Jiv,Rama,ji !
(=insieme a te la vittoria di Rama)
nel terzo gruppo di versi si vede che Sahajo è in armonia anche con l'advaitavada e cioè il sentiero dell'advaita vedanta e cioè della non dualità:

"Nessun dualismo,nessuna inimicizia.
Dice Sahajo:Si è senza desideri.
In uno stato di appagamento e di purezza,
non c'è nessuna dipendenza dall'altro.

Mentre dormi sei nel cielo vuoto del divino,
quando sei sveglia,ti ricordi del divino.
Tutto ciò che dici,sono parole divine.
Pratichi la devozione priva di desideri.

Sei perennemente inzuppata d'amore,
inebriata nel tuo stesso essere.
Dice Sahajo:Si vede senza discriminare,
nessuno è un mendicante,nessuno è un re.

Il saggio è solo,non ha bisogno di compagnia,
il suo compagno è il suo stesso essere.
Sahajo vive nella beatitudine del risveglio,
beve il nettare della propria natura originale.

I morti sono infelici,i vivi sono infelici,
gli affamati sono infelici,chi è sazio è infelice
Dice Sahajo:Solo il saggio è beato,
ha trovato la gioia eterna."

I consigli di Osho(parafrasi veloce):
se vi piace la via del Sahaja Yoga,non mischiate questo yoga(la semplice comprensione del messaggio di Sahajo)con altri metodi perchè,così facendo,diventerete matti.
Potete leggere quello che volete,tantra,occultismo,magia ma solo come passatempo o per cultura,ma non date l'anima a due sentieri.Se seguite l'advaitavada del sahaja yoga,sappiate che esso è un metodo completo e non ne servono altri.
Se invece vi piace lo zen,allora date l'anima allo zen e lasciate in pace Sahajo o leggete per passatempo le sue poesie.
A meno che................
a meno che non seguiate il sentiero del "Centro del ciclone"e cioè attorno a voi un uragano di conoscenze:yoga,tantra,magia,a strologia,tarocchi ecc.e voi al centro del ciclone ,impassibili,nel cielo sereno e senza vento."

Quest'ultima è la via di Kantai,il centro del ciclone.

Ciao Kantaishi,
ti leggo sempre con piacere, simpatia ed interesse.
Quel libro l'ho posseduto, amato e ne sento ancora il suo succo essenziale.
Poi, l'ho regalato ad una amica ricercatrice, amante di Osho, che l'ha apprezzato moltissimo.
Non sapevo che fosse un libro rarissimo ...comunque, per me che invece sono abbastanza "fatalista", è andato dove doveva andare: questa amica sta "crescendo" e chissà che non si scopra di essere una Buddha, una Sahajo, prima o poi?

Ti amo con due amori, l'uno interessato, l'altro degno di te.
Il primo sta nel dedicare i miei pensieri a Te solo, ogni altro escluso.
L'altro amore, che vuol darti quello di cui sei degno, sta nel desiderio
che i tuoi veli cadano e che io Ti veda.
Nessuna lode a me per l'uno o per l'altro, a Te la lode per ambedue.

(Rabi'a al-Adawwiyya)

Strappai dal mio cuore ogni attaccamento alle cose del mondo, e distolsi il mio sguardo da ogni realtà mondana. E ora sono trascorsi trent’anni durante i quali non ho mai pregato senza dire questa preghiera, che può essere l’ultima delle mie preghiere, e non mi sono mai stancata di dire ripetutamente:”Mio Dio, fammi sprofondare nel tuo amore, cosicché nulla mi distolga da te..

"I detti di Rabi’a" - Adelphi Ed. - Milano 1992

Essere veramente liberi dall’attaccamento
È raggiungere il punto in cui si accettano gli insulti
come non insulti.
(monaca Cheng-Yen)

Con infallibile amorevolezza,
la tua vita sempre ti offre
ciò che hai bisogno di imparare.
(Charlotte Joko Beck)


La mente relativa non può percepire questa realtà, solo una mente non condizionata la vede ... Dal momento che ciò che E' è tutto ciò che esiste, non c'è nulla che esso debba vedere fuori o dentro di sé...

Né esso è nella maniera più' assoluta una mente o una coscienza, poiché nessuno sa che cosa è, ma solo che esiste. Quindi una volta che ci saremo liberati da una mente riflessiva, relativa, autoconsapevole,...
potremo incontrare ciò che E’.. quello che vede e che viene visto e l'atto stesso del vedere sono Uno.
(Bernadette Roberts)

ho dato una sbirciata un po' a tutto... veramente interessante...

Oh,Atisha Devi!

la domanda è:"Il Dio di Adawwiya,di Mira,di Sahajo e di Chaitanya
è il Dio della religione o il Dio della spiritualità?"

Il contattista(channeling) Neale Walsh ti risponde con una battuta che mi piace moltissimo:

"Pensa al sole francese e al Dio arabo e,già che ci sei,pensa alla matematica viennese."

Ave oh Atisha,discepola di Guru Maitreya.

Kantai.

Aum!
finalmente ho trovato una bella definizione di religione e di spiritualità.
Chi parla è lo "channeling" Neale Walsh,l'unico essere al mondo che ha intervistato Dio.

Walsh:"Qual'è la differenza fra religione e spiritualità ?"

Dio: "Una è un'istituzione,l'altra è una esperienza.
Le religioni sono istituzioni costruite attorno a una determinata idea di come stanno le cose.Quando tali idee si irrigidiscono come se fossero incise sulla pietra,vengono definite dogmi o dottrine.A questo punto è impossibile(non per Kantai) metterle in discussione.Le religioni organizzate esigono che la gente creda nei loro insegnamenti e basta.
La spiritualità invece non esige che si creda in nulla.Semplicemente invita le persone a notare la propria esperienza.L'autorità dell'individuo "è" la sua esperienza personale,non qualcosa che si è sentito dire da altri.
Se fosse necessario appartenere a una religione per trovare Dio,ciò significherebbe che Dio esige che arriviate a lui attraverso un cammino particolare.Ma perchè Io dovrei esigere questo?"

Così dice Dio.

kantai.

"Una è un'istituzione,l'altra è una esperienza"..

Ave a Te o Dio Kantai..(che ti passai....)
aumma aumma
ammatisha

Jai,Rama,ji
noi tutti abbiamo un'alter ego,una persona la cui personalità assomiglia alla nostra:
l'alter ego di Napoleone era Alessandro Magno,
quello di Copernico era keplero,
quello di leonardo era Michelangelo,
quello del sottoscritto era Giulio Verne(risulta dall'oroscopo)
e quello di Sahajo era il mistico poeta Kabir Das.
Se avete sensibilità poetica potete notare come Sahajo e Kabir attingono alla stessa fonte.

Dice Kabir:

"Oh,Amico,dove Mi vai cercando?
Guarda!Sono accanto a te.
Non sono nei templi o nelle moschee: non
sono nella Kaaba o sul Kailash:
nè sono nei riti e nelle cerimonie,nè nello Yoga
e nella rinuncia.
Se sei un vero ricercatore,Mi puoi vedere in
un istanteuoi incontrarMi in un attimo
fugace.
Dice kabir:"Oh,Amico! Dio è il respiro di
ogni respiro."

E il Dio di Kabir è il Dio della spiritualità.
Ma il Dio della spiritualità va ogni tanto in chiesa?
Io direi di sì perchè,in tanti anni che faccio il corista,ogni tanto vedo qualche vero essere spirituale e ho incontrato anche qualche Sahajo,che non fa la poetessa ma solamente la casalinga.

Hare Rama !

Kantai.

Anche all'ammatrishana è una grande esperienza... aumma gnam gnam!