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22-03-2014, 10.22.24 | #23 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 17-03-2014
Messaggi: 11
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Riferimento: Due visioni del mondo agli antipodi.
Citazione:
Comprendere la realtà - cioè qual è la realtà vera e come funziona - è il primo passo, è la base di riferimento per poter poi rispondere alle domande a cui hai fatto riferimento. Se non si comprende qual è la realtà e come funziona, la risposta a quelle domande è solo una proiezione del pensiero. E' solo una costruzione dell'ego che "immagina" quali siano le risposte e le colloca all'interno di una "illusione della realtà". Prima occorre comprendere qual è la realtà e come funziona. E solo dopo si può cercare di rispondere a quelle domande. Altrimenti si mette il carro davanti ai buoi. E' per questo che la scienza non è una nemica, ma, anzi, è l'unico vero strumento che abbiamo per comprendere la realtà per quello che oggettivamente è e non per quello che io vorrei che fosse. Se esiste un Dio, infatti, questo non può che essere "reale" e appartenere alla "realtà oggettiva"; per cui, se esiste un Dio, la scienza non potrà fare altro che "scoprirlo" (perchè la scienza indaga e studia la realtà in modo oggettivo). Io diffido di chi cerca delle risposte vere e, contemporaneamente, diffida della scienza. Perchè il rischio di queste persone è quello di definire delle risposte "inventate", che appartengono più alla categoria del "come vorrei che fosse" e non alla categoria "di quello che oggettivamente è". La scienza è uno strumento di indagine, che ci costringe a rimanere ancorati al "reale" (e a evitare di fuggire nella "illusione"). Poi, ovviamente, non è la scienza che può darci quelle risposte. Ma la scienza ci fornisce il "quadro reale e oggettivo" entro cui occorre, poi, definire quelle risposte. |
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22-03-2014, 13.19.12 | #24 | |||||||||||
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: Due visioni del mondo agli antipodi.
Citazione:
Citazione:
anche quella che nella quotidianità impropriamente chiamiamo “oggettività”. Non c’è concetto che sia di per se stesso “oggettivo” né osservazione che sia di per se stessa “oggettiva”. Ci sono osservazioni e prospettive coincidenti, altre simmetriche, altre ancora adiacenti e complementari; ma nessuna, nemmeno la somma delle innumerevoli dà come risultato una oggettività che sia di per se stessa reale. Possiamo parlarci perché la nostra esperienza fa capo ad una sensibilità, a dei sensi, similare ed a un’altrettanto similare decodifica dell’esperienza sensoriale data dalla partecipazione ad una esperienza che ci accomuna proprio grazie alla similare reattività sensoriale. Per giudicare o valutare autentica o non autentica una determinata interpretazione intorno ad un concetto è necessario stabilire quale sia il concetto in questione; quindi nello specifico cosa intenda con "Dio" la persona cristiana con la quale stiamo intavolando il dialogo. Il resto è presunzione di un intendere che è tutto fuorché indagine approfondita intorno alla questione. Non è sufficiente dire “cristiano” per poter identificare per davvero tutto un sistema di pensiero.. a meno di non voler fare a meno di quella precisione capace di illustrare nel dettaglio un’esperienza che è comunque corrispettivo ed immagine di un’esperienza interiore. Ma i dogmi in tal caso non possono rientrare senza che la comunicazione viri verso una trasparenza parziale delle argomentazioni. Questo, a ben intendere e vedere, vale per ogni campo d’osservazione e di pensiero.. Anche quello presunto scientifico dove ad esempio la rappresentazione simbolica è rappresentazione per l’appunto e non esatto corrispettivo reale. Il pensiero matematico non fa eccezione. Funziona a costo di giocare al gioco dell’enigma iniziale quello di una sorta di dogma a fondamento che dichiari e non nullifichi il concetto di unità e molteplicità, ad esempio. Più ci si addentra in una volontà di trasparenza più a mio avviso ci si accorge che il linguaggio indica ma non illustra se non tramite, di fatto, relazioni. Tale è il gioco a fondamento umano sensoriale. Forse sino a giungere alla sconvolgente esperienza di coscienza che quel dogma che pare indicibile altro non è che quella medesima sconvolgente esperienza di coscienza. Ecco allora che, in linea con quella che tu chiami vision(e), la presunta oggettività, la presunta realtà, altro non è che una/la vision(e) esperita e frutto di un determinato percorso di interpretazione all’esperienza dell’esistenza. Citazione:
Citazione:
Citazione:
i dati provenienti dalla loro osservazione scientifica. Questo lo dico per correttezza, seppure sia anch’io ben aperta a tale interpretazione ed a tale sentire interiore. Citazione:
per questo non amo confondere l’indagine con le conclusioni filosofiche a quella congiunte. Citazione:
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p.s: L’argomento che poni è molto interessante ed è un peccato dover copia incollare i tuoi scritti per poterli apprezzare senza il grassetto a distogliere la concentrazione. Citazione:
Il neretto evidenza la richiesta di urgenza. Ultima modifica di gyta : 22-03-2014 alle ore 13.54.17. |
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