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14-09-2007, 14.24.03 | #22 |
Ospite
Data registrazione: 13-09-2007
Messaggi: 9
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Riferimento: il rinunciante
Ho ammirato il dotto scambio di opinioni sulla meditazione.... di cui non ho capito un piffero! Lo rileggerò forse in futuro...
Mi interessava invece il confronto sul tema iniziale. Tanto per partire da un esempio concreto ho rinunciato alle sigarette pochi giorni fa (e non per la prima volta). All'inizio si tratta di una scelta del tipo "voglio essere libera da..." del tutto razionale e positiva, ma col tempo la scelta può assumere i connotati negativi della rinuncia: "vorrei tantissimo ma ho scelto di no, ma vorrei e ne soffro..." e su questa altalena ogni tanto si conferma la scelta iniziale e ogni tanto si cede o addirittura si può trasgredire prima ancora di aver riflettuto. Ho sperimentato la stessa altalena su ciascuna rinuncia dai programmi stupidi in TV, al giudicare gli altri, dalla cioccolata ai videogame... Se sono l'unica su questa barca... ditemi dove sbaglio e vi ringrazierò di cuore |
14-09-2007, 15.34.16 | #23 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: il rinunciante
Buon pomeriggio!
ancora due parole conseguenziali ai posts precedenti poi, se ci riesco, due parole a gemma(bentrovata ): Il termine "meditazione di visione profonda" (samatha-vipassana) fa riferimento a pratiche mentali che sviluppano calma (samatha) per mezzo dell'attenzione prolungata e visione profonda (vipassana) per mezzo della riflessione. dal sito di santaccitarama Dal dire che la concentrazione sul respiro e' Visione Profonda...cioe' Vipassana da yam può darsi che abbia usato un termine errato (flagellatemi ) , è comunque chiaro che la concentrazione sul respiro (meditazione?) è un mezzo la visione profonda è il fine...sbaglio ancora? spero di no Comunque e' ridicolo che si rifiuti il Cattolicesimo e poi ci si vada ad inchinare di fronte ad un Monaco Buddista.....la sostanza e' la medesima. Concentrati sul rosario che e' la stessa cosa...se ne capisci il principio, oppre siediti per terra e recita: coca cola coca cola coca cola...come diceva J.K., se hai veramente capito il senso e' la stessa cosa ancora una volta non riufiuto nulla ...eventualmente prendo rifugio nel Buddha nel Dharma nello Shanga (comunità tipo il forum )karmicamente son portato verso ....se avessi veramente capito il senso.... forse non mi sarei soffermato tanto su di un termine. Ora rinuncio a proseguire su questo tema e su questa altalena ogni tanto si conferma la scelta iniziale e ogni tanto si cede o addirittura si può trasgredire prima ancora di aver riflettuto. come ho scritto inizialmente la rinuncia può essere intesa come mezzo per addestrare la mente, si inizia con le sigarette e con molta fatica si può farla tacere e non galoppare in tanti sterili tentativi di prevaricazione claudio |
14-09-2007, 17.53.18 | #25 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: il rinunciante
salve e buon pomeriggio!
giochiamo? La rinuncia, per esempio nel buddismo, e' la via dei sutra, cioe' del piccolo veicolo ... Nel Mahayana e nel Tantra buddista appare la via della trasformazione... se rinuncio a farmi bello ! non è trasformazione? riprendendo un quesito postomi dall'amico yam...ci sono , ci sono claudio take it easy!! |
17-09-2007, 15.25.49 | #26 |
Ospite
Data registrazione: 13-09-2007
Messaggi: 9
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Riferimento: il rinunciante
Ciao, mi sa che nn ho capito bene il tuo post... tra faccine e punteggiatura mi sono forse persa qualcosa... cmq giochiamo!
Io intendevo allargare la questione ai comuni mortali con le idee confuse come me: conosco poco il buddismo, e ritengo probabile che non sia la mia strada. Ciononostante penso che praticare consapevolmente la rinuncia possa essere uno strumento di evoluzione x chiunque. Quindi fuori da un contesto dottrinario, ma "a naso" x fare la differenza secondo me bastano 2 fattori: la motivazione x cui rinuncio e il fatto che mi faccia almeno un po' male. Per prendere il tuo esempio: se io rinuncio a farmi bella non c'è crescita xchè non me n'è mai fregato niente e + che una rinuncia si tratta di pigrizia. Se alcune mie conoscenti sempre curatissime decidessero di voltare le spalle al mondo dell'apparire, di ribellarsi al condizionamento che le porta all'emulazione di certi stereotipi e quindi rinunciassero alla seduta settimanale dall'estetista secondo me ci sarebbe una crescita. Non una trasformazione totale, ma cmq un bel passo avanti... Altro esempio già fatto... rinunciare alle dipendenze come le sigarette fa sempre piuttosto male, a questo punto x me la motivazione fa la differenza: chi lo fa x il principio di spezzare una catena che ci lega terra terra cresce, chi lo fa x paura (es. cancro o simili)... beh almeno ci guadagna in salute |