Sono circa due ore che tento di inviare un messaggio. La mia dimestichezza con internet è quindi evidente. Caro Mistico quindi dedurrai che non posso essere io quello a rischio di bannarggio col quale mi confondi dato che non ho mai veduto internet prima.
Non capisco neppure perché gyta ti dice che invece sono io. Essere a rischio appena arrivato...Dovrei aver capito come inviare il messaggio.
Sono rimasto sbalordito dall'accoglienza dei benvenuto. Allora un benvenuto anche a voi e un grande saluto.E anche uno piccolo, per non essere micragnoso. Ad atisha,Yam, Mistico, il pensiero, gyta, e atutti.
Cara gyta, di speranze ne devo avere qualcuna ma sono vaghe e non importanti. SPERO di disfarmi presto anche di quelle.
Caro Yam, effettivamente Chieri è vicino. Anche Pino. Io invece sono nato in Sicilia in un piccolo paesino dove nessuno ha mai potuto comprendere se la popolazione era acuta o tonta. Al mio paese, di circa 1000 abitanti, si trascorreva il tempo seduti sulle panchine in piazza.Fissando davanti. Immobili. I primi cominciavano a sciamare verso le nove del mattino, diretti in piazza. Non si sentiva volare una mosca. Per tutto il giorno. A volte ci si chiedeva se anche noi avessimo lo scemo del villaggio.
I vecchi avevano il posto fisso sulle panchine. Ai giovani non era permesso sedere sulle panchine. Quando eri maggiorenne te lo dicevano: "Va'..."
Ciao atisha, ciao il pensiero, ciao Yam, ciao Mistico, ciao gyta, buona vita a tutti, e concludo con la buona storia del maratoneta africano ad una olimpiadi che ultimo correva dopo che il penultimo era giunto da un'ora e il primo da ore e ore, e correva zoppicando avendo un ginocchio coi legamenti rotti, e gli inservienti e gli addetti allo stadio gli dicevano di fermarsi, e lui rispose senza fermarsi: "La mia gente non mi ha chiesto di partire. Ma mi ha chiesto di arrivare."
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