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12-09-2007, 12.01.04 | #1 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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il rinunciante
Salve e buon giorno!
due parole sul post inviato sull'altro 3d Un affondo sulla “conoscenza di se stessi”, quei versi presi in prestito dal dhammapada https://www.riflessioni.it/forum/show...ostcou nt=113 volevano essere una forma di stop ,come quando durante la seduta meditativa la mente che vaga viene riportata all'attenzione del respiro, in quanto si era perso completamente il tema trattato inizialmente da Van...anche questo credo possa essere inteso come contributo.... Tornando sul concetto "conosci te stesso" e avendo chiaro quello che secondo me si intende per quel "conosci", cioé la spoliazione da tutti i fronzoli e le sovrastrutture che accompagnano e costruiscono la persona fisica mi è sorto spontaneamente il concetto di "rinuncia" intesa, non come costrizione ,ma come libertà da... e conseguentemente il quesito di quanto sono disposto a rinunciare; e voi come vivete la rinuncia? |
12-09-2007, 22.58.29 | #2 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-08-2007
Messaggi: 62
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Riferimento: il rinunciante
Citazione:
Buonasera Claude, non mi sono mai posta il problema, in quanto faccio sempre quello che sento e credo sempre in quello che faccio, quindi se scegliessi, per esempio, di andare su una montagna per un mese a fare l'eremita non sentirei di rinunciare a niente perchè so che sarebbe una decisione convinta : in un certo senso per me la rinuncia è correlata alla responsabilità di una persona nei confronti delle scelte maturate con coscienza. Non mi manca la luna se scelgo di andare incontro al sole......anche perchè so che essa è visibile tramite un riflesso, la luce che proprio il sole emana...... (forse questa è un'allegoria riferita ad altre situazioni della vita anche spirituali). Sono stata un po' contorta...???!!! |
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13-09-2007, 18.02.13 | #7 |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: il rinunciante
Che io sappia nella vipassana l'attenzione al respiro (non continua) e' basilare ,senza essere considerata concentrazione..ma solo un'escamotage a cui tornare per non continuare a distrarsi.
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13-09-2007, 20.01.07 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: il rinunciante
Salve e buona sera!
ringrazio yam per la spiegazione, ho in questo caso usato in modo errato un termine...non la "meditazione"... comunque da wikipeda Vipassana (pali, in sanscrito: vipaśyana) una delle due principali forme della meditazione buddhista, detta anche meditazione di visione penetrativa (in inglese insight meditation). A differenza della meditazione samatha, questa forma di meditazione non è finalizzata al raggiungimento di stati di assorbimento meditativo e non ha un carattere astrattivo. Al contrario, la meditazione vipassana intende sviluppare la massima consapevolezza di tutti gli stimoli sensoriali e mentali, affinché se ne colga la reale natura e ci si incammini per tale via verso la liberazione. Il corpo e la mente sono il campo nel quale è possibile scoprire, con una visione attenta, la verità del mondo fenomenico e quella che porta alla sua estinzione.; per capire non sono oggetti ?...comunque, grato di eventuali approfondimenti, il 3d era sulla "rinuncia" claudio |
13-09-2007, 21.26.31 | #9 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: il rinunciante
Citazione:
E' una falsa Vipassana quella che viene insegnata cosi, mi chiedo perche' uno sparuto gruppo di Theravada alla moda lo faccia. Conosco allievi di Thich Nath Hanh che dopo 20 anni sono ancora li che se la menano per riuscire a stare aggrappati al respiro: demenziale. Poonja diceva che la Dharana, cioe' appoggiare la mente su un supporto, e' come tirare un cane per la coda..subito diventa dritto..ma appena lo molli torna ad essere storto. Comunque ragazzi non mi va di parlare con voi di queste cose, io la meditazione l'ho praticata veramente, non e' una cosa di cui ha senso parlare, va sperimentata se no non si capisce neanche la differenza tra concentrazione e contemplazione, per cui pensate un po' quello che volete. |
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