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Vecchio 28-01-2004, 20.11.36   #21
Marco_532
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Messaggio originale inviato da Dunadan
SI, ha senso provare tutte le carte, tutte, fino alla comprensione che risposta non c'è.

Ho capito il contenuto e lo condivido, quindi quanto segue non vuole essere una critica nei tui riguardi...

...la risposta alla domanda "...dopo la morte fisica?", c'è, ma non può avere risposta nella natura umana...e qui si ritorna al famoso E NECESSARIO limite che l'uomo non riesce a IMPORSI : quello di ammettere che certe cose non possono avere risposta se non come semplice supposizione (ma preferirei dire SPERANZA - che "la dice lunga" )...

Ciao, Marco .
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Vecchio 28-01-2004, 21.38.09   #22
Fragola
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Re: Ha Senso chiedersi...

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Messaggio originale inviato da Marco_532
Per quanti di voi ha senso chiedersi :"Perchè siamo qui?"..."Dove andremo"..."Da dove veniamo?".

P.S. VIGE L'OBBLIGO DI ARGOMENTARE LA RISPOSTA!!!

Ciao, Marco.

Non argomento la mia risposta perchè ti faccio una domanda:

che cosa significa per te "avere senso"?

ciao
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Vecchio 28-01-2004, 23.53.06   #23
Marco_532
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...volevo far intendere che "il senso" è qualcosa che si rivela utile...quindi, se dovessimo rispondere alla domanda interpretandola in modo letterale è giusto dire :"Si", poichè la risposta alla stessa è utile...quello che volevo sottolineare - e mi scuso per la non chiarezza della domada - è che la stessa risposta perde la sua utilità se non inscritta nei limiti delle possibilità umane : se non si considera che su "certe cose" non possiamo avere minima certezza, ma solo determinazioni astratte e illusorie rispetto la natura umana, pochè non le appartiene...

P.S. Sarei felice se non ti concentrassi in critiche verso il concetto di "certezza" poichè superflue alla risposta : anche nell'eventualità in cui definiremmo certezza come un'illusione rispetto al tutto, oltrepassato il limite citato, l'illusione raddoppierebbe... ...

Ciao, Marco .
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Vecchio 29-01-2004, 00.06.35   #24
Fragola
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Vedi che ho fatto bene a chiedere?
Per me porsi queste domande ha senso anche se non si può documentare scientificamente la veridicità della risposta.
Sono domande esistenziali che l'uomo si pone da sempre, sono domande che abbiamo dentro fin da bambini.
Il "senso" sta nel fatto che, pur non potendo dare risposte certe, non possiamo fare a meno di porcele. Sono quindi di per se stesse, indipendentemente dalla risposta, vitali.

Se invece facciamo coincidere la parola senso con l'utilità dellla risposta, e se l'utilità è vincolata alla certezza ... non so. Diciamo che, anche se si dimostrasse razionalmente l'assoluta inutilità di queste domande ... credo che continueremmo a porcele lo stesso.

ciao
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Vecchio 29-01-2004, 00.11.23   #25
rodi
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Messaggio originale inviato da Marco_532
....converrebbe ad entrambi gli interessati interagire tentando di "portare" l'ascoltatore "all'intuizione", all'"altro punto di vista", e al conseguente ragionamento in merito...

P.S. Forse ho usato termini che potrebbero essere contestati, ma non mi interessa la polemica sui termini...credo che il concetto si capisca...

Ciao, Marco . [/b]

credo di aver capito il senso e il verbo 'interagire' mi trova pienamente in accordo con te.
Secondo me, però, per interagire è necessario anche avere l'apertura per apprendere, eventualmente qualcosa dall'altro.
Se si ha la certezza, dov'è l'interazione, dove la sperimentazione e la crescita reciproca?
Per me questi rimangono dubbi.
rodi is offline  
Vecchio 29-01-2004, 00.12.18   #26
Marco_532
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... ....Fragola : non sto giudicando questo!....è verissimo quanto dici....giudico chi oltrepassa il limite dandosi risposte alle stesse domande che non è in grado di darsi...

Ciao, Marco .
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Vecchio 29-01-2004, 00.28.16   #27
Fragola
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Messaggio originale inviato da Marco_532
... ....Fragola : non sto giudicando questo!....è verissimo quanto dici....giudico chi oltrepassa il limite dandosi risposte alle stesse domande che non è in grado di darsi...

Ciao, Marco .

E' umano, Marco. Il bisogno di certezze è umano. Perchè giudicarlo? L'importante è non imporle agli altri.

ciao
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Vecchio 29-01-2004, 00.42.48   #28
Marco_532
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Sto cerando di comprendere se esiste - secondo me si - quel limite oltre il quanle non possiamo singerci.
Che ne pensi? Fino a dove possiamo continuare a dare risposte?....ma soprattutto: è giusto rispondere a domande del tipo :"Che fine faccio dopo la morte corporea? in modo diverso da :"Non lo posso sapere (per quanto riguarda l'esistenza di altri mondi)!" o "Non succede niente, Io non esisto più!" (nel caso non si creda ai mondi citati)?

P.S. Nel secondo caso, personalmente considero la risposta accettabile, poichè per la natura umana e le sue conoscienze è qualcosa di fondato, al contrario dell'esistenza di corpi astrali o simi di cui non possiamo avere esperienza se non in modo non ammissibile dalla scienza stessa e quindi dall'insieme delle conoscenze umane oggettive (in un dato momento).

Ciao, Marco .
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Vecchio 29-01-2004, 18.56.53   #29
visechi
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[quote]Se parti dal presupposto che si sa che non si arriva a nulla ponendosi queste domande... non ha senso chiedersi.

Non ha quindi senso chiedersi nulla di cui sappiamo la non svelatezza? in pratica, SI, ma...
No, accidenti, ha sempre senso farsi queste domande, anche perché sono quesiti che sorgono spontaneamente, anche in assenza di un approdo certo. E' dalla notte dei tempi che l'uomo si pone queste domande. In tal senso sottoscriverei pienamente il concetto espresso da Fragola. Le variegate risposte che nel corso dei tempi l'uomo si è dato, hanno fatto sì che si venisse a creare il mastodontico corpus spirituale disponibile nel pianeta. Perché mai dovremmo impedirci questo esercizio? Perché dovremmo mortificare ulteriormente la nostra ansia d'interrogarci sulle cose che ineriscono uno degli aspetti più misteriosi dell'esistenza?

Citazione:
...Ma porsi tali domande da cosa è dovuto? insistere in tali domande...da cosa è dovuto? la solita idea filosofica, L'AMORE PER IL SAPERE.
Ma è solo amore per il sapere disponibile? o anche per l'idisponibile? (le tue domande)
Non credo si tratti solo di brama di conoscere, è molto di più, è necessità di fornirsi un approdo, questo approdo non è detto sia sconsolatamente agnostico. La spiritualità, globalmente intesa, in fin dei conti fornisce delle risposte certe, è crederci o meno che rappresenta un altro aspetto del mistero complessivo, indotto appunto dalle risposte fornite ai quesiti primigeni. L'uomo non può far a meno di osservare sé stesso immerso in un ambiente esterno (il contingente), è più che naturale quindi che percorra questo cammino di ricerca. D'altra parte se mai avessimo iniziato a porci quesiti, mai saremmo giunti a svelare aspetti della realtà che ai nostri progenitori apparivano misteriosi: le basi biologiche della nascita, della morte, la natura e il suo incessante operato… perché rinunciare sconsolati a metà del guado. Anche se la sponda su cui approdare è infinitamente lontana e presumibilmente irraggiungibile, perché mai lottare contro la propria natura eternamente irrorata dal mito di Ulisse? Non lo capirei… le domande, in sé e per sé, non sono negative o prive di senso… alle volte disgregatrici appaiono le risposte, soprattutto se artificiosamente create per dar solo conforto all'inquietudine…

Citazione:
Amare una donna che non ci ricambia HA SENSO?
le domande indissolubili non sono disponibili come la donna più bella del paese non è disponibile con noi (quando non ci ricambia).
Anche in questo caso non mi trovi del tutto d'accordo. L'amore è un fatto naturale, direi quasi ineluttabile, è corretto immaginare che debba essere alimentato da un ritorno, ma non ha senso domandarsi se abbia senso innamorarsi di una donna che non ti corrisponde. L'Amore è Amore, sia esso rivolto ad un'Entità trascendente o ad un altro essere umano… poco vale dire o lamentare il fatto che si è investito in qualcosa che non ripaga… intanto c'è, è lì…. Fra l'altro, mi darai atto che, nella fattispecie, l'amore fra umani è un microcosmo rispetto a quello rivolto verso il trascendente, e in questo ambito (microcosmico) è sicuramente la cosa più bella ed esaltante che possa accadere ad un essere umano….

Citazione:
Ora, se la donna più bella non è disponibile che si fa? si cercano altre donne...meno belle, più semplici... verità svelabili, domande che possono avere risposta.
Non è vero neanche questo. Se avessi ragione tu l'uomo avrebbe smesso di porsi certe domande da tantissimo tempo, ma così non è! Perché non è così? Perché l'insondabile, come una donna che non ti si dona, acquisisce un fascino particolare, aggiungendone innovate consistenti quote a quelle intrinseche e la ricerca assume anch'essa il valore di uno stimolo ancor più forte e appassionante… poi va da sé che c'è chi si accontenta pure, ma non tutti reagiscono allo stesso modo.

Citazione:
Quindi... ha senso provarci con la stessa donna fino al momento in cui ci si stanca??????... , , ha senso porsi domande FINO A QUANDO CI SI STANCA? fino a quando SI CAPISCE CHE NON SI ARRIVA A NULLA.?
Questo non è vero! Non si approda a nulla dal punto di vista scientifico, anzi in questo campo l'approdo è sconfortante, le risposte le si possono immaginare facilmente, ma la spiritualità, invece, le proprie inopinabili risposte le ha fornite eccome, altro argomento è se sia naturale o meno crederci anche razionalmente.

Citazione:
è possibile rispondere con certezza a quest'altra domanda indissolubile?::
"la risposta a quelle domande è inarrivabile con certezza?"
La certezza o meno circa un argomento non è un fatto scritto per sempre, non è immutabile, per cui possono esservi certezze momentanee che, nel corso della vita, si confrontano con la necessità di apportarvi delle modificazioni. Vi sono momenti in cui non s'intravede alcuna possibilità di giungere ad una risposta circa i grandi quesiti dell'esistenza, immediatamente dopo, un flash dischiude la strada della comprensione intima… in difetto non sarebbero giustificabili le testimonianze mistiche. Per un osservatore esterno resta però sempre un'area di mistero insondabile: definire con esattezza se quelle esperienze più volte descritte nella spiritualità universale siano effettive e rappresentino un meraviglioso rapporto con il trascendente, oppure solo frutto di un 'autoinganno'… ma per chi esperisce, a prescindere dalla fattualità degli eventi, quelle esperienze intime, non razionali, assurgono a certezze indefettibili ed irrinunciabili: da dove veniamo, perché siamo qui, dove andremo… solo chi ha conseguito, seppur attraverso un genuino 'autoinganno', un rapporto simbiotico con il trascendente - si dice che i mistici si trovino in questa condizione - può fornire delle risposte certe a questi quesiti, e i mistici sono umani, quindi anche queste domande sono umane… poi noi siamo forse solo confusi spettatori basiti.

Citazione:
La donna + bella è inarrivabile con certezza? se abbiamo dei dubbi in proposito... (come la domanda precedente) siamo degli insensati se continuiamo a provarci con lei? No.
Sì, forse, ma intanto se t'innamori dimmi se non ci provi, e allora lascia che anche altri abbiano tranquillamente l'opportunità d'innamorarsi e quindi anche di provarci… in fin dei conti le domande, queste, provengono da un'Umanità variegata, non da un singolo individuo.

Citazione:
di Marco_532 il 29-01-2004 00:42:
Sto cerando di comprendere se esiste - secondo me si - quel limite oltre il quale non possiamo spingerci.
Che ne pensi? Fino a dove possiamo continuare a dare risposte?....ma soprattutto: è giusto rispondere a domande del tipo :"Che fine faccio dopo la morte corporea? in modo diverso da :"Non lo posso sapere (per quanto riguarda l'esistenza di altri mondi)!" o "Non succede niente, Io non esisto più!" (nel caso non si creda ai mondi citati)?
Certo che esiste questo limite, ma non è un limite fisso nel tempo, è fluttuante, si sposta in avanti ogni qualvolta conseguiamo una piccola parte della verità complessiva. E' un limite che mai ci consentirà… ops, meglio dire ci PERMETTERA'… di giungere alla fine del percorso attraverso il solo ausilio della scienza raziocinante, posto che sia mai possibile conseguire l'approdo attraverso altri mezzi di tipo spirituale. Insomma, le risposte possono essere ricercate solo in noi stessi, così come possono essere ricercati in noi stessi l'affetto, l'amore, la passione che proviamo nei confronti di una donna, una volta innamorati. Il perché di questo evento che coinvolge me e solo quella determinata lei, e non altre donne, le ragioni stesse dell'innamoramento sono e saranno sempre solo delle effimere risposte che servono a dare un'effimera giustificazione all'insondabile, ma intanto, al momento, rappresentano delle certezze. Chi potrebbe mai spiegare il perché certe cose accadono con una persona e non con altre, perché qualcuno (anzi qualcuna) ti buca la pelle e tocca l'anima e altre persone no? E, in fin dei conti, il rapporto con il trascendente non è forse descritto come una forma d'innamoramento più intenso e sublime? Non potrebbe dunque essere visto come un macrocosmo trascendente che riflette la propria magnificenza in misura ridotta, ma sempre bellissima, nel microcosmo umano? Non sarebbe forse l'ipertrofia smisurata di ciò che normalmente esperiamo nella nostra vita terrena? Se così è, e io credo che, se il rapporto con il divino fosse davvero genuino, vero e reale, così sia, perché turbarsi o interrogarsi troppo sul fatto che continuiamo a sondare ciò che ci circonda per arrivare a capo di un qualcosa che percepiamo come insondabile? Nessuna remora, dunque, questi quesiti fanno parte dell'essere stesso di ciascuno di noi e muovono considerazioni, seppur effimere, pur sempre di una certa significatività.

P.S. quanto amo l'indisciplina… credo di essere andato un po’ fuori tema, forse avevo voglia di scrivere altro rispetto al tema centrale… quanto mi piace essere indisciplinato
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Vecchio 29-01-2004, 19.53.29   #30
Marco_532
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...personalmente credo che ci sia ancora l'autoillusionismo (più o meno naturale) e l'incapacità di liberarsi dalle catene della paura (più o meno inconscia) imposta dalla tradizione...

...mi sembra che si stia girando un po' troppo intorno a temi di fondamentale importanza...non che io voglia in qualche modo imporre la mia idea, ma sicuramente preferirei almeno discuterne...("Fatti! Non pugnette!")...si gira intorno e chi più che mai è fermo nelle sue certezze, piuttosto di argomentarle preferisce "girare la frittata" con temi inopinabili quali la relatività di giudizio ecc...che seppur nel singolo è sempre valida, facendo questo parte della specie umana, dovrebbe in qualche modo adeguarsi e giudicare in base alla caratteristiche comuni alla stessa, formulando un giudizio oggettivo comprensibile e accettabile (a parità di conoscenze) da tutta la specie....

Che ne pensi?

P.S. Rileggendomi potrei sembrare sgarbato, ma vi assicuro che questa non è mia intenzione...non ci si avvicina neanche......

Ciao, Marco .
Marco_532 is offline  

 



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