"Mi fai capire una buona volta dove cavolo tu credi di arrivare?"


Ad un nuovo "inizio"!


"Riesci a Vedere che è proprio quel "tu" che senti di essere l'ostacolo permanente...all'arrivo, che è sempre qui ed adesso?"



Si! E no!



"Comprendi che l'ipotetico "tu" che tu credi sarai nelle prossime vite, secondo le "tue" teorie Karmiche, evolutive, non sarai "tu"...?"



Quale "tu"?



"Quel "tu" non esiste, esiste solo il SE'!!!"



Per me va bene!



"Lascia tutti quei concetti appresi...sii libero subito, lo puoi,
se ti lasci andare... del tutto...al Tutto. "



Giusto!


Ma la questione, era la seguente:



"Un vero maestro non ha un insegnamento", hai scritto!


Mentre:


"Buddha, ha dato un insegnamento.

Cristo ha dato un insegnamento.

Anche molti altri, hammo insegnato, anche nell'anonimato. Non importa, perchè serve!"


Dunque?






Ciao.

Hanno parlato, ma non hanno scritto nulla.
La meditazione esisteva prima del Buddha, qual e' stato il vento fresco portato dal Buddha?

"Hanno parlato, ma non hanno scritto nulla."


Hanno "insegnato"!


"La meditazione esisteva prima del Buddha,"


Avoglia!


"qual e' stato il vento fresco portato dal Buddha?"


Ha insegnato la "non forma"!


Ciao.

Accidempoli...visito il sito di un cosiddetto maestro spirituale e vedo che organizza meditazioni in un resort (udite, udite) di 16 ettari...forse è da questo che si riconosce un maestro spirituale? Mi verrebbe da inserire questa considerazione anche nel topic sull'umiltà...
Mah
Herzog

No, la non forma la trovi gia' prima, nelle Upanishad.
Il vento fresco portato dal Buddha e' la via di mezzo, ossia una concezione positiva della vita. Si dice che i monaci del Buddha erano sempre freschi e sorridenti......all'epoca era molto in voga l'ascetismo piu' estremo....oltre a questo l'insegnamento del Buddha e' sempre lo stesso.....identico a quello dato da Krisnha ad Arjuna nella Bhagavadgita.

Un vero maestro insegna in modo disinteressato? Se sì, allora tutti i corsi che si tengono, riguardanti insegnamenti di vari maestri, per i quali occorre sborsare dei quattrini, cosa sono in realtà? Può un vero maestro spirituale chiedere un compenso per i suoi insegnamenti? E' sufficiente affermare che in una società come la nostra, anche un maestro spirituale può chiedere un compenso per le sue "prestazioni" perché anche lui deve mangiare?

"No, la non forma la trovi gia' prima, nelle Upanishad."


Tutto, trovi già prima. Ma è diverso l'insegnamento all'umanità, come quello che ha dato il Buddha (il secondo). Manca ancora il "quarto", insegnamento!


"Il vento fresco portato dal Buddha e' la via di mezzo, ossia una concezione positiva della vita. Si dice che i monaci del Buddha erano sempre freschi e sorridenti......all'epoca era molto in voga l'ascetismo piu' estremo....oltre a questo l'insegnamento del Buddha e' sempre lo stesso.....identico a quello dato da Krisnha ad Arjuna nella Bhagavadgita."


La "via di mezzo" è parte dell'inseganmento del Buddha, che rientra in un certo discorso. Nessun problema. Ma la "vacuità della vacuità", è NON FORMA!


Ciao.

i corsi sono corsi che aprono una strada..come quelli di pittura..scultura...yoga ecc...e vanno retribuiti..perchè è un business che unisce spesso un sentire profondo al divertimento/lavoro..ma quello non significa avere al fianco un maestro..anzi...
Un vero maestro spirituale è anche e soprattutto un uomo e se lo stesso dedica tutto il suo tempo all'insegnamento, trovo giusto che l'apprendista o allievo contribuisca a far si che il maestro campi....
Se il maestro è talmente a posto da poter vivere di rendita è affar suo farsi o no pagare per il tempo che dedica... non è lì il punto da focalizzare...

per osservare ulteriormente, ti incollo un link che potrebbe esaurire il tuo quesito...

http://www.quartavia.org/articolo_dispensa15.htm

Che include anche le tue e le mie chiacchere formali.

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"La natura delle diverse cose non è duale
Ma ciascuna, nel suo stato, è al dila dei limiti della mente.
Della condizione "come è" non c'è concetto
Ma la visione si manifesta: tutto è bene.
Tutto è già compiuto, perciò, superata la malattia dello sforzo,
Ci si trova nello stato autoperfezionato: questa è la contemplazione."

(tratto da: Dzog-Chen, Namkhai Norbu, Ubaldini Editore)


"Non nato,
ma che continua senza interruzione,
senza andare né venire,
onnipresente,

Dharma supremo,
spazio immutabile, senza definizione,
spontaneamente autoliberantesi

- stato perfettamente aperto -
esistente dal principio,
autocreatosi, senza essere in un luogo,
senza niente di negativo, da rifiutare,
e senza niente di positivo, da accettare,
espansione infinita, che penetra dappertutto,
immensa, senza limiti né legami,
senza che ci sia neanche qualcosa da dissolvere
o da cui liberarsi,
presente al di là di spazio e tempo,
esistente dal principio,
immenso Yìn, spazio interno,
raggiante chiarezza, come il sole e la luna,
autoperfezionato,
indistruttibile come il vajra,
stabile come la montagna,
puro come il loto,
forte come il leone,
incomparabile godimento
al di là di tutti i limiti,
illuminazione,
equanimità,
vetta del Dharma,
luce dell'universo,
stato perfetto dall'origine."

(tratto da: Il Cristallo e la Via della Luce, Namkhai Norbu, Ubaldini Editore)

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x Mr. Bean

Il "Maestro" è dappertutto se lo si sa riconoscere...a Cuore e Mente aperta: condizione indispensabile per apprendere e Comprendere.
Se no, non ci sono maestri o esperienze di vita che ci possano ammaestrare.
Sono il nostro ardore, la passione, il nostro anelito unite alla capacità discriminante e di discernimento che ci possono aiutare a riconoscere chi o cosa ci può aiutare in ogni fase del nosstro cammino.

L'insegnamento spirituale non può essere fonte di sostegno economico per chi insegna.

Non si lucra sulle attività spirituali.
Non si lucra sulle scienze iniziatiche.
Non si lucra sulla teosofia.

Ogni tentativo, profano e perituro, di trasformare l'insegnamento iniziatico in fonte di lucro non cambierà minimamente il codice etico seguito dagli iniziati di ieri, di oggi e di domani.

Questa precisazione è motivata dalle ricorrenti "offerte" di corsi, meditazioni, rituali, ritiri, in luoghi più o meno "a contatto con la natura", dietro pagamento di compenso: chi si macchia di questo atroce delitto è ipso facto estraneo alla Gerarchia.

esperantiano