Era una fredda notte d'inverno ed alcuni amici sedevano attorno al fuoco acceso dal cuoco per cuocere un buon arrosto.
Mentre il cuoco preparava l'imballo gli amici chiacchieravano.
Il primo a parlare dette il tema e poi ognuno disse la propria con parole di qualcun altro che, più famoso di lui, risultava però appena sentito nominare dai più.
Sgomitando tra i riuniti per raggiungere il fuoco, il cuoco portò l'arrosto da cuocere, ma i presenti gli dissero:
"Tutta quella carne sul fuoco farà troppo fumo e noi tossiremo fino a perdere l'appetito!".
Il cuoco divise a metà l'imballo e tornò a pretendere spazio tra di loro, ma questi sbuffarono e con voce irata gli dissero:
"Questa carne è troppo grassa e tu vorresti affumicarci tutti per mandarci via e per tenere la cena per te solo!".
Allora il cuoco tornò indietro e dopo aver tagliato via con infinita pazienza ogni parte di grasso dalla carne, si ripresentò al fuoco.
Credete che finalmente potè cucinare? ...Vi sbagliate! Con nuove accuse fù ancora cacciato via.
Allora il cuoco tornò indietro sui propri passi, staccò per sè un piccolo pezzo di carne, lo cucinò alla meglio sulla stufa, lo mangiò e poi gettò ai cani tutto il resto.

Una morale della storia é che Quando molti si riuniscono attorno ad un fuoco, ognuno resta certamente illuminato, più o meno riscaldato, ma non necessariamente resta saziato.

Un'altra morale é che quando uno cerca di saziare molti, facilmente si ritrova vilipeso ed isolato.

Ma la vera morale è un'altra ancora:
"Quando qualcuno rifiuta di cedere il fuoco al cuoco, significa che ha più freddo che fame e resterà al suo posto rifiutando qualunque cosa possa fargli venir meno le proprie scuse."

Mi domando: è giusto voler nutrire chi non è affamato? E ancora: è giusto gettare il cibo ai cani solo perché gli uomini intorno al fuoco si sono rifiutati di mangiare quando il cuoco riteneva fosse il momento?

Non ti domandi come mai ho intitolato la discussione "la cucina e la stufa"?

Qualcuno fa quel che gli torna comodo (bene per sè) nel posto e nel momento sbagliato, traendo in inganno chi, in buona fede, non ha dubbi sul perchè quel qualcuno si trovi in quel posto ed in quel momento (male per gli altri).

Personalmente, dichiaro (in chiaro) che non sono quì per chiarirmi le idee, ma soltanto per scaldarmi un po'... Cerco soltanto calore. Ed è per questo che ho aperto una nuova discussione: per non spezzare inutilmente il filo del discorso di altri che "dicono" di cercare risposte.

Hei!! conte oliver:io non ho mai scritto che sto cercando risposte,ma solo conferme,perchè vorrei potermi confrontare con qualcuno che ne sappia più di me,ma se tu hai già le risposte che cercavi,allora sei approdato nel forum giusto

ciao

ermes

Ciao Hermes!

Anch'io non ho mai detto che tu avessi scritto qualcosa di particolare... Per la verità questa è la prima volta che ti leggo...

Posso dirti la mia sul fatto che tu cerchi qualcuno che ne sappia più di te:

"Non lo troverai MAI!"

...E sai perchè? ... Perchè chi cerca non accetta quel che hanno trovato già altri, mai !

Quelli che accettano la parola altrui hanno una spiccata propensione per l'avere FEDE... peculiarità, questa, che DEVE essere assolutamente assente in un cercatore di una qualche Verità.

Personalmente, non ho risposte che cercavo. Anche perchè non ho avuto mai domande per le quali cercare alcunchè. Io lascio che la vita mi insegni quel che serve e tutto il resto lo lascio perfettamente immacolato nei propri misteri. In definitiva, ...non ho Verità nelle mie convinzioni, ma soltanto opinioni soggettive che mi guardo bene dal confrontare con quelle degli altri.

Faccio male?

Ciao!

dipende da te,io amo confrontarmi,prima con me stesso e poi con gli altri,puoi sempre imparare qualcosa,anche questo è un'aspetto della vita.
ciao

ermes

Messaggio originale inviato da ConteOliver .
..lascio che la vita mi insegni quel che serve e tutto il resto lo lascio perfettamente immacolato nei propri misteri.

Trovo quest'atteggiamento molto giusto; predisponente
alle intuizioni, agli incontri, alle occasioni di Conoscenza e Amore.

In definitiva, ...non ho Verità nelle mie convinzioni, ma soltanto opinioni soggettive che mi guardo bene dal confrontare con quelle degli altri.

E' giusto riconoscere la relatività delle proprie opinioni, convinzioni...ecc.
Però mi appare un pò eccesssivo: una sottile paura di confrontarsi, forse un pudore...perchè?...ma probabilmente sbaglio.

Quando invece certe intuizioni sono così lampanti, trasformatrici, secondo me, vanno non propagandate, sbandierate con superbia e orgoglio, ma se possibile, con le persone in grado di comprendere, anche condivise.
Sono forme di contagio positivo, spirituale.
E se sono solo creazioni fittizie della mente, nuove mistificazioni del proprio ego, nello scambio con gli altri hanno proprio modo di rafforzarsi o di essere messe giustamente in crisi.
Questo non può che far bene al processo di crescita.

concordo pienamente Mirror

ciao

ermes

Ecco ancora che Mirror fa centro.
Infatti si tratta di un qualche "pudore", diciamo così. Dal mio punto di vista mi sento di definirlo meglio come una forma di "prudenza".
Se si ha un'idea che non ha una immediata funzione pratica... che serva oggettivamente a risolvere o modificare un qualcosa, credo semplicemente che sia rischioso gridarla in piazza ad una folla di ascoltatori minimamente attenti, pochissimo addentro alla trama dei tuoi pensieri... e saturi di presupposti totalmente alieni alla tua piccola parte di universo.

E' tutto quì.

La domada pertinente é:
"A chi giova accendere questo piccolo fuoco?"

Se nessuno ne apprezzerà il calore o ne beneficerà in alcun modo... resterà sempre, invece, l'incontrollabile rischio di dare inizio ad un involontario grosso incendio difficile, poi, da domare.

L' hai mai offerto a qualcuno,questo piccolo fuoco?

ciao

ermes