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02-11-2003, 09.31.41 | #43 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Caro Marco
sì, anch'io faccio tutto il mio possibile. Ma so anche che non è abbastanza. So che posso andare oltre il limite di oggi. Come il limite di un tempo è stato ampiamente superato da quello di oggi. Credo che abbia ragione tu, è dalla nascita che vi è questa pazzia. Sono tornata tante volte indietro con la memoria. So di essere nata pazza, e so anche che nelle ultime mie vite ho lavorato per quello che sono oggi. Non credo sia una semplice combinazione genetica ad avermi offerto il bagaglio che avevo alla mia nascita. La nostra pazzia non è casuale ma viene da un lavoro lontano. E' il tempo dei cambiamenti e molti sono già sulla via. Altri tentennano, altri dormono profondamente, altri si trastullano con inutili giochi. Ma il treno è già in prossimità della stazione. Non dobbiamo e non possiamo perderlo. Il bene ed il male sono al nostro servizio. Non possiamo eleggere l'uno e distruggere l'altro. Anche nel paradiso troveremo la nostra zona d'ombra. L'importante è riconoscerla. Se stai camminando su di un ponte tibetano l'importante è vedere la corda dove posare il piede dal punto in cui c'è il vuoto. Il male può essere simile ad una tentazione. La tentazione non è il male ma la sua potenzialità. Superare la tentazione è come aver attraversato il fuoco senza bruciarsi, pur con l'esperienza del fuoco stesso. Ed ecco il male al servizio dell'uomo. Ciao Mary |
02-11-2003, 12.00.18 | #44 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Ciao Marco,ciao Mary!
Ciò che volevo intendere con '..dov'è l'amore?..Dov'è?!' è che secondo me la domanda sulla morte è direzionata principalmente al senso della vita, come Chievo stesso lascia intendere nella sua apertura alla discussione; ed il mio parere è che nel momento in cui amiamo profondamente la vita (o attraverso 'qualcuno' la vita stessa) cade la domanda stessa sulla morte!! Cioè -così è successo a me- abbiamo in 'dono' l' assoluta certezza che la morte -intesa come Fine assoluta- non è che una 'trappola' mentale e che realmente non esista affatto-Al di là di ogni credo relativo!- !! Poi a questa sua 'non esistenza' ognuno può dare la sua propria 'colorazione' in base al suo personale modo di vedere le cose.Daltronde la visione scientifica non ammette -come terminologia- 'la morte' ma la 'trasformazione' e specifica la propria limitatezza in relazione all'osservatore ed alla dimensione spazio-Tempo. Non chiamerei 'pazzia' il sentire un po' mistico dell' amore ,il sentirci 'fusi' in ciò che ci circonda, il sentirci dentro tutto e tutto in noi, il 'sentirci' "illimitati"/"infiniti". Forse l'unico e principale problema è che questa 'modalità' del vivere richiede uno 'spessore', una 'forza' mai definitivamente "acquisita" ma sempre e continuamente messa 'alla prova' dal rapporto con noi stessi e con gli altri. Non sempre si ha la possibilità di accompagnarci in questo viaggio con altettanto altri viaggiatori 'consapevoli' e la mancanza di questo "linguaggio" comune può indebolire una 'fede' che è solo ed esclusivamente Fede nell'Uomo ,poichè la Fede nell' Amore per non restare unicamente Teoria Sterile non può che essere un' 'Azione-Sentimento' che -per essere tale- necessita di un costante Fluire, non puoi averla stretta in te se non nel momento in cui la lasci andare..ad un altro! Non credo nella visione classica della reincarnazione, non credo in un Dio-padre al di fuori di noi,non 'credo' nemmeno nell'amore ma cerco di 'diventarlo' cioè la differenza sostanziale tra il 'pensare' ed il sentire col proprio corpo, l'essere! Se ti amo, la morte è un gioco, un 'grosso' gioco ma pur sempre un gioco e non mi frega di pensare ai vermi sul tuo corpo o sul mio!! Se non ti amo ecco che i vermi diventano il mio più grande dilemma !! >a Chievo: quando ho scritto che ero venuta a trovarti nel tuo piccolo inferno, mi riferivo alla sofferenza che hai provato nel non essere riuscito a rendere reale il tuo sogno di amore con la donna che hai amato. Un caldo abbraccio a tutti !! Gyta |
02-11-2003, 13.58.41 | #45 |
Vivi!
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Messaggio originale inviato da gyta
...abbiamo in 'dono' l' assoluta certezza che la morte -intesa come Fine assoluta- non è che una 'trappola' mentale e che realmente non esista affatto...-Al di là di ogni credo relativo!-... Credo sia più giusto dire per il fatto stesso della relatività, non al di fuori di essa, se così fosse la soluzione sarebbe molto più semplice....l La morte assoluta non esiste, ma la morte del nostro corpo è una delle poche certezze che si hanno....(la morte relativa al nostro essere materia animata). Non credo nella visione classica della reincarnazione, non credo in un Dio-padre al di fuori di noi,non 'credo' nemmeno nell'amore ma cerco di 'diventarlo' cioè la differenza sostanziale tra il 'pensare' ed il sentire col proprio corpo, l'essere! Il fatto è che non c'è bisogno di credere nella reincarnazione, in un Dio-padre al di fuori di noi, l'Amore è un "Bene sperimentabile" al di fuori di ogni credo! Se ti amo, la morte è un gioco, un 'grosso' gioco ma pur sempre un gioco e non mi frega di pensare ai vermi sul tuo corpo o sul mio!! Se non ti amo ecco che i vermi diventano il mio più grande dilemma !! Credo non sia totalmente correto. Se ti amo, la morte è sempe la morte. Amando una persona, puoi accettare i suoi difetti, ma non la sua visione dell'amore, quando questa nella sua essenza non coincide con la tua..........Amare una persona significa anche avere la stessa visione dell'amore, anche quando questo è diversamente espresso! |
03-11-2003, 04.33.48 | #46 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Ciao,Marco!
>>Credo sia più giusto dire per il fatto stesso della relatività, non al di fuori di essa, se così fosse la soluzione sarebbe molto più semplice....l -non capisco a cosa ti riferisci!(ometti i soggetti ed io vado in tilt!!) >>La morte assoluta non esiste, ma la morte del nostro corpo è una delle poche certezze che si hanno....(la morte relativa al nostro essere materia animata). -Pienamente daccordo. >>Il fatto è che non c'è bisogno di credere nella reincarnazione, in un Dio-padre al di fuori di noi, l'Amore è un "Bene sperimentabile" al di fuori di ogni credo! -Pensavo fosse chiaro che anch'io sono della medesima opinione!! >> Se ti amo, la morte è sempe la morte. Amando una persona, puoi accettare i suoi difetti, ma non la sua visione dell'amore, quando questa nella sua essenza non coincide con la tua... -o.k.! >>Amare una persona significa anche avere la stessa visione dell'amore, anche quando questo è diversamente espresso! -e quì non capisco,poichè contraddice la tua precedente affermazione!! Penso che diciamo le medesime cose pur non comprendendoci o fraintendendoci,quindi..: Al tema della discussione 'il senso della vita in relazione alla morte' ho 'risposto':Amare! Poi ho aggiunto ciò che è stata la mia esperienza e ne deduco che l'amare trascende la morte -morte intesa come inutilità della vita stessa (in rif. all'introduz. di Chievo) e descrivo la mia 'sensazione/certezza' come 'qualcosa' di profondo e reale e l'Amore-anzi l'Amare- come un qualcosa al di là dello spazio/tempo -anche se pur sperimentato in questo spazio/tempo- un 'qualcosa' che pur appartenendo a questa realtà da' la sensazione-certezza d'essere 'immanente'. Non un'"anima" singola come vogliono alcuni 'interpreti' di fedi monoteiste, ma un fluire 'immanente'(al di quà e al di là, da sempre)che toglie ogni maschera alla parola fine (intesa come morte). In quanto alla compatibilità nella 'visione' dell'amare, direi sia nettamente consigliabile nei rapporti di coppia!! Spero d'aver un po' chiarito. Un saluto! Gyta |
03-11-2003, 11.32.52 | #47 | |
Vivi!
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Citazione:
Ciao gyta, Nel tuo precedente post, hai detto : …abbiamo in dono l’assoluta certezza che la morte – intesa come Fine assoluta – non è che una ‘trappola’ mentale e che realmente non esista affatto… Ho cercato di spiegare che la penso allo stesso modo ; nonostante questo volevo sottolineare che la penso allo stesso modo, non in virtù di : …al di là di ogni credo relativo, ma proprio in virtù del nostro credo relativo (relativo alla nostra natura). Dire che la morte non esiste al di là di ogni credo relativo, è assolutamente errato, dal momento che il nostro pensiero, tentando di dare spiegazione alla morte, al di fuori della sua natura, della sua relatività, non riesce a dare spiegazione che non sia :”al di la della morte la Vita vive”. Quindi è proprio considerando la morte della nostra natura, quindi nella nostra relatività, che abbiamo l’assoluta certezza che non esiste una Fine assoluta. Spero di essere stato più chiaro, comunque questo chiarimento vuole essere soltanto una precisazione, infatti il nostro credo è identico per quanto riguarda la non esistenza della fine assoluta al di fuori della nostra relatività. Quando ho detto :”Amare una persona significa avere la stessa visione dell’amore, anche quando è diversamente espresso”, non sono in contraddizione con la frase :” Se ti amo, la morte è sempre la morte. Amando una persona, puoi accettare i sui difetti, ma non la sua visione dell’amore, quando questo nella sua essenza non coincide con la tua”. Non sono in contraddizione perché avere la stessa essenza dell’amore, la stessa visione dell’amore, non significa dimostrarlo alla stessa maniera….il fatto di come viene dimostrato dipende da tutt’altra cosa. Questo significa che se due persone hanno la stessa visione dell’amore possono dimostrarlo in maniera diversa, in virtù del fatto che non è l’amore a compiere l’azione, ma che questo è solo il giudice dell’azione stessa. Anche qui, spero di essere stato più chiaro. Anch’io credo che diciamo le stesso cose e credo che con questo ultimo post ne avrai conferma. Al senso della vita in relazione alla morte, ho risposto diversamente da te perché, l’amore non è il senso, il fine, ma la giuda…non ha senso interrogarsi sul fine o sul senso stesso della vita. La domanda dovrebbe essere :”in che modo è conveniente agire in questa vita?”…..la risposta è identica alla tua : con l’amore. Ciao Marco. |
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04-11-2003, 14.42.17 | #49 | |
Utente bannato
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Citazione:
Ho molto apprezzato il vostro dialogo e sulla frase in quote di Marco vorrei dire qualcosa. Non é esatto, secondo me, dire che non abbia senso interrogarsi sul fine ed il senso della vita. Certo, non é indispensabile farlo, ma lo credo opportuno. Faccio un esempio: Se uno viene assunto in un ufficio e gli si dice: "fai questo"... "fai quello"... ma non gli si spiega perche deve farlo ed a cosa serve il farlo, la prima volta che si dovesse presentare un caso fuori norma quell'impiegato si fermerebbe fino a nuove istruzioni, o rischierebbe di commettere un errore. Se invece sapesse il senso di quel che fa, allora userebbe tutto sè stesso per risolvere il caso come meglio può ...e magari ottiene un avanzamento in carriera. L'amore é il nutrimento della vita, ma non basta nutrirsi, sarebbe utile sapere anche perchè ci stiamo nutrendo. Venendo a cose reali, personalmente ho la presunzione di aver capito qualcosa dei miei "perchè", ed ora credo che nella vita bisogna , si, amare, ma anche e non di meno, compiere cose, azioni e fare un po' di storia, in modo che altri ne traggano beneficio. Per riunirmi al tema, credo che la morte per un ateo sia il momento in cui non rimane ormai più traccia alcuna di sè al mondo, quando le proprie azioni, le tutto ciò che ha fatto in vita divengono ininfluenti nel corso della storia ... da quel momento in poi... può considerarsi "individualmente morto", sebene pur sempre esistente come trasformato in innumerevoli realtà differenti. Questa trasformazione, però, inizia già alla propria nascita... Ultima modifica di Mistico : 04-11-2003 alle ore 14.55.02. |
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04-11-2003, 15.48.38 | #50 | |
Vivi!
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Citazione:
Sono daccordo con te, ma ho scritto quella frase dal momento che : se non esiste risposta perchè continuare a fersi la domanda? Capito...?.... |
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