Allora è solo un'illusione? Nascere, sentirsi attaccati alla vita e poi doverla lasciare e in che modo? Spesso tra atroci sofferenze che ci portano anche a desiderare di smettere di vivere e di vedere la morte come unica soluzione alla cessazione del dolore...E con quale criterio viene stabilito per ognuno di noi la modalità del trapasso? Non sarebbe stato meglio sapere a cosa si va incontro "dopo"? Cosa ci aspetta in quel posto non terreno (forse)....?
Che senso ha tutto questo per noi che amiamo la vita, non è giusto non sapere e non avere certezze. Forse chi ha veramente fede riesce a sopportare di più la fine ma resta comunque difficile accettare la morte perchè è troppo forte l'attaccamento alla vita. Se Dio ci ha dato la possibilità di vivere perchè poi togliercela senza una giusta spiegazione? E' come un dono che poi viene sottratto così all'improvviso. Noi esseri umani troppo spesso cerchiamo di capire questo mistero ma purtroppo nessuno è mai tornato dall'aldilà per raccontarci qualcosa.....

Magari ci potrebbe essere qualcuno, qui, che da tanto lontano possa aiutarmi a capire il perchè di tutto ciò.....

L'unica risposta che ho da darti nella mia soggettiva esperienza
è che solo l'amore reale dentro(in noi) è in grado di fugare realmente la morte.

[Non il concetto-amore, ma l'amore, anzi.. l'amare.. !]

Passo dopo passo...

Gyta

forse è semplicissimo...un ricambio di carcasse, tutto qui. La Vita è Tutto, non solo quella carcassa che si ammala e muore, normalmente ,come tutto ciò che è materiale. Parli di attaccamento alla vita parlando del corpo, della tua individualità, prova a guardare solo un pò più in là e vedrai che è necessaria la morte è un metodo semplice per fare ordine negli oggetti che riempiono questa terra

carissimo Petalo

non ci possono essere risposte certe ed assolute ed oggettive in nessun angolo della terra e in nessun tempo passato e presente.

La risposta va cercata dentro di noi, e non è una frase fatta, io sono decenni che ci lavoro su.
Ho chiesto e mi è stato dato. Ma non la torta già preparata bell'è pronta, ma gli ingredienti. Avevo un sacco di farina ma non sapevo che farne e chiedevo chiedevo chiedevo. Così ogni tanto, alla spicciolata mi sono state date uova, zucchero, acqua, latte.....però le ricette, scritte da altri, che trovavo erano tutte bellissime ma metterle in pratica roba quasi impossibile.

E qui il senso della vita: imparare a preparare una torta, la TUA torta.

Non credo ci venga tolto nulla. Una volta che hai preparato la tua torta con la tua ricetta, cosa ne fai? o la mangi o la offri ad altri o la getti nei rifiuti.

Utlizzati gli ingredienti (la tua vita) ottieni una ricetta, bella, brutta, buona, cattiva, facile, difficile poco importa. Se non ti è venuta proprio perfetta! ritorni e ricominci d'accapo (reincarnazione).
Io so che la reincarnazione esiste, sempre perchè mi è stata messa fra gli ingredienti ricevuti.

E una volta che ti avvicini a questo "ingrediente" della vita molte cose si riprendono il loro senso, trovano risposte.

C'è una sofferenza dell'anima che va vissuta e superata, in quanto alla sofferenza fisica ho le mie belle perplessità.

Il dolore che il cervello fisico riceve è solo una spia utile per la sopravvivenza se è possibile evitarla si deve evitarla. E non come le religioni ci hanno fatto credere per millenni che si deve sopportare per andare in paradiso. Baggianate per tenere in pugno le menti della gente.

Non hai mai letto di yogi che muoiono con immensa quiete?
La morte non dovrebbe essere una sofferenza se ci si è spesi nella ricerca della vita, e dovrebbe avvenire senza sofferenza fisica per essere meglio vissuta.

Il dio che ci hanno insegnato è solo frutto della fantasia di alcuni, non dico che le religioni sono roba inutile ma solo strumenti per agevolarci nel nostro cammino. Guai a prendere le loro ricette per uniche e immodificabili, non riusciremo mai a trovare la nostra.

Questa la mia visione di ingredienti, torte e ricette, ma è solo una fra le infinite possibilità, nonostante gli ingredienti più o meno siano sempre gli stessi.

Per chi fa dei sogni lucidi, o sogni molto realistici forse può meglio comprendere come possa essere la morte. E' solo il passaggio da una realtà ad un altra. La nostra morte fisica potrebbe essere una nascita in un'altra dimensione e viceversa. La nostra vita terrestre l'abbandono di un altro stato.

Ti auguro di trovare i tuoi ingredienti (che hai sicuramente, come tutti) e fare venire fuori una ricetta eccezionale.
Un abbraccio
mary

Ma forse la risposta a questa domanda è nella nostra memoria. Conosciamo da dove veniamo e dove andiamo ma lo abbiamo scordato ed è proprio l’ignoto dovuto alla dimenticanza che ci fa così tanta paura. L’unica soluzione al problema è recuperare la memoria e ricordare chi veramente siamo. Nascosto nel profondo del nostro cuore dormono assopite le risposte, risvegliamole con un tenero bacio e tutto tornerà al suo posto......

Il corpo è materia fino ad un certo punto, altrimenti sarebbe veramente orribile pensare che siamo sulla terra giusto per popolarla e per permettere un continuo ricambio. Che tristezza! Siamo fatti anche di sentimenti, di emozioni e di tante cose che non esistono materialmente. La nostra anima dove la mettiamo? Ora la sentiamo solo attraverso un contenitore "il corpo", ma è propria questa che ci attacca alla vita perché è solo attraverso il vivere che possiamo amare, pensare e quanto altro ci rende difficile rinunciare un giorno a tutto ciò…. Il contenuto, che ritengo essere più importante, l' anima, che si esprime attraverso la vita che senso ha se poi un giorno perderà il suo involucro?

Salve e buon giorno!
cara amica/o prendo spunto dal tuo nick...petalo, ecco: la vita terrena è un petalo di quel bellissimo fiore chiamato Esistere, con Amore accogli ciò che accade claudio

Salve ebuon pomerigio!
l' anima, che si esprime attraverso la vita che senso ha se poi un giorno perderà il suo involucro?
ma la vita manifesta , quella dell'involucro, è solo un modo in cui l'anima,l'Esistenza si esprime, il petalo ,l'involucro, è parte di un fiore Esistenza-anima claudio
ps penso che è l'involucro che cerca un senso a cui rimane attaccato

La risposta non la so dato che non c'è nessun Dio che dà o toglie la vita.

Se ci fosse, per dirla come Woody Allen, spero che abbia delle buone scuse.

Ma ragionate qualche volta o andate avanti per dogmi e basta?

Caro Petalo,

domandi perché un dio ci tolga la vita ?.

Io Ti domando, posto che sia un dio il quale ce la tolga, perché egli non dovrebbe togliercela ?:
non siamo forse mortali ?.

Se siamo mortali per opera d'un dio, è necessario ch'egli ci tolga la vita, ché, se non ce la togliesse, saremmo immortali e quindi dei.

La morte è la condizione naturale della specie umana e di tutte le specie animate ed inanimate che conosciamo:
senza morte, non saremmo tali, quali siamo.

L'immortalità pare propria del dio, se pur sia un dio, ovvero dell'universo tutto, ma non delle sue singole particelle.

Anakreon.