Utente bannato
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IL LIBERO ARBITRIO
“Se si vuole avere un’idea chiara di quale libertà di arbitrio possono usufruire le creature, si deve paragonare l’entità che organizza la forma più semplice di vita (il cristallo) ad una equazione di primo grado, in cui una sola è la soluzione; le entità superiori a questa, ad equazioni di grado superiore al primo, fino a giungere a Dio – Universo, paragonato ad una equazione di grado infinito in cui infinite sono le soluzioni. La libertà è rappresentata dalle soluzioni disponibili”.
Ho ripetuto il pensiero del Maestro Pitagora, il più chiaro, profondo, completo, conciso sull’argomento del libero arbitrio. Niente v’è da aggiungere, niente da chiarire: la libertà dell’individuo cresce con il suo evolversi.
Determinare fino a che punto l’uomo è libero è sempre stato un problema appassionante. Esiste il destino, ovvero una predestinazione? Implicitamente, ammettendo questo, neghiamo che l’uomo possa avere una libertà, conseguentemente una responsabilità dei propri atti. Ma oltre questo, l’assenza della libertà impedisce all’individuo, l’avere delle volute esperienze e quindi l’evolversi della sua coscienza. D’altra parte, non è vero che l’uomo abbia una libertà assoluta, proprio per il fatto di essere uomo, cioè di avere delle necessità fisiche, ovvero delle schiavitù: qualsiasi necessità è una schiavitù.
Inoltre, per avere la libertà di scegliere il bene o il male, come voi dite, dovete essere al di fuori del bene o del male per non essere influenzati nella scelta.
Esiste una legge di causa e di effetto alla quale l’uomo sottostà; ciascuna azione comporta un’effetto adeguato, che l’individuo deve subire in una delle prossime esistenze. Ecco in che cosa consiste la predestinazione in certi Karma, per dirla come gli Indù, che dovete scontare e che hanno ragione d’essere come ha ragione d’essere la scottatura che provate avvicinandovi ad una fiamma.
Naturalmente è l’uomo, con le sue azioni, non il fato, che costruisce l’ossatura della futura esistenza, i particolari li costruirete voi secondo la libertà che godrete, proporzionatamente alla vostra evoluzione.
Questa libertà condizionata, l’uomo non sa godersela nella sua pienezza, in quanto, spesso, si autolimita, creandosi dei piani, delle regole, dei pregiudizi, che non osa trascendere. Questi è l’uomo limitato, che rifugge ogni innovazione, che giudica e comprende secondo i suoi schemi di pensiero, che non osa andare oltre ciò che altri hanno sperimentato. Liberate l’essere vostro da qualsiasi conformismo che, presto o tardi, conduce alla superficialità, soprattutto valutate il dono prezioso della libertà nel cui ambito l’uomo costruisce la propria coscienza, la personale esperienza, che è capace di aprirvi alla libertà.
Tenete sempre presente che, se volete che altri rispettino la vostra, dovete rispettare la libertà altrui.
C.F.77 inedito
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