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19-04-2005, 11.34.40 | #473 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Leggendo da altri 3d mi è sorto un dubbio, ed è per ciò che riporto in su l'argomento. Spero non me ne vogliate. In pratica, mi è parso di capire, ogni maestro tira l'acqua al proprio mulino. Ma se un maestro è tale, non dovrebbe agire così... o sbaglio?
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19-04-2005, 12.11.11 | #474 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
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Citazione:
Infatti penso sia concettualmente errato dire che un maestro "tira l'acqua al suo mulino". Ciò riflette l'attuale paura irrazionale verso tutto ciò che possa significare aggregazione o, peggio, "sottomissione". La gente pensa che l'appartenere a nient'altro che a se stessi sia la via migliore per costruire una società libera: è il pensiero che contraddistingue invece tutti gli schiavi di se stessi. I veri liberi sanno di non aver nulla da temere "combinandosi" con i fratelli per formare strutture, così come in un corpo esistono varie strutture che funzionando, danno vita al corpo stesso. Ogni maestro/istruttore appartiene ad un ambito "territoriale" specifico, come esiste lo stomaco, il fegato, il cuore in un corpo. Ogni cellula si aggrega in un "territorio" contribuendo a dar vita ad una struttura, e ricevendone vita a sua volta. Questo vale per gli atomi di una cellula, per gli elettroni di un atomo, per gli uomini di un pianeta, per le stelle di una galassia etc.: E' l'antico "Come in alto così in basso". Uno dei segni di morte di una razza umana è la non combinabilità dei suoi individui: si ha una fase più o meno lunga di forti emozioni egoiche (fiorisce la pseudo-arte, la pseudo-cultura, la pseudo-socialità), infine una nuova razza si afferma, e costruisce strutture sociali tali che il moto del progresso viene ripreso da dove l'aveva interrotto la razza precedente. Noi sperimentiamo spesso questo "rifiuto" verso l'aggregazione. L'Ordine Esperantiano viene salutato spesso come "setta", senza alcun motivo a giustificazione di tale pregiudizio, espresso quasi sempre senza neanche conoscere cosa sia realmente l'Ordine Esperantiano. Semplicemente si pensa: c'è una regola da rispettare, quindi io non sarei "libero". In ultima analisi si tratta di superficialità, la quale mantiene molti in uno stato di costante ignoranza verso se stessi, verso gli altri e verso la vita comunitaria. Questo si verifica per quasi tutte le altre associazioni. La gente ha paura di impegnarsi, di accettare una "regola" comunitaria", di essere comunità. Sono i "segni dei tempi" che annunciano un cambiamento epocale, come già in altri momenti cruciali della storia umana si è già verificato. esperantiano |
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19-04-2005, 12.23.39 | #475 | |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Richiesta di illuminazione... di servizio...
Citazione:
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19-04-2005, 12.35.15 | #476 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-01-2003
Messaggi: 758
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Re: Richiesta di illuminazione... di servizio...
Citazione:
purtroppo i numeri vengono aggiornati automaticamente su tutti i post dell'utente ogni volta che questi inserisce nuovi messaggi, quindi i 'riferimenti numerici' sono impossibili. |
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19-04-2005, 12.53.44 | #477 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Illuminazione!
Questo dimostra che il maestro che persevera diabolicamente ad usarli di fronte all’evidenza del fatto che le sue citazioni sono ingannevoli, travianti, incasinanti...
Denota: che è stupido o che ha dei falsi scopi da raggiungersi |
19-04-2005, 13.07.16 | #478 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Citazione:
Quando le regole sono imposte, c'è sempre qualcuno che ritiene violata la propria libertà e dunque si oppone e rifiuta considerando arbitrio ogni regola che trova per sè scomoda. E' necessario comprendere che, in un ordine, in una assocazione, in qualunque aggregazione, è indispensabile che i partecipanti siano omogenei per etica, altrimenti è un caos che richiede "votazioni democratiche" per qualsiasi stupidagine dovesse venire affrontata, nascerebbero partiti, maggioranze ed opposizioni ...e così addio unità, addio il senso stesso della comunione. Entrare in un "ordine" presuppone il riconoscersi nelle "regole" che lo caratterizzano e poi, solo poi, la possibilità di aggregarsi. In questo modo, anche se esistenti, le regole diventerebbero "naturale etica comune" scontata, non coercitiva ed ovviamente accettabilissima per tutti gli associati. |
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19-04-2005, 13.10.20 | #479 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Re: Illuminazione!
Citazione:
Esperantiano, semplicemente, non è domineiddio e, come me e te non è onnisciente; questo non significa essere stupidi o altro, altrimenti non si salva nessuno e siamo tutti assolutamente cretini... ti pare? |
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19-04-2005, 13.47.26 | #480 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Ecco il maestro!
Le rivoluzioni che implicano cambiamenti nel sistema falliscono inevitabilmente, "perché un sistema non può trasformare l'uomo; l'uomo trasforma sempre il sistema, come dimostra la storia ".
...Per portare avanti una società che non sia ripetitiva, né statica, né disintegrante, una società che sia sempre viva, è indispensabile una rivoluzione della struttura psicologica dell'individuo, perché senza rivoluzione interiore e psicologica, la sola trasformazione dell'esterno ha poco significato... L'azione esteriore, quando è compiuta, è superata, è statica; se la relazione fra gli individui, cioè la società, non è il risultato della rivoluzione interiore, allora la struttura sociale, essendo statica, assorbe l'individuo e perciò lo rende ugualmente statico, ripetitivo... È un dato di fatto che la società cristallizza e assorbe sempre l'individuo e che la rivoluzione costante, creativa può avvenire solo nell'individuo, non all'esterno. Cioè, la rivoluzione creativa può aver luogo solo nella relazione individuale, Commentare prego! |