Ieri sera sono arrivata a formulare questa massima per me sempre valida:

"C'è sempre un buon motivo per non meditare, ma un'infinità per farlo"

Credo che abbia a che fare con il "retto sforzo"

Namastè

Non ho letto tutte le risposte, è una discussione di successo e ci sono tanti interventi, ma una prima considerazione la vorrei fare subito: i più grandi maestri non hanno mai scritto quel che facevano, insegnavano solo con il loro esempio; sono stati i discepoli che si son presi la briga di scrivere. Invece di cercare come si medita, medita! Quel che si acquisisce con l'esperienza, la lettura non lo potrà mai dare. Per voler dare un tocco scientifico alla meditazione, medita e poi fai una relazione sull'esperienza svolta affinchè altri ne possano usufruire.... chissà forse ne ricaverai anche un libro: "manuale di meditazione di Aisha" e allora la buttiamo sul commerciale... Auguri a tutti

Gli interventi letti fin qui sembra che nascondano un desiderio di pascere sè stessi e cercare alimento per la propria autostima più che una vera ricerca...
secondo me una vera ricerca parte dalla consapevolezza che la realtà è un grande mistero e che tutto il deposito di conoscenze raggiunto fin qui può essere utile...

beh.. in sintesi stai dicendo la stessa cosa degli interventi..

non trovi sia la stessa cosa?

non sempre bisogna avere una tribù di discepoli pronti a rilevare e scrivere i tuoi comizi spirituali.. quello è il vero business

ci sono illustri Maestri che hanno scritto loro stessi la propria esperienza, magari in uno o due libri solamente, affinchè menti pronte ne cogliessero la giusta intuizione...

Nessun deposito di conoscenze, anzi...purificarsi da queste.
Soltanto aprire sempre più un varco a quel grande Mistero...
Questo il fine della meditazione,secondo me.

Son d'accordo: per ricercare (meditare) bisogna essere consapevoli che la realtà è un mistero e che tutte le conoscenze acquisite dall'umanità possono essere utili al singolo per meditare... è per questo che ho risposto al post origine di Aisha: per meditare, medita! ... sensa consigliarle alcun libro... perchè qualsiasi libro (tutte le conoscenze acquisite) è buono per meditare; perchè la meditazione va oltre la lettura: la meditazione è anche una risonanza interiore del mistero (della realtà) che ci circonda; ma può essere: rabbia inespressa e repressa; può essere una risata o un pianto; può essere il naufragar m'è dolce in questo mare... ; può essere poesia... insomma meditiamo gente.... meditiamo... ma non dobbiamo dimenticarci di vivere... e vivere è un'altra cosa.

Da quello che ho potuto capire leggendoti, Aisha, mi sembra che tu abbia una certa sicurezza, riguardo per lo meno al tuo sentire.
Il tuo sentire è il bagaglio necessario per procedere in ogni strada che vorrai intraprendere.
La conoscenza si sviluppa attraverso l'esperienza, e per fare sesperienza bisogna esperimentare. Per esperimentare è bene che tu mantenga il cuore leggero, che tu abbatta i condizionamenti.
Prova a pensare a te stessa, dentro hai già la formula adatta a meditare.
Inizia da lì, dopodichè ogni cosa sarà sempre più chiara.

Ho l'impressione che il tipo di meditazione cui ti riferisci sia più che altro riflessione sulle cose apprese... posso sbagliarmi, in caso correggimi....


Il libro che cercavo io e che ho trovato mi serviva per alcune cose basilari, ossia una corretta postura o dei consigli che certo possono essere appresi anche in altri modi, ma che sentivo il bisogno di conoscere meglio...
Si impara a correre senza bisogno di un maestro di ginnastica, ma se si vuole fare atletica è probabile che serva un allenatore. Io non voglioi certo fare l'atletica dello spirito, ma secondo me ci possono essere degli insegnamenti utili da apprendere....
E poi il mio post voleva proprio essere una condivisione di riflessioni sulle proprie esperienze di meditazione, che certo ognuno vive ed intende a suo modo


Su questo tuo ultimo pensiero concordo profondamente...la meditazione, sto imparando, non è solo una postura, ma un modo d'essere...si medita in qualunque momento

alla correzione sul tipo di meditazione hai provveduto direttamente nell'ultima parte del tuo intervento... nella seconda parte hai trovato la risposta da sola... l'ultima parte dell'intervento è quella risolutiva: ci mette d'accordo in un concetto di meditazione condiviso. E' la dimostrazione che la progressione del tuo pensiero ottenuta scrivendo, ha raggiunto lo stesso risultato che avresti ottenuto.... meditando! solo che scrivendo hai condiviso con noi la tua meditazione.... forse è meno intima ma in questo modo la discussione diventa una sorta di meditazione comunarda... una comunione laica e plebea (plebeo...mi piace questo aggettivo)