E' stata data anche questa risposta...ma nel senso che,non c'è nulla che nasce o che muore..
se hai letto solo dogmi..leggi meglio.

La morte ripugna alla nostra natura,che si "oppone" in ogni modo, e questo è ovvio.

La nostra "percezione" psicologica o spirituale o come volete, credo che sia alterata dallo stato della coscienza. Credo che un giusto l'aspetti e l'affronti con uno stato d'animo molto diverso da quello di un ingiusto.
Chi non sia attaccato ai beni di questa terra, un povero in spirito, deve aspettarla con una certa serenità che sovrasta e domina la paura.

La morte assumerebbe il suo aspetto più terribile per chi è nella colpa.

E', quindi, come abbiamo vissuto che inevitabilmente modifica la valenza della morte.

Se veramente credessimo che la vita dello spirito liberato dal corpo decadente sarà più intensa di quella biologica non temeremmo tanto la morte.

Nel topic dell' "profumo" è descritta una esperienza spirituale la cui intensità ha stupito chi l'ha provata....e quella esperienza è estensibile a tutti i sensi.

Se temiamo di lasciare i magnifici sapori, odori, visioni, suoni e sensazioni tattili
che abbiamo esperimentato col corpo biologico dovrebbe rassicurarci che non li lasceremo con la morte ma li ritroveremo purificati e più intensi nel "cielo dello spirito".

E' significativo ciò che Gesù ha detto ai suoi amici sconsolati prima di andare verso la morte : Non berrò più del frutto della vite finché non lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio.

E' semplice e corrisponde alle vere aspettative dell'uomo, perlomeno alle mie: vivere meglio ma vivere ciò che viviamo in questo mondo....perché poi la vita dello spirito dovrebbe essere radicalmente diversa e senza soluzione di continuità con questa ?

Dio ci "toglie la vita" perché ci ama e vuole il nostro vero bene. La morte è .... per il meglio.

Ciao a tutti

Salve e buona sera!
La risposta non la so dato che non c'è nessun Dio che dà o toglie la vita.

stranissima affermazione...specialmente se è fatta da un "sopravvisuto" claudio

Ancora non abbiamo realizzato "il regno di Cristo" sulla terra
e Lui stesso ci ha lasciato la preghiera "venga il tuo regno"
come in Cielo così in Terra.....
quindi ne passerà di tempo prima che possa sedersi a cena
nuovamente e bere vino insieme ai suoi......
Questa del Padre che vuole il bene dei figli e ne vuole la morte
mi sembra ......molto particolare!!!!
Gesù ha detto sono venuto perchè abbiano vita e vita in abbondanza
Ogni ramo che dà frutto viene potato perchè dia ancora più frutti!!
Il senso della vita è forse nella ri-creazione continua
della versione più bella e più "divina" attraverso una
spiritualizzazione sempre maggiore...dei Figli di Dio.

Tutta la materia è luce condensata
noi siamo Figli della Luce
la LUce non si spegne con la vita
ma si trasferisce in altre dimensioni
essa viaggia a velocità inimmaginabili
Noi abbiamo sicuramente dei corpi di luce
ai quali ci congiungiamo quando lasciamo questa dimensione

"Il regno di Dio è già in mezzo a voi"
(Luca)

...Gesù,per abbondanza, si riferisce alla Vita,non alla vita..

Tempo?
Non c'è nessun tempo perchè l'Essere si realizzi ,se non nella Presenza dell'Adesso.
Il resto è solo un pensiero nella testa..

La Vita di cui parli tu è l'esistenza nel suo scorrere evolutivo
in cui tutto accade senza presa di coscienza?????
in cui tutto si evolve con i suoi tempi senza consapevolezza
di essere figli della Luce????
quella che può indurre qualcuno a schiacciare un bottone e metter fine alla
vita?
quella priva di amore per l'esistente? quella in cui ognuno pensi per sè
tanto.......Dio non esiste?
quella vita non è per quanto ne so Regno di Dio
ma "sopravvivenza del più forte"
a discapito dei deboli, dei poveri, degli indifesi.
questo è uno stadio animalesco di mancanza di "consapevolezza di essere amore".
L'amore è paziente, tollerante, tutto perdona
l'amore vuole la vita, la condivisione, la pace,la gioia, l'allegria,
l'amore non vuole distruggere ma mantenere e rendere sempre più bello
e gradevole, l'amore vuole veder crescere e fiorire
curare ogni cosa che ha dentro e fuori......
L'amore accetta che ci siano deboli e indifesi, che ci siano
ignoranti e dormienti per svegliarli e dar loro la consapevolezza di chi sono
l'amore non vede "cattivi" ma prigionieri di inconsapevolezza che fanno cose
che non dovrebbero fare se solo sapessero....di essere parti di un Regno di
Dio.L'amore proprio perchè vive nell'adesso, dimentica tutti gli "errori"
del passato e accetta di esserne il risultato modificato dalle esperienze
che lo hanno costruito e ringrazia le esperienze del passato senza vederle come pesanti colpe o bagagli da portarsi appresso nei secoli dei secoli......
Ricomincia ogni istante con rinnovata energia a vivere del presente
L'amore attende....con fiducia che ogni figlio si ricordi di essere Figlio
e si prenda cura del patrimonio che il Padre gli ha consegnato senza dissiparlo, ma facendolo fruttare lo renda ancora più bello
e più ricco........
sapendo che

"Siate come i servi in attesa del ritorno del padrone."

(dove "padrone" sta per quella Presenza vigile ,che è lo stesso Adesso:il Tempo dell' Essere..)

Il regno è già in mezzo a noi ma non è venuto con clamore così come non si manifesta oggi ed in ogni tempo con clamore.
I segni della sua manifestazione qui ed ora ci sono e sono molti.

Se Dio è creatore dell'universo la morte è una componente della vita, essa è inscritta nella vita stessa ed è parte integrante e necessaria alla vita biologica stessa ed è quindi nella sua volontà creativa: in questo senso Dio "ci toglie la vita".

La "vita più bella e in abbondanza" è quella che ci è data quando entriamo nel regno di Dio già ora, ma non ancora pienamente; la morte è il distacco dalla "placenta".

La spiritualizzazione dell'uomo è il regno dei cieli o quel seme di cui parla Marco (4,26): Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.


La mia convinzione di fede e la mia certezza è che l'escatologia sia già realizzata ed è a questa posizione teologica che puoi fare riferimento se vuoi capire quello che dico.

Ciao

P.S. Il grassetto è messo per evidenziare visivamente i punti salienti non per urlare.

Perchè Dio ci toglie la vita ....

Per arrivare a chiedersi questo si deve partire da un sacco di presupposti ...

Il primo presupposto è che si sa cosa è la vita, (prova a chiederti davvero se sai cosa è)
Si presuppone addirittura di dire che la vita è qualcosa che si possiede ... e che qualcuno può toglierci, quindi si esclude di essere vivi, affermando di avere la vita ... quindi la vita è un oggetto materiale che si può possedere.

Poi si presuppone che esista una volontà divina e una capacità di questo eventuale Dio di valutare ogni singolo caso ..

Per ultimo si presuppone che per quell'entità noi siamo in qualche modo importanti, degni almeno di nota...

Ma quanto siamo egocentrici!!!! Deleghiamo ad un'entità esterna la responzabilità della realtà ... ma poi vogliamo che questa agisca secondo le nostre regole

Io, a questo proposito, vorrei porre una domanda ... quando andiamo a tagliarci i capelli, decretiamo la morte di un sacco di cellule, le cellule appunto dei capelli.
Potrebbero quelle cellule porsi la stessa domanda?
Perchè ci viene tolta la vita ....
In quel caso la volontà è quella di dio o è la nostra? e a noi ci interessa qualcosa della fine e delle sofferenze di quei capelli?

Pensiamo davvero che noi nel confronto con tutto ciò che esiste abbiamo un peso ... contiamo qualcosa di piu di quanto contano per noi quelle cellule di capelli?

Quelle cellule di capelli, prese in se stesse, non contano nulla, contano solo se e in quanto fanno parte di un'unità vivente piu grande, alla quale unità vivente non interessa nulla della loro sorte, ma è pronta a sacrificarle se ne ha un vantaggio nell'insieme.
Noi come uomini non contiano nulla presi singolarmente, ma contiamo solo nel contributo che possiamo dare alla natura e al resto dell'umanità ...

Sinceramente spero che molti di voi attacchino e confutino questo ragionamento. Ma mi sembra che l'unico modo di pensare ad una cosa diversa è avere l'arroganza di imporre alla realtà le regole che a noi fanno più comodo ... solo che alla fine la realtà se ne frega di cosa imponiamo noi e noi arriviamo a chiederci ..

Perchè dio ci toglie la vita?

Salve a tutti
Ciro