Il "giusto comportamento" di cui parlavo io, Claudio, è derivato da un'intima convinzione, da un senso della morale e dell'etica che scaturisce da una maturità spirituale in cui il sentire individuale si allarga oltre il proprio io egoistico e riconosce l'altro come parte di se stesso.
Questo avviene senza nessun ragionamento o secondi fini di predominio o di opportunismo, ed è oltre l'istinto che, invece, caratterizza le forme di animali inferiori.
Infatti, l'istinto è una prima forma di amore e di etica comportamentale insito nel DNA, ma non deriva da un comportamento cosciente.
L'uomo, maturando la coscienza dell'io, ha la possibilità di superare l'istinto e fare delle scelte comportamentali di morale e di etica anche in contrasto con l'istinto animale.
Dunque, esiste:
una morale istintuale
una morale falsa, dettata da un proprio opportunismo e dalle necessità dell'io
una morale "spirituale", che trascende l'io e qualunque bisogno egoistico.
Non so se questa può essere una chiarificazione, Claudio.
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