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28-11-2007, 04.34.22 | #12 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
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..L'intuito..
Citazione:
Intervista ad Avasa [Amarti, Toscana, 2005] Che cos’è l’Illuminazione? È svegliarsi finalmente alla realizzazione che “non c’è nessuno nel corpo”, e che quella cosa a cui ti riferivi come “me” o “io” non c’è, non è ciò che credevi fosse. È risvegliarsi all’improvviso al fatto che, quando usi la parola “me” o “io”, il “tu” che la sta usando è in realtà la Sorgente dell’Universo stesso che si riferisce a se stessa. Questo è il perché “Me”, “Io”, sono il sacro nome, la parola sacra. In tutte le scritture è detto che solo Dio può nominare il sacro nome di Dio. L’uso della parola “Me”, “Io”, si riferisce al vuoto che è il corpo e in cui vive, il vuoto della mente che appare. L’illusione è che ci sia qualcuno all’interno del corpo-mente che si riferisca a stesso con queste parole. Ma noi non siamo qualcuno, noi siamo nessuno che vive attraverso i “qualcuno”, che gioca con loro, danza con loro... Quindi, la risposta alla tua domanda è che l’Illuminazione è quel momento in cui la Consapevolezza si risveglia al fatto che c’è solo la Consapevolezza che vive attraverso la forma umana, e che la Consapevolezza stessa originariamente credeva di essere qualcuno, qualcosa all’interno di questa forma. Questi sono dei tubi sacri (toccando il suo corpo e il mio N.d.A.), questi sono tubi sacri! Il respiro del Divino scorre attraverso essi tutto il tempo... Esiste solo il Divino qui, che vive la vita attraverso la forma umana, per il divertimento della vita. da http://www.innernet.it/geoxml/getcon...465B429%7D.htm ..continua.. |
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28-11-2007, 04.43.48 | #13 |
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Data registrazione: 02-02-2003
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..L'intuito..
..[seconda parte]..
..poi ho raggiunto un punto di grande depressione... Letteralmente non potevo vedere più i colori, ero così depresso che tutto ciò che potevo vedere erano le ombre grigie, nere e bianche. Potevo sedermi, guardare i fiori e vedere la forma, ma difficilmente ero in grado di registrare il verde, il giallo o il bianco... E il suicidio era qualcosa che avevo sempre nella mia mente. Ma c’era questo sapere intuitivo che sapeva che da qualche parte esisteva una via di uscita a tutto questo, ma non sapevo dove fosse... [..] Il bambino vive il momento, quindi la mente del bambino vive semplicemente tutto il tempo nella percezione, vede solamente ciò che è. I bambini vedono un albero e, una volta appreso il nome, sanno che è un albero, ma si fermano lì. Non lo qualificano in nessuno modo, non lo paragonano all’albero di ieri o a quello che sarà diventato domani. E poi, ciò che accade, è che un giorno loro scivolano via totalmente dalla percezione, e tutto ciò che percepiscono è immediatamente trasformato in un concetto. Naturalmente, se concettualizzi te stesso, sembri essere quello che tutti gli altri sembrano essere, quello che tutti sono impegnati a dire a se stessi di essere.Tu credi che questo sia vero, ma non è vero, non lo sei mai stato. Ciò che tu sei non è mai stato in un corpo umano, lo attraversa semplicemente. In continuazione fa esperienza del corpo umano; e ciò che passa attraverso il tuo corpo passa anche attraverso questo mio corpo. È lo stesso Essere. Sta danzando, giocando, muovendosi attraverso tutti questi corpi, perfino il corpo di un albero o di un fiore. In realtà è così semplice, così semplice che c’è bisogno solo di vedere per un attimo. Anche se quel vedere dura solo un secondo, in quel momento tu sai tutto, lo vedi... lo vedi esattamente nel modo in cui è. ..Sei questo spazio, sei vasto, sei immenso, sei la Libertà stessa.. Sei questo spazio, sei vasto, sei immenso, sei la Libertà stessa e sei ristretto in questo piccolo corpo, sei pressato in lui. Con tutto il sistema di “credo” che ricevi, tutti i condizionamenti. C’è una grande ragione per essere arrabbiato! E tutti hanno questa rabbia una volta intrappolati. Mi hai intrappolato! E perfino questo è la Consapevolezza che si intrappola, perché quando la Consapevolezza scorre semplicemente libera attraverso una nuova forma, lo fa con ignoranza... Quello sguardo innocente di un bambino... lo vedrai negli occhi di un Buddha o di un saggio ma con dietro la saggezza, non l’ignoranza. Quindi in questo senso il condizionamento è una parte necessaria della Consapevolezza che si risveglia a se stessa, perché nel momento sei intrappolato in questo. L’Essere consapevole all’interno del corpo sente la restrizione. La sua natura è la Libertà. Inizia a domandarsi: “Perché sono ristretto? Perché sono limitato qui?”. Arrivano le domande e in molti casi arriva anche la depressione. Molte persone che vengono qui hanno sofferto di una grande depressione! Sembra che sia il modo in cui l’umanità arrivi, se arriva a questa conclusione che è l’Illuminazione. È solamente la conclusione finale: non si conclude con la mente, ma con qualcosa oltre la mente. ..Siamo arrabbiati perché ci siamo intrappolati. Ci siamo limitati. E questa sensazione di restrizione, di limitazione, è la rabbia che prova a uscire fuori dalla struttura concettuale che abbiamo costruito e cerca di tornare alla percezione. Perché quando percepisci le cose, non c’è “Io” e “il fiore”, ma c’è solo “il fiorire” che accade, non c’è colui che percepisce qui un oggetto percepito. C’è solo il percepire: il “me” è presente solo quando lo concettualizziamo Ma per te è stato un momento dopo una grande depressione? ..Direi che se c’è stato un momento in cui la scala si è spostata nell’altra direzione, è stato quando mi sono trovato sull’orlo di un burrone decidendo per la milionesima volta se suicidarmi o meno. Mi sono detto: “OK! Se esiste un Dio là fuori che ha creato tutto ciò, non so dove diamine Tu sia e non so che aspetto Tu abbia, cosa Tu senta, ma devi aver fatto tutto questo di te stesso, quindi questo deve essere presente in te. Forse puoi sentire ciò che sto dicendo e se vuoi che io salti giù, salterò!”. “Ed è iniziato a soffiare il vento, è arrivato da dietro e il mio istinto immediato è stato quello di gettarmi indietro. Mentre cadevo, ancor prima che toccassi terra, ho iniziato a ridere, perché in quel momento ho realizzato che la decisione di saltare era stata presa dall’esterno. Era ovvio che non volevo veramente saltare giù da quella rupe. La mente era semplicemente così confusa. La mente mi ha portato a quel momento e, nella settimana successiva, sono accadute delle strane circostanze. Il giorno dopo il mio buon amico e padrone di casa si è alzato, mi ha detto di non fargli domande, ma di prendere le mie cose e andarmene. [..] È difficile spiegare la sensazione, era come se il mio normale modo di ragionare si fosse spostato e fosse diventato più globale. Vedevo le cose da un punto molto più globale. Sapevo che qualcosa stava per accadere. Lo potevo sentire. Tutto quanto fuori era in sincronicità con ciò che sentivo dentro. Un giorno, mi sono svegliato alle tre del mattino e probabilmente mi aspettavo che Gesù apparisse nella stanza, battendomi le mani sulla testa e dicendomi che tutto era OK, che avrei trovato il paradiso alla mia morte e che non mi preoccupassi di nulla, perché avevo superato il test... E ciò che è accaduto è che mentre osservavo gli oggetti della stanza, tutto ha iniziato a irradiare questa specie di luce interna che è diventata sempre più forte e ne ero affascinato perché potevo sentire questa luce interna dentro di me. Alla fine è diventata così forte che non potevo più vedere i contorni degli oggetti. C’era solo questa luce interna che si irradiava. Ho chiuso gli occhi per andare via da lei e naturalmente era anche lì! E alla fine è diventata così forte che non potevo vedere la stanza, era veramente come se ci fosse un flusso molto nebuloso di luce, semplicemente un flusso di Consapevolezza e in quel momento mi sono chiesto cosa fosse. E subito la mia stessa voce mi ha risposto dicendomi che questa era la luce della Creazione; e mi sono detto: “Io chi sono?”, Be’, Io sono Te. Qualcosa allora ha avuto un impatto, qualcosa è semplicemente passato attraverso il mio corpo... Questa Realizzazione... “Wow! Questo è ciò che sono! Questo è il Me!”. Poi mi ricordo di aver pensato: “Oh mio Dio! Questo è ciò che tutti cercano! Questo è ciò che ci spinge a fare qualsiasi cosa, è tutto qui! Questo è ciò che aspiriamo a realizzare!”. E potevo anche cogliere che, se avessimo saputo, avremmo potuto vivere da Ciò, e la ragione per cui vivere sarebbe stata semplicemente la gioia di vivere. Era così chiaro per me! Invece accade che la vita diventi un impegno, un problema, perché non sappiamo cosa siamo o chi vive attraverso queste forme. C’era ancora una minima sensazione di separazione e all’improvviso sono stato preso e l’ultimo velo si è dissolto e tutto è sparito... Io sono sparito... Quello è sparito e mi sono ritrovato per una frazione di tempo semplicemente consapevole del fatto che “io” era la Consapevolezza. Ed è sparita anche la Consapevolezza di ciò [..] ..Va compreso intuitivamente e se l’intuizione è chiara, l’intuizione è l’aspetto femminile dell’energia che determina la comprensione. Se questo è chiaro, allora l’aspetto maschile, l’intelletto, si mette alla pari; e una volta che l’intelletto ha la chiarezza che ha l’intuizione, allora questo può essere condiviso. E ovviamente questa è, intendo nel mio caso, la funzione di questo corpo: di condividere con i Satsang. Ma alcune persone lo fanno come l’ha fatto Shakespeare, con la scrittura, diventando uno dei grandi letterati; altre persone lo fanno attraverso la pittura, la poesia, insegnando ad altri a ballare... Perché una volta che riconosci intuitivamente cosa sei, il movimento che viene attraverso il corpo è fluido, non viene bloccato o intrappolato o filtrato attraverso i concetti, e così sorge puro in azioni spontanee, e così può essere condiviso... Tutti sappiamo di cosa si tratta, tutti noi, non c’è alcun dubbio su questo.[..] Ma finché le domande non avranno ricevuto una risposta, la mente non starà ferma. Perché è la mente che porta la mente a fermarsi... Quando la mente ha informazioni sufficienti, allora si orienta e arriva alla conclusione finale.. " da http://www.innernet.it/geoxml/getcon...465B429%7D.htm Gyta |
28-11-2007, 12.48.53 | #17 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
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P.S. (per tutti)
La matematica stessa ti dice, quando l'osservi: “ehì, sono qui davanti a te, sono fatta di simboli molto strani, e lo so, che probabilmente non hai mai visto, apprendimi e vedrai che non c’è nulla di difficile, tant'è che tanti esseri umani come te hanno imparato a giocare con me...” (qui la "complessità" iniziale è cristallina e non nascosta, quei "simboli" non si sono proprio mai visti...)
L’italiano mistico invece spesso dice: “ehì, sono qui davanti, sono fatto di parole semplici che usi ogni giorno, ma il cui significato io reimpasto e reinvento, perché ognuno mi vive profondamente in sé e rimarrò al di là della tua portata, se non mi vivi veramente anche tu, pur essendo tu essere umano come gli altri...” (qui invece non c'è complessità iniziale, se qualcuno di buon cuore non ti fa notare che quegli stessi termini in Maiuscolo, in primis "Coscienza", vengono considerati spesso da chi ti parla delle definizioni ben più rigorose di quelle matematiche; so che non è atteggiamento di tutti, e forse sei la meno adatta, Gyta, a questo tipo di critica, ma basta osservare un minimo, proprio un minimo l'atteggiamento mentale imperante nel quale siamo immersi e che ci contagia inevitabilmente, a volte...) Quale dei due impone, quindi, molta più attenzione nel suo uso da parte di chi "pensa" di padroneggiare l'uno o l'altro linguaggio? Chi esercita molto più facilmente un subdolo potere che tende a far sentire inadeguato chi ascolta? Probabilmente è ora di ribaltare queste categorie. Forse, ed è ciò che ho cercato di dire senza (ahimè!) citare direttamente nessuno, molto più efficace e bello sarebbe parlare di noi, donare noi, il nostro essere, la nostra umanità, se veramente pensiamo che tale scintilla sia presente in ognuno, indifferentemente... così che i fraintendimenti sarebbero limitati alla superficie delle parole e non all'essenza di ciò che si dice... poichè lì, si è! Spero la mia venga considerata una "critica" costruttiva, altrimenti fa lo stesso... Ciao... e buona giornata... |
28-11-2007, 13.36.26 | #18 |
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Data registrazione: 02-02-2003
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Riferimento: L'Illuminazione.. in 3 mosse!
P.S:
L'insicurezza e l'umiltà non sono sinonimi.. Personalmente non ho mai considerato l'umiltà una qualità quanto invece trovo che lo sia la semplicità ed il reale sentire gli altri.. [ Se e quando non parlo in prima persona (cosa di solito alquanto rara) è perché lo ritengo essenziale in quel momento per me e per la persona con cui parlo.. ] Gyta |
28-11-2007, 13.40.59 | #19 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'Illuminazione.. in 3 mosse!
Salve e buon giorno a tutti!
come al solito l'amica ci dimostra come il “tu” che la sta usando è in realtà la Sorgente dell’Universo stesso che si riferisce a se stessa. si "manifesta" meglio nelle "femminucce" ...; devo ammettere che ,appunto, dopo la yan-mata (la formula) ho perso la capacità di seguire il 3d, scusatemi ma sul comodino non i quanti semmai i guanti ) ed essendo, appunto, ignorante ho qualche punto che vorrei che mi fosse meglio chiarito. premetto che ho letto solo l'Intervista ad Avasa [Amarti, Toscana, 2005] quando usi la parola “me” o “io”, il “tu” che la sta usando è in realtà la Sorgente dell’Universo stesso che si riferisce a se stessaMa noi non siamo qualcuno, noi siamo nessuno che vive attraverso i “qualcuno”, che gioca con loro, danza con loro Quindi, la risposta alla tua domanda è che l’Illuminazione è quel momento in cui la Consapevolezza si risveglia al fatto che c’è solo la Consapevolezza che vive attraverso la forma umana, e che la Consapevolezza stessa originariamente credeva di essere qualcuno, qualcosa all’interno di questa forma. non capisco...quindi la Sorgente dell'Universo è nessuno e la Consapevolezza è la Sorgente dell'Universo che si autoinganna? credo di non aver capito un tubo !! claudio ps Ho appena letto il post di yam...vedo che continua la ...mata ho continuato a leggere... non voglio fare l’ipocrita, anch’io tendo, come credo tutti, a scivolare con la mente nel gioco di “io so questo, tu no... è così, non vedi?” non nex se poco poco sei "stato" quella luce irradiante...non te ne viene proprio di farlo claudio |
28-11-2007, 13.59.50 | #20 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: L'Illuminazione.. in 3 mosse!
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come fai a definire quello di Avasa "semplice" Risveglio? |
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