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21-01-2008, 20.24.31 | #3 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: Satori o stato di grazia
Citazione:
Quindi tu hai avuto due tipi di percezioni diverse in stato di grazia? Vorrei capire se il satori non è diciamo sempre "uguale"... mi hai un pò confuso Claude... in quello che hai descritto mi riconosco un pò anch'io, ma non sono degli stati mentali? Io pensavo che fossero dei fenomeni mentali... adesso mi fai dubitare... P.S.: Fai troppe notti... riposa un pochino caro Claude! |
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21-01-2008, 22.42.38 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2006
Messaggi: 317
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Riferimento: Satori o stato di grazia
A volte capita nel dormiveglia che la coscienza si squaglia e non si sa se si e' svegli o se stiamo dormendo, o se stiamo sognando, come se tutto si mescolasse in un unico brodo primordiale da dove non si vorrebbe piu' uscire, poi sorge il dilemma di come conciliare il brodo con il quotidiano..
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21-01-2008, 22.53.46 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
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Riferimento: Satori o stato di grazia
Citazione:
Perchè, invece di vantarti e gongolare, non ci descrivi il tuo Gatha? Dicci tutto al minuto secondo: come, dove, quando e che cosa ti manca; se c'è ancora qualcosa da afferrare, o se il cammino è compiuto. Qui c'è gente, lo sai, che ancora brancola nel buio. Ciao fratello |
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22-01-2008, 11.10.50 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Satori o stato di grazia
Salve e buon giorno!
cavoletti fritti tutto mi sarei aspettato tranne che tesdtimonianze (tranne flow) come queste, non mi sembra di aver postato niente di eccezionale... alla amica vera che scrive in quello che hai descritto mi riconosco un pò anch'io, ma non sono degli stati mentali posso solo dire che se sono frutto dell'immaginazione, che è un modo di manifestarsi della mente discorsiva, rientrano, diciamo, nel lavoro dell'io se questi stati (percezioni) avvengono fuori da questo contesto credo possano definirsi satori o stato di grazia. a tsuma che mi "accusa" di gongolarmi e vantarmi gli rispondo che mi dispiace se ho dato quest'impressione era, ed è, l'ultimo dei miei pensieri,sarebbe fatica inutile e non costruttiva e che posso raccontare due differenti momenti che mi hanno portato a porre questo "quesito". Una volta, era di notte, tanti anni fà, mentre camminavo su una spiaggia a Pizzo calabro (chiaramente in calabria) voltandomi per parlare con un mio amico, più alto di me, ho visto il cielo stellato e...si fermato il tempo, in quel "qui e ora" ho avuto la visione del tutto, di cui ero parte, piccolo e pur importante in quella vastità. Un'altra esperienza l'ho avuta qualche anno fà , ero seduto sul dondolo della casa di mia sorella in una giornata primaverile, mi ricordo che ero molto turbato perhè avevo letto sul gionale del ritrovamente del piccolo Tommi (quel bambino di 18 mesi ucciso da quel... non saprei definire come) e mi chiedevo di come si potesse e quanta forza si dovesse avere per "scegliere" quell'esistenza terrena... quando il giardino su cui il mio sguardo vagava senza fissare nulla si è "cristalizato" l'aria è divenuta quasi palpabile, la mente non più giudicante osservava lo scorrere senza tempo dell'esistenza nella sua perfezione...tutto qui, no manifestazioni soprannaturali o luci divine semplicemente l'esistenza senza giudizi, spero con la mia pochezza letteraria di essere riuscito a dare un'idea dell esperienza. ps ripensando successivamente al post mi sono ricordato di quanto detto dal dalai lama durante quella cerimonia a cui ho preso parte, disse che ci sono due "livelli" di illuminazione uno in cui il Sé è presente (potrebbe essere il secondo caso descritto) e un secondo in cui si è nella Chiara luce in cui anche il Sé scompare. SCRIVO CON LA MAIUSCOLA PER SOTTOLINEARE CHE NON MI SENTO UN ILLUMINATO; nel mio quotidiano sono preso dai problemi e vivo le angosce di tutti...semplicemente che ho ho avuto quete esperienze che non so se illuminanti certo costruttive per il rapporto con l'accadente. claudio alla facia del piffero quanto ho scritto |
22-01-2008, 11.41.15 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Satori o stato di grazia
Salve!
non ci descrivi il tuo Gatha ho riletto il post di tsuma e sono andato a trovare il significato della parola "ghata" credevo volesse dire Esperienza ,scusate l'ignoranza, ora su google ho visto che ha un altro significato, canti mistici? a questo punto mi scuso se vi ho annoiato con le mie storielle e chiedo all'amico che, vuò dì? claudio |
22-01-2008, 18.45.05 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-08-2007
Messaggi: 603
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Riferimento: Satori o stato di grazia
Citazione:
Interessante questa differenziazione cui si riferisce il Dalai Lama... c'è qualcuno qui che può approfondire la questione?... ad esempio Mirror ( )... dove sei? Dacci tue notizie... di solito non mi deludi mai! Fatti...vivo... Ti aspetto... per comprendere, ovvio!!! Buona serata a tutti!!! |
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23-01-2008, 11.40.26 | #9 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Satori e stato di grazia
Ciao, VeraLuce... eccomi.
La Grazia, secondo me, non si basa su nessuna situazione oggettiva. Viene da sola, attraverso lei stessa. Non può venire da nessuna parte, salvo dal cuore. Non viene da nessuna attività, non può essere compresa dalla mente umana limitata. Il Satori è l’intuizione profonda di ciò che noi siamo. Ciò ci permette di vedere molto chiaramente i nostri meccanismi, la nostra arroganza, le nostre paure, le nostre limitazioni. Si affronta questo realtà, senza volerla cambiare: è un atto d’umiltà. Si constata solamente il fatto, ciò che non siamo, è ciò che in Oriente si chiama l’intuizione di ciò che siamo. Il primo Satori appare senza essere sollecitato, niente può farlo tornare. Si capisce che è la vita che decide ogni processo. Ciò che è arrivato attraverso la Grazia, non può ritornare che attraverso di lei. C’è stato un momento di disponibilità, l’evidenza è apparsa. Questo deve essere compreso chiaramente, perché spesso si ha la fantasia di voler pensare o visualizzare l’intuizione di ciò che non siamo. Per cui nessuna disciplina può mai ricondurci alla Grazia, ma può accadere… quando ci sono certe condizioni di fondo: quando si è totalmente senza aspettative, arresi, disponibili… Se sembra cadere a misteriosamente sulle persone, è perché forse non osserviamo bene. Le persone che vivono nella Grazia, può sembrare che abbiano vissuto una vita molto semplice, ma penso che sia la loro umiltà, o la nostra mancanza di chiarezza che ce li fa vedere così. E’ anche la nostra mancanza di chiarezza che fa si che non vediamo la leggerezza delle persone che, secondo le nostre fantasie, sembrano qualificate per la grazia. Quelli che fanno grossi sforzi nella loro pratica spirituale non vivono che in un divenire. Non fanno che vivere nella tensione, nella sete di divenire qualcosa, di diventare liberi. Nel desiderio, non c’è posto per altro. Desiderare di essere libero, essere ricco, essere bello, possedere un’automobile di lusso, è esattamente la stessa cosa. Le poche persone che hanno osato descrivere la discesa della grazia hanno tutte detto che in quel momento erano semplicemente silenziose e tranquille. Certo, in un senso molto profondo, tutto è la grazia: cercare la grazia e cercare o avere qualsiasi altro desiderio sono sottesi dalla grazia. Però le nostre pretese di essere gli autori delle azioni, ci chiudono ad ogni grazia. Non c’è nessun autore dell’azione tranne il Signore stesso. Quando vedo questo, io non sono niente; non c’è che il Signore. Allora si può dire che c’è l’intuizione della Grazia. Satori e Grazia appartengono alla stessa dimensione. Il Satori è l’evidenza istantanea dell’opera della Grazia. |
23-01-2008, 12.11.46 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2007
Messaggi: 498
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Riferimento: Satori o stato di grazia
Citazioneomanda di Veraluce.
ps ripensando successivamente al post mi sono ricordato di quanto detto dal dalai lama durante quella cerimonia a cui ho preso parte, disse che ci sono due "livelli" di illuminazione uno in cui il Sé è presente (potrebbe essere il secondo caso descritto) e un secondo in cui si è nella Chiara luce in cui anche il Sé scompare. Interessante questa differenziazione cui si riferisce il Dalai Lama... c'è qualcuno qui che può approfondire la questione?... ad esempio Mirror ( )... dove sei? Dacci tue notizie... di solito non mi deludi mai! Fatti...vivo... Ti aspetto... per comprendere, ovvio!!! Buona serata a tutti!!! Carissima Veraluce, anche se non sono Mirror,tento,per quel tanto che sono riuscito a comprendere, di esprimermi circa i due livelli del "Sè" argomenteti dal Dalai Lama. L'essere umano che vive profondamente la Fede è sempre spinto,Moralmente e materialmente a donarsi al suo prossimo,ma purtroppo deve preoccuparsi di continuamente esistere materialmente per continuare la sua opera, altrimenti verrebbe in pochissimo tempo annullato e privato così della possibilità di darsi. Questa è secondo me la prima posizione,cioè quella del Sè presente.Mentre se questo umano viene invaso fortemente da questa Fede, quasi a raggiungere il trascendentale,allora non sente più il bisogno di esistere materialmente,si estranea cercando di esistere spiritualmente in continua simbiosi con l'Essere Supremo. Questo è secondo mè il secondo livello in cui il Sè scompare. L'esempio degli asceti e degli eremiti. Questo è quanto a livello di mio comprendonio,riesco ad esprimere.Spero che non mi si dica che ho scoperto l'acqua calda,come mi ha appena detto mio nipote. Ciao Veraluce a risentirci espert37 |