se vuoi ritrovare te stesso non puoi apristi varchi con la volontà, la potenza e le martellate!

Ma ti rendi conto di che infinocchiamento sei stato infinocchiato?

Nel caso da me citato l'incoscienza l'hanno avuta i bagnanti che non hanno rispettato le regole (c'era bandiera rossa di pericolo)
e non Dario che ha avuto il coraggio di salvarli nonostante non dipendessero dal suo stabilimento balneare. Per lui non si può parlare altro che di coraggio.

Quando la casa brucia, o il pericolo è imminente non c’è tempo... per pensare a cosa fare... si fa e basta! Il cervello è vuoto! Non c’è preprogrammazione di nessun tipo che in quel momento interviene... Non c’è motivazione... Non c’è il coraggio come lo intendete voi.

Ciao fantasmino, mi mancavi! L'immagine è stata catturata nuovamente dallo schermo? Eh, quanta compassione nelle tue parole..

No Malu, per Dario è giusto parlare di quanta magnifica parte di Dio lui è ancora adesso!

Siamo l'estrinsecazione del nostro significato divino, il senso della nostra esistenza è tutto nel come e quanto abbiamo partecipato all'edificazione del futuro di ciò che ci sopravvive.

Dario ha rinunciato a sè stesso per moltiplicarsi in ognuno cui ha salvato la vita.

Sono commosso al pensiero di quanto meraviglioso è il Vero Dio!

Il vero coraggio è esistere consciamente a favore degli altri! Dario era ovviamente ANCHE coraggioso. Ma per me è uno stupendo modello di divinità ed è per questo che lo onoro.