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25-02-2015, 09.25.58 | #22 | |
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Fin da piccola ho sempre creduto in qualcosa senza comunque avvertirla al mio interno; davo come per scontato che un Dio dovesse esserci, che regolasse il mondo e l'universo in qualche modo ma che allo stesso tempo fosse una materia insondabile ed impossibile per i comuni mortali del mio calibro poter comprendere. Dal mio punto di vista, ogni religioso procedeva alla cieca basandosi solo sulla speranza che un Dio esistesse. Poi, un anno fa circa, non so come e non so perché, ho realizzato la sua esistenza! L'ho sentita! L'ho "compresa"! Non ho più creduto che le cose succedessero per caso ed ho scoperto che ad ogni domanda seguiva una risposta e ad ogni richiesta (sommato il tempo e la fede con la quale la avanzavo) veniva esaudita. Ho capito che ogni piccola cosa si incastra, che i rapporti tra persone non avvengono per sbaglio. Ho avvertito una sorta di "magia" in tutte le piccole cose. In me sento amore incondizionato, energia e buoni propositi anche se ora come ora ogni pratica mi sembra inutile se non quella del rispetto per il prossimo e me stessa: come quando credevo in Dio senza sentirlo e non ne trovavo l'utilità, allo stesso modo non ha senso per me praticare cose che ancora non comprendo e non trovano senso in me. Saranno il tempo e le mie esperienze a dettare la pratica giusta; quella che sentirò in me naturale ed onesta. |
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25-02-2015, 22.15.17 | #23 |
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Riferimento: Spiritualità
cit. paul11
Numeri? Eccovi accontentati con un grande enigma che a moltissimi sfugge. Caro paul, dopo 72 giorni dalla posizione di massima elongazione orientale (massima distanza angolare a est del sole) Venere si trova esattamente fra la terra e il sole, alla minima distanza da noi. In questa configurazione detta di congiunzione inferiore il pianeta rivolge alla terra l’emisfero oscuro e non è visibile. Dopo altri 72 giorni Venere si trova nella massima elongazione occidentale. Infine dopo altri 220 giorni ritorna nella congiunzione superiore. Il periodo sinodico (ciclo di fasi) è di 584 giorni. ho richiamato un altro 72, ben importante per la cultura maya e non solo, legato al pianeta Venere (per coincidenza il codice Dresda consta di 72 pagine…). Sui numeri è stato scritto molto e qualcosa ho letto, ad esempio riguardo la piana di Giza e le splendide piramidi. Mi son accorto che più ci si addentra e più ne sorge… il fascino di tali argomenti procura autentici capogiri, visto che attorno all’asse della colonna vertebrale possiamo ruotar il capo di 360° (questo è per ridere, eh…). Concordo con te sia improbabile che le ricorrenze numeriche citate originino dal caso e quindi andiamo al punto ...i numeri...un antico segreto.....un codice sorgente. Che i numeri racchiudano segreti (o meglio che i segreti siano codificati anche attraverso numeri, vedi il bellissimo film “The imitation game” su A.Touring, di cui si potrebbe discorrere a lungo per le implicazioni sociali e morali oltre che scientifiche), che la natura nelle sue varie forme sia anche una questione di numeri (serie di Fibonacci e sezione aurea, algoritmi e frattali – in primis quello dell’amico Maral – sino al DNA con i suoi 64 codoni e l’analogia con i 64 esagrammi dell’I King vedi http://www.bibliotecapleyades.net/ci...x.htm#CONTENTS ecc.) e tutti gli ambiti ne abbiano a che fare è oggi ben acquisito. Mi interessa il codice sorgente e mi figuro l’amico Garbino, appassionato di fantascienza (Dick), interrogarsi sulla tua allusione. Non credo che alcuno, se davvero fosse così, sia depositario della risposta completa… se vi sia una sorta di codice che permetta d’aprir la porta al mistero della creazione, con ciò dando una sbirciatina a cosa accade nella cabina di regia… Tuttavia la nozione d’un codice… o di qualche coordinata… ho la sensazione non sia campata in aria. Se hai letto le coincidenze che descrivo (ne avrei molte altre…) converrai (ma anche no, ognuno la pensi come meglio gli si addice) siano alquanto improbabili. Le coincidenze volendo puoi immaginarle come numeri… che, almeno per sequenze più o meno lunghe, si ripetono (accadendo assieme)… Ma più che rimandar ai segreti della creazione (fisica) la mia sensazione è che un tale ipotetico codice abbia a che fare con quello che siamo, con quel flusso di pensieri che, radicato il senso dell’io nella persona fisica, scorre senza tregua in ognuno di noi… Tu che idea ti sei fatto del codice sorgente? (mi raccomando… non farti scoprire da Matrix, parla piano… anche se il posto migliore per nascondere qualcosa è… sotto gli occhi di tutti…). Un caro saluto cit. freedom Però resto convinto che Dio possa illuminare in una frazione di secondo la nostra mente e farci comprendere misteri.........che vuoi uomini nemmeno immaginate........ i bastioni al largo di Orione....... Leggendo in varie discussioni gli interventi sulla storia antica di paul11, il Dio (dell’antichità) singolare/plurale che sia pare abbia molto a che fare con l’astronomia… simpatico che Dick (lo scrittore di Blade runner) anticipi Bauvall nel richiamarsi a Orione… Un saluto cit. Sparkling.Pirate Ho capito che ogni piccola cosa si incastra, che i rapporti tra persone non avvengono per sbaglio. Ciao e benvenuta, condivido la frase che hai scritto, forse poco avviene per caso, in argomento con le coincidenze dei numeri riportate da paul11. Mi sembri giovane, pirata scintillante… puoi accennar a un anzianotto qual sono qualcosa di quella “magia” nelle piccole cose? Grazie e un saluto. (PS- il mio colore preferito è l’indaco, il tuo?) a Sebastian, nel rinnovarti la mia stima ti ringrazio per le informazioni su S. Pietroburgo, non ci son stato e son andato a veder tutto in internet (mi accontento), davvero architetture... magiche... un caro saluto |
26-02-2015, 18.07.45 | #24 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Spiritualità
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Quale origine ?: l’origine dell’uomo, l’origine del mondo, l’origine di Dio ? Ritengo che sia inutile e a volte anche fuorviante ricercare testardamente l’"origine". Gli scienziati si arrovellano per capire, i filosofi elaborano complesse teorie, le religioni credono di detenere la verità e sulla base di questa costruiscono fantastiche strutture, gli uomini semplici sono sballottolati tra le scoperte scientifiche, i dogmi ed i miti delle religioni, le varie teorie filosofiche, la loro personale razionalità ed i loro personali sentimenti. E probabilmente tutti aneliamo alla quiete nella propria ragione e nei propri sentimenti. C’è chi si sente appagato dalla propria razionalità e chi invece sente qualcosa oltre la sua razionalità e non sa definirlo anche se è convinto che sia insito in se stesso. Io umilmente penso che la spiritualità possa essere stimolata dalla lettura dei cosiddetti testi sacri (di qualunque religione essi siano) scritti senzaltro da persone sagge e oneste, ma fondamentalmente è proprio quel sentire di avere insito in se stessi quel qualcosa oltre l’arida e fallace razionalità (relativa alle nostre esperienze falsate dal contesto in cui viviamo). O la spiritualità è un qualcosa che era preclusa all'uomo primordiale? |
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27-02-2015, 01.21.41 | #25 |
Ospite abituale
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Riferimento: Spiritualità
Il fondamento sta nelle correlazioni…..
CICLO PRECESSIONALE DEL SOLE Grande anno = 25920 anni Grande mese = 2160 anni Grande giorno = 72 anni 1 - Adamo alla nascita del terzo genito aveva 130 anni 2 – Set alla nascita del primo genito aveva 105 anni 3 – Enos alla nascita del primo genito aveva 90 anni 4 – Kenan alla nascita del primo genito aveva 70 anni 5 – Mahalel alla nascita del primo genito aveva 65 anni 6 – Iared alla nascita del primo genito aveva 162 anni 7 – Enoch alla nascita del primo genito aveva 65 anni 8 – Matusalemme alla nascita del primo genito aveva 187 anni 9 – Lamech alla nascita del primo genito aveva 182 anni 10 – Noè al momento del Diluvio aveva 600 anni TOTALE 1656 anni Noè aveva seicento anni quando il diluvio delle acque inondò la terra. (Gen 7:6 NRV). Noè aveva 7200 mesi, Noè aveva 216000 giorni, al momento del diluvio. Mancava una settimana alle piogge... poiché di qui a sette giorni farò piovere sulla terra per quaranta giorni e quaranta notti: sterminerò dalla faccia della terra tutti gli esseri viventi che ho fatto». (Gen 7:4 NRV) Vediamo cosa dicono ora le scritture vediche: Vishnu disse: O Re, il settimo giorno contato da oggi i tre loka, quali Bhuh, Bhuvah e Svah, saranno sommersi dalle acque del diluvio (Bhagavata Purana - Skanda 8, 24:33). Caro Nyuha, per favore ascoltate, nel settimo giorno vi sarà una devastazione. Dovete essere rapido, costruite una grande barca con la quale potrete navigare (Bhavisha Purana - Pratisarga Parva, capitolo 4) Indra porterà la nube devastatrice, quella chiamata Sambartaka e senza sosta verserà pioggia pesante per quaranta giorni. (Bhavisha Purana - Pratisarga Parva, capitolo 4) 30° della precessione sono uguali a un mese (ciclo annuale). 30° sono uguali a un “grande mese” (ciclo precessionale). 1656 anni corrispondono a 23 “grandi giorni”. Ecco che manca una settimana (7 grandi giorni) alle piogge. Il diluvio cade alla fine di un’era precessionale (ogni due ere, ogni 60°, ogni 4320 anni), al suo tramonto. Nel caso di Noè. al tramonto dell’era del toro (in coincidenza con l’avvento del kaliyuga). Da qui la necessità di tenere monitorato il moto precessionale del Sole L’Arca di Noè… Ecco come la dovrai fare: la lunghezza dell'arca sarà di trecento cubiti, la larghezza di cinquanta cubiti e l'altezza di trenta cubiti. (Gen 6:15 NRV) Noè aveva 600 anni… Età di Noè = 7200 mesi Lunghezza dell’arca = 7200 dita Larghezza dell’arca = 1200 dita Altezza dell’arca = 720 dita Apparvero le cime dei monti = 72 giorni Nel settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l'arca si fermò sulle montagne dell'Ararat. Le acque andarono via via diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparirono le vette dei monti. (Gen 8:4-5 NRV) Calendario ebreo Tishri = 29 giorni (settimo mese) Heshvan = 30 giorni (ottavo mese) Chislev = 29 giorni (nono mese) Tebet = 30 giorni (decimo mese La venuta del diluvio coincide con l’equinozio di autunno con l’inizio della stagione della normale stagione delle piogge. 12 + 30 + 29 + 1 = 72 giorni. 72 giorni dopo che l’arca si è posata, apparvero le cime degli altri monti. E’ tutto un caso che scritture antiche di tradizioni apparentemente diverse parlino la stessa lingua matematica e tutti si rapportano al cilo precessionale del sole!!! Perché? E’ mai possibile che pochi abbiano visto queste correlazioni nonostante flotte di studiosi e scienziati vi si siano gettati? Ciascuno vede quello che vuol vedere. Secondo le scritture vediche: Un “kalpa” è composto da 14 manvantara. Noi viviamo nel settimo, siamo la settima razza umana. 72 chaturyuga = un manvantara (secondo Aryabhata e secondo il Surya Siddhanta) Chaturyuga = 4320000 anni Manvantara = 4320000 X 72 = 311.040.000 anni 6 manvantara = 1.866.240.000 anni . P.S. Devo ancora una volta ringraziare un traduttore del sanscrito che ha capito parecchie cose. Caro Galvan, dimentichi un fondamentale 72, i battiti del cuore al minuto che x 60 minuti=1ora fanno 4320. Cosa significa? Che tutti i parametri sono correlati e la matematica è il linguaggio chiave per capirli. Il nostro metabolismo è in funzione del “metabolismo” solare. Che gli ordini materiali e del sacro sono correlati, che la complessità non è altro che un numero primo (hai notato che il minimo comune multiplo è il 3, il numero perfetto) con i suoi multipli. E se fosse vero come dicono le scritture vediche che siamo la settima razza umana significa che ogni razza conosce un’apogeo e una decadenza. Che la conoscenza viene e va per ogni razza,che quegli antichi ricordavano splendori mai più rivisti in questa razza. Si può quindi dedurre la fine del kaliyuga e il prossimo diluvio., ma non sarà la fine dell’umanità, altri tempi dovranno avvenire, tempi nettamente migliori di questa era precessionaria. Io dò indizi, non risposte. Allora per ritornare a Freedom da cui ho preso spunto: 1) sono d’accordo, è la meraviglia della natura che indica il codice sorgente che dall’ordine naturale c’è l correlazione all’ordine del sacro. 2) I numeri così tanto attenti impartiti da Jahweh sono parametri e correlazioni che intrecciano tutte le tradizioni e che quindi riconducono ad un'unica e originaria umanità ad un unico Dio. La spiritualità è quindi il Mistero del codice originario perso per i linguaggi del mondo quando l’uomo, l’essere in grado di unire il mondo naturale e quello sacro e per similitudine poter leggere il codice del Creatore ruppe gli ordini per crescere in potenza divina, illudendosi di potersi sostituire al Creatore. Ma i nostri parametri lo dichiarano, non possiamo uscire dall’impostazione data agli ordini dal Creatore:noi siamo dentro gli ordini non possiamo alterarli. Ultima modifica di paul11 : 27-02-2015 alle ore 08.18.53. |
27-02-2015, 09.14.06 | #26 |
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Riferimento: Spiritualità
Interessante.
Una piccola notazione realtivamente alla matematica. Per un amante della musica quale sono riuscì sorprendente rilevare che la musica è fatta di matematica. Ebbene sì: le regole che sottendono l'armonia sono squisitamente matematiche. |
27-02-2015, 13.29.26 | #27 | |
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Ciao e grazie Che dire dei numeri e dei codici, sono una materia che appartiene a tutte quelle cose che do per scontate ma che ancora non mi interessa sondare perché credo di non averle comprese. Ognuno ha il suo percorso ed è naturale ci si interessi ad un dato tema solo quando la pulce nell'orecchio comincia a spifferare. Sono più interessata a ciò che si sente "a pelle", quindi mi riconduco alla "magia" della quale chiedi. "Magia" è il nome romantico che do ad una più scientifica "energia", quella che emana ed è ingrado di assorbire o incanalare un dato oggetto. I miei studi fino ad ora si sono concentrati si questo tipo di "trasmissione di informazioni". Magia è ciò che ti permette di formulare lo stesso pensiero di una persona a te vicina fisicamente o mentalmente; magia è l'esaudirsi di lì a poco di un desiderio; magia è aprire gli occhi dopo una meditazione -peraltro sporadicamente praticata- e vedere scintille tutte attorno; magia è il genio; magia è il corpo fisico di un essere vivente, e pure il corpo energetico. Tutta la trama formata da energie naturali è magia, purtroppo influenzata dalle energie artificiali. Spero di essermi espiegata, questo è il succo del discorso eheheh senza impegolarmi. La spiritualità è in fondo un sentimento, una speciale apertura del cuore verso diversi modi di percepire/sentire attraverso i sensi la realtà. A volte trovo spirituale un tramonto perfetto e certe altre quando consiglio ad un amico e alla radio, il dj, ripete le mie stesse parole con enfasi. Diamine! Colori preferiti non ne ho, amo le composizioni armoniche un saluto! |
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28-02-2015, 19.07.39 | #28 | |
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Da Wikipedia, l'enciclopedia libera: La spiritualità, termine che riguarda, a grandi linee, tutto ciò che ha a che fare con lo spirito, ha svariate accezioni ed interpretazioni. Il suo significato più semplice è il concetto che oltre alla materia tangibile esista un livello spirituale di esistenza dal quale la materia tragga vita, intelligenza o almeno lo scopo di esistere; tuttavia può arrivare ad includere la fede in poteri soprannaturali (come nella religione), ma sempre con l’accento posto sul valore personale dell'esperienza. L'attribuzione di spiritualità a una persona non implica necessariamente che quella persona pratichi una religione o creda, in generale, all'esistenza dello spirito; in questo caso la spiritualità è vista piuttosto un "modo d'essere" che evidenzi scarso attaccamento alla materialità. Buongiorno Mariano, ma quale intromissione, ci mancherebbe, ogni contributo almeno da parte mia è ben gradito. Ho riportato qui sopra l’interpretazione di spiritualità tratta da Wiki e devo dire che non poche volte mi son piacevolmente sorpreso della chiarezza del suddetto mezzo. Si può criticare o meno ma è divenuto uno strumento (gratis, tra l’altro) che ha trovato la sua stabile collocazione tra diversi altri. Il mio grassetto evidenzia il punto di partenza di molti ricercatori anche nelle tre sezioni di questo forum: la sensazione (impressione, certezza, fede, ipotesi ecc. ) che vi sia dell’altro oltre quel che subitamente appare, in primis la materia. Il concetto di energia ho trovato si debba ad Aristotele ma penso fosse patrimonio anche di culture precedenti quella greca (in India, ad esempio). In ogni caso è dall’origine di quella dicotomia che si è sviluppata la scienza. Del metodo scientifico si è appropriata anche la psicologia, nel ricercare l’origine dei processi psichici e mentali, nelle loro componenti consce e inconsce. Per quel che riguarda la filosofia sovente mi trovo in difficoltà quando si addentra nel territorio della matematica, specie quella moderna (la logica fuzzy dell’amico FMJ mi sarà sempre preclusa). Se modifichiamo l’assunto iniziale: Il suo significato più semplice è il concetto che oltre alla materia tangibile esista un livello spirituale di esistenza nel seguente: Il suo significato più semplice è il concetto che oltre tutte le forme di conoscenza esista un altro livello di conoscenza da cui procedono, permangono in questa definizione tutte le forme di conoscenza, che non possono risalire al prima della loro origine (se non per ipotesi, tutte al contempo vere e false) e vien meno il confrontarsi (sovente da una sponda opposta all’altra) sul (troppo abusato) termine “spirituale”. Il linguaggio permette molto ma anche ostacola molto, se si ritiene d’essersene impadroniti a sufficienza per stabilire chi lo usi inerentemente o meno. È esperienza comune in tutti gli ambiti la sensazione di qualcos’altro e quando la si incontri necessariamente vien da interrogarsi su cosa sia, da dove provenga e dove possa condurre. Come si vede le domande son sempre quelle ma è ben difficile che una persona possa interrogarsi per se stesso senza dover pagar dazio al risultato (che è divenuto conoscenza) delle interrogazioni altrui. Non che ci sia alcunché di sbagliato ma il movimento, il risalire la corrente si ferma e l’origine diventa quella. Sull’essere appagati e in quiete ritengo sia aspirazione di molti ma non di tutti… personalmente l’apprezzo più ora nell’età matura, mentre in gioventù… La spiritualità era preclusa all'uomo primordiale? Se ti convince che la parola indichi un altro livello di conoscenza non sarà stato (o averne oggi) di meno, di più o di diverse (conoscenze) che possa sostituire quella da cui tutte provengono. Un punto di partenza c’è sempre e anche se le cose son sempre state così, se la creazione è sempre esistita, allora quello è il punto il partenza. La realtà, la vita ha mille sfaccettature… il contributo di paul (a cui risponderò quando trovo un po’ di tempo e intanto ringrazio Sparkling.Pirate per la sua risposta nella quale ho trovato analogie e suggestioni che mi riprometto d’affrontare) permette d’osservarne una. Com’egli dice non per fornire una esauriente risposta ma per trattar di quegli indizi che son nella storia dell’umanità, a cui non si presta l’attenzione che meritano. Come si passi il tempo non ha poi molta importanza, conta come lo si faccia e mi sento appagato se posso contribuire al buon clima d’una discussione, come hai fatto tu col tuo intervento. Un caro saluto |
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02-03-2015, 15.58.38 | #29 |
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La spiritualità nasce conoscendo se stessi, andando nel suo interiore l'uomo scopre che è tutt'uno con ogni cosa formale e informale, la scienza chiama Dio campo unificato di energia, è la sorgente di ogni cosa è il vuoto da cui tutto scaturisce, Egli non ha creato ma si è riflesso in quanto nel suo stato di assolutezza non sà nemmeno di esistere, quindi la Coscienza cosmica ha ideato questo gioco per conoscere se stesso e contemplarsi, L'universo ha vita soltanto perchè esiste un'osservatore che la osserva.La spiritualità quindi è una presa di coscienza, si è ogni cosa, essa non ha catene ne religioni ne confini ma nello stesso tempo ingloba il tutto,la spiritualità e soltanto essere.
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09-03-2015, 22.06.47 | #30 |
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Riferimento: Spiritualità
Caro paul,
che il numero 72 sia fondamentale lo confermano gli ulteriori esempi che riporti, anche se è un po’ forzato che i battiti del cuore siano proprio 72… ma ammettendo sia così si potrebbe investigare la correlazione inversamente proporzionale tra battiti del cuore e dimensioni degli animali, che si ripercuote sulla durata della vita, ma qualcuno (come accade spesso) l’ha già fatto, ad esempio: … un grafico XY con una bella retta di correlazione che passa attraverso tutti i punti e che mette in relazione durata della vita e il peso nei mammiferi, tranne gli esseri umani, che erano outlier assoluti e che avevano il triplo o giù di lì dei battiti degli altri. Più l’animale è piccolo, più breve è la vita dell’animale. Essere più piccoli significa avere più dispersione termica, il che significa che bisogna bruciare più energia per mantenere la stessa temperatura, il che implica più respiri, e conseguentemente più battiti. Prendere un polso ad un gatto non è molto pratico, ma la prossima volta che ne prendete in braccio uno, fate caso a quanto più velocemente respira. Viceversa, più grosso è un animale, più lento è il battito. In un’aorta molto grande, il sangue deve scorrere più lentamente per arrivare ai capillari senza farli esplodere. Gli elefanti e le balene hanno una vita media che è dello stesso ordine di grandezza di quella umana, a riconferma del fatto che c’è qualcosa di strano in noi che non ci fa stare sulla retta… http://prosopopea.com/2012/09/20/abb....eUYGU0TM.dpuf … come si vede ne vien fuori che l’uomo è "outlier" (punto fuori retta o dato aberrante). Ci dev’essere appunto qualcosa di particolare in esso (non saremmo qui a scriverci se non fosse così…) che non lo fa stare sulla retta (che per estensione si può intendere allusivamente come “retta via”…), chissà, potrebbe anche dipendere dall’evento che gli ha conferito l’esperienza dell’individualità, permettendone l’enorme sviluppo intellettivo che lo distingue (a cui, come specie, non facciamo certo onore). Adesso consideriamo l’insieme di tutti i numeri e correlazioni che presenti, alla luce delle tue conclusioni (beh… sembrano risposte più che ulteriori indizi o tentativi di risposte, per quanto si spingano sino a un certo punto… quello che manca e mancherà sempre è la risposta “completa”… ma si può fare ugualmente un buon pezzo di strada, a condizione di non farsi intrappolare in qualsivoglia schema interpretativo - scientifico, religioso ecc. – che metaforicamente equivale all’entrar in una casa durante il viaggio e non ripartire… ) e inseriamoci questa “diversità” dell’uomo… 1) sono d’accordo, è la meraviglia della natura che indica il codice sorgente che dall’ordine naturale c’è la correlazione all’ordine del sacro. Che la creazione-natura proceda da numeri (originati e regolati nel modo che anche, ma non solo, la matematica rivela) s’è già detto. Se davvero (come molti e tu stesso convieni) è così, il codice sorgente, che si può assimilare al verbo iniziale, ne è tutt’uno. Anche gli scostamenti e le variazioni debbono procedere coerentemente con esso, poiché vi provengono. Per dire, facciamocene una ragione se un corpo celeste ci colpisce e terremoti, inondazioni, eruzioni e quant’altro accompagneranno il nostro soggiorno terrestre. Allo stesso modo se l’uomo nel manipolare sostanze, DNA ed energie produca mutazioni ed effetti nefasti, distruggendo l’ambiente per sé e le altre forme di vita. Evidentemente tali effetti non son preclusi come possibilità… e se l’uomo le fa diventar realtà, ciò riguarda quel che è diventato, stante che i tempi della clava son lontani e le armi son potenzialmente definitive. C’è una questione imprescindibile nel rifarsi all’ordine naturale: chi lo stabilisce? Non certo l’uomo (inteso come totalità corpo-mente pensante) che fatalità origina dall’essersi scostato da quell’ordine (vedi l’eden nella bibbia, miti sumerici, indiani, egizi ecc.) e successivamente ha elaborato strumenti di conoscenza (scientifici e culturali) nel tentativo di comprenderlo. L’unica possibilità è che tal ordine parli da sé (ipotesi dalla quale nascono le religioni) e non avendo quello attributi umani occorre che l’uomo ne abbia di divini, almeno una piccola scintilla, che gli permetta di legger quell’ordine… o quei numeri, traducendoli immediatamente a mezzo del linguaggio in quello che definisci ordine sacro, collegamento tra la natura e l’uomo. Gli animali e ogni altra forma di vita non san nulla del sacro, ma possono provare quella che a noi appare come “felicità dell’esistenza” all’esser reinseriti nell’ordine naturale da cui son stati tolti, vedi es. https://www.youtube.com/watch?v=c2EPFAX1j_g I vecchi patriarchi che aderivano e seguivano quell’ordine (o il cui codice genetico era ancora vicino all’originario...) ebbero (son tutte ipotesi) vite di centinaia d’anni. Son riportate notizie di yogi indiani che regolando respiro e attività (influendo con ciò sulla frequenza dei battiti cardiaci) han ottenuto vite lunghe e corpi mantenutesi ben più giovani della loro età. Si può far qualcosa in merito anche con alimentazione e condotta di vita. Non più di tanto, però, e sovente il desiderio di ritornar a quello stato “naturale” proviene più da opposizione a quello attualmente considerato “corrotto” piuttosto che da reale orientamento interiore. 2) I numeri così tanto attentamente impartiti da Jahweh sono parametri e correlazioni che intrecciano tutte le tradizioni e che quindi riconducono un'unica e originaria umanità ad un unico Dio. Ammettendo che il “traduttore” umano (profeta, mistico… artista, scienziato… ecc.) abbia ben compreso il messaggio che poi ritrasmette ai suoi simili, compare la seconda imprescindibile questione: stante che lo scostamento dall’ordine naturale ha permesso all’uomo (corpo-mente) di formarsi (miti della conoscenza), è possibile ricondurre lo stato dell’attuale umanità a quello originario senza doverne abbandonare gli attributi? Detto in altre parole, può il vecchio ritornar bambino mantenendo la mente (conoscenza) del vecchio? Non è forse scritto che solo ai bambini…? La spiritualità è quindi il Mistero del codice originario perso per i linguaggi del mondo quando l’uomo, l’essere in grado di unire il mondo naturale e quello sacro e per similitudine poter leggere il codice del Creatore ruppe gli ordini per crescere in potenza divina, illudendosi di potersi sostituire al Creatore. Ma i nostri parametri lo dichiarano, non possiamo uscire dall’impostazione data agli ordini dal Creatore: noi siamo dentro gli ordini non possiamo alterarli. Concorderei abbastanza con questa conclusione-definizione di spiritualità se non fosse che essa non dice della conoscenza e del suo sviluppo nell’uomo, una delle sue (nel bene e nel male) peculiarità. A questo punto qualcuno potrebbe pensare che le due cose non vadano necessariamente assieme: da una parte l’ordine naturale e gli ordini del Creatore, dall’altra una peculiarità dell’essere umano (o dono, maledizione… come preferite) che a un certo punto irrompe nella scena, originando l’individualità e permettendo con ciò d’accedere alla conoscenza. segue... |