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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 16-10-2007, 08.55.36   #1
Mirror
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Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
Governare l'inferno piuttosto che servire il Paradiso

E' davvero uno stato pietoso quello di chi vive senza uno scopo veramente degno del motivo per cui noi tutti siamo qui:
viandanti in cammino verso il nostro ritorno a Casa.
Di chi vive stimolato solo dai piacere dei sensi e che, portato dal vento delle circostanze, sta andando alla deriva, mentre considera la sua condizione il culmine della cultura e della civiltà.
E' molto curioso, per non dire strano, constatare come l'essere umano di questo tipo voglia
governare persino nell'inferno piuttosto che servire in Paradiso
, il quale sarebbe sempre a sua disposizione se solo comprendesse... chi E' veramente.
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Vecchio 16-10-2007, 14.50.10   #2
Yam
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Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
Riferimento: Governare l'inferno piuttosto che servire il Paradiso

E dimmi...chi e' costui...che vive in uno stato pietoso...se non sempre e solo il Brahman stesso
O una qualche forma di dualita' gliela vogliamo concedere
E ancora chi asserirebbe questo e quello attraverso il nome forma?
O piu' ancora semplicemente, con chi ce l'hai Mirror?
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Vecchio 16-10-2007, 18.50.25   #3
Mirror
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Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
Eppure il Mistico poeta canta... invocando il Divino

Dammi il supremo conforto dell'amore,
questa è la mia preghiera.
Il conforto che mi permetterà di parlare,
agire, soffrire secondo la tua volontà,
e di abbandonare ogni cosa per non essere
lasciato a me stesso.
Fortificami nei pericoli, onorami con la tua sofferenza
aiutami a percorrere i cammini difficili
del sacrificio quotidiano.
Dammi la suprema confidenza dell'amore,
questa è la mia preghiera.
La confidenza nella vita che sfida la morte,
che cambia la debolezza in forza,
la sconfitta in vittoria.
Innalzami, perché la mia dignità, accettando l'offesa,
disdegni di renderla.
R. Tagore

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Vecchio 16-10-2007, 19.27.39   #4
Yam
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Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
Riferimento: Governare l'inferno piuttosto che servire il Paradiso

"Nel gioco della vita, non ho cercato guru,
Dio, Verità, Grazia , Salvezza, nirvana o brama di potere.

Non ho avuto ambizioni dall’essere diverso da ciò che sono.

Fortunatamente, sono sfuggito all’educazione mentale,
libero da qualsiasi conoscenza imposta.
Non posseggo nulla.

Non sono sposato.
Non appartengo a credenze o
Chiese. Non sono attratto dal loro magnetismo.

Sento che tutto sia dentro il nostro Sé.

Non ho nulla da approvare o risentirmi.
Né nulla da vantarmi o pentirmi.

Sono pienamente appagato
Ottengo la gioia in ciò che è."


Alfred Julius Emmanuel Sorensen (Sunyata)
..il giardiniere di Tagore...

(traduzione dall'inglese di Noor...Eckhart.. )

Dancing in the Void
Yam is offline  
Vecchio 17-10-2007, 07.43.49   #5
atisha
Ospite pianeta Terra
 
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Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
sull'onda di Tagore...

Quando credevo di poter modellare Te
a immagine della mia vita, affinchè gli uomini
Ti adorassero, Ti portai solo polvere e desideri,
illusioni e variopinti sogni.

Quando Ti chiesi di formare la mia vita
a immagine del tuo cuore, affinchè Tu
l'amassi, Tu mi portarsi Fuoco e verità,
grazia e pace...

(R.Tagore - da Offerta di frutta)


atisha is offline  
Vecchio 17-10-2007, 13.53.11   #6
giaggio
Ospite
 
Data registrazione: 09-09-2007
Messaggi: 34
Riferimento: Governare l'inferno piuttosto che servire il Paradiso

Divino Maestro,
fammi comprendere che, sebbene l'oscurità della mia ignoranza sia molto antica, con l'aurora della Tua Luce svanirà come se non fosse mai esistita.
P.Yogananda.
giaggio is offline  
Vecchio 17-10-2007, 17.02.54   #7
fallible
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
Riferimento: Governare l'inferno piuttosto che servire il Paradiso

salve e buon pomeriggio!
come accuratamente si difende
una città di confine
proteggi te stesso
dai pericoli interni ed esterni:
costrusci le tue difese in tempo
e con saggezza.
se non ci si mette all'opera
al momento giusto
ne deriva profonda infelicità
dal dhammapada
Io ho usato il bostik voi? claudio
fallible is offline  
Vecchio 20-10-2007, 15.20.11   #8
Mirror
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Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
Il desiderio originario

Ogni "Anima" presente in questo mondo, che se lo ricordi o meno, desidera qualcosa che è impossibile manifestare.
Quest’unico desiderio agisce come combustibile per tutti i desideri.
Ogni Anima-Spirito desidera essere una sola cosa con il Divino, pur rimanendo nell’illusione, cioè vivendo sotto il velo di Maya.
Dal più semplice degli uomini al più arrogante, da coloro che hanno le devozioni religiose più disparate a quelli hanno i controlli sulle leve di potere e comando, o semplicemente a quelli bramano qualsiasi piacere e si dichiarano atei e materialisti, tutti noi siamo qui perché desideriamo essere una sola cosa con Dio, il creatore e distruttore e sostenitore di tutto.
Ma non lo sappiamo. Almeno moltissimi non lo sanno o ricordano ancora.
Dio conosce questo desiderio nel cuore di ogni Anima: e così, per venire incontro a tutte, concede a ogni forma senziente la capacità di focalizzare e sfocare le possibilità di riconoscerlo... e questo ha molto a che fare con la sensazione di poter controllare gli eventi della nostra vita.
Questa impressione è quella che ci da un senso di libertà.
Pur riconoscendo anche che alla fine tutti comprenderanno la futilità intrinseca a questa illusione di controllo, il Divino tuttavia lascia che ciascuno muoia e si reincarni ripetutamente, permettendo all’illusione di persistere finché gli esseri continuano a subirne l’incanto, a rimanere sedotti dal fascino di questo mondo.
In tal modo, ognuno di noi può dimenticare il Divino, dimenticare di scrutare nel corpo del Tempo e godersi una certa percezione di potere su una parte dell’illusoria commedia che stiamo interpretando. Ricordare il nostro desiderio di identificazione con il Divino non è facile, nonostante sia il desiderio fondamentale da cui sorgono tutti gli altri nostri desideri.
Lungo il cammino dell'esperienza umana, ad un certo punto però accade, non si sa come e quando, che il Divino ( l’Intelligenza Cosmica ) rivela a qualche ricercatore del Vero, non si sa perché e proprio a Lui, dopo averlo dimenticato per un tempo quasi infinito, quale è la sua identità profonda, metafisica,
Chì è Lui, veramente.
Con questa rivelazione accade una rivoluzione nella Coscienza di colui che la riceve. E, a parte le innumerevoli ripercussioni che avvegono nella vita interiore del "graziato", il sentimento più significativo è quello di essere finalmente rientrato a Casa. In quella Casa in cui era da tempo atteso.

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