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04-04-2007, 12.01.00 | #5 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Riferimento: Il relativismo morale dei nostri giorni
Citazione:
Caro Spirito Libero, devo ammettere che ti apprezzo, oltre che per il contenuto dei tuoi acuti interventi, anche per la pazienza e la fede nel prossimo che dimostri, nonostante tutto, nonostante l'evidenza dell'impossibilità di quel vero confronto che tu auspichi. E' titanica la tua resistenza, comunque. Tanti auguri e buon proseguimento. Io preferisco sorseggiare amichevolmente un buon caffè con Noor. |
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04-04-2007, 12.17.28 | #6 | |
Ospite
Data registrazione: 26-02-2007
Messaggi: 36
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Riferimento: Il relativismo morale dei nostri giorni
Citazione:
Vorrei comunque esporre alcuni miei pensieri che in parte collidono con la tua esposizione. Non necessariamente il relativismo si traduce in " tutto può essere discusso " ma molto spesso diviene un puro pretesto per affermare <<faccio quello che voglio>> al di fuori di qualsiasi possibilità di ricercare una via comune e cadendo molto spesso nella maleducazione. Rifiuto inoltre quella dicotomizzazione assolutismo/ relativismo che si vuole far passare per vera, ovvero come caratterizzante una realtà che invece presenta maggiormente aspetti intermedi: ogni essere umano a un suo bisogno di certezza, che può essere più o meno " vero ", che fa parte della sua condizione culturale e del suo essere uomo. Naturalmente non voglio dire che tale dicotomia sia stata introdotta da te (era già implicita nel post), però continuando a dire: l'assolutista "si tappa le orecchie" mentre il relativista " discute " non si fa altro che rinfocolare un dualismo che, a mio modesto parere, non rappresenta la realtà. Sono d'accordissimo sul fatto che sia un bene che etero e l'omosessualità siano diventate moralmente indifferenti. Troppa gente ha già sofferto. Ma c'è comunque bisogno di limiti: la stessa struttura sociale ha bisogno di limiti e vincoli comportamentali al fine di soddisfare interessi universalistici, che comunque devono permettere un certo margine di particolarismo. Attraverso le opportunità e le libertà concesse ai singoli questi devono potersi realizzare, ma ciò non significa che possono fare " tutto quello che vogliono ". Concludo dicendo che troppo spesso, e che qui naturalmente non mi rivolgo a te, si accetta indiscriminatamente tutto ciò che la Chiesa dice e impone. Questo porta a sostenere delle affermazioni che si basano soltanto su studi fatti da teologi e su citazioni di Santi e di papi ma che non hanno nulla a che vedere con le scritture. Queste ultime inoltre vengono interpretate come " piace alla Chiesa ": alcuni passi interpretati letteralmente, altri simbolicamente, altri ancora non vengono considerati... ecc.. Questo non è forse relativismo? |
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04-04-2007, 14.42.55 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-11-2006
Messaggi: 1,334
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Riferimento: Il relativismo morale dei nostri giorni
Caro Lupo, innanzitutto grazie per le tue parole. Quello che hai scritto mi trova pressoché concorde. Come hai giustamente notato, la mia apologia era in risposta all’assolutismo che trasudava dai post precedenti.
Se dico che con il relativismo “tutto si può discutere” voglio proprio intendere che non si da per scontato nulla a priori, ma si discute dei valori. Dai dibattiti in merito verranno fuori i comportamenti “leciti” e quelli “illeciti”, per questo “faccio ciò che voglio” non ha alcun senso. Che dire poi sull’ultimo paragrafo, non posso che condividere pienamente. Ciao Andrea |
04-04-2007, 15.53.50 | #9 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-02-2007
Messaggi: 274
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Riferimento: Il relativismo morale dei nostri giorni
Citazione:
Torino, 04/04/07 Non è sospetto il mio, questa è realtà dei fatti. Ma non preoccuparti, per me l'essere definito fondamentalista non è un’offesa, al contrario. Peccato, non sempre riesca in questo compito arduo che è quello di fare il possibile nel seguire gli insegnamenti di Cristo. Contrariamente chiunque si identifichi nella filosofia relativista e quindi non ha leggi da seguire o ascoltare, a costoro non gli ne può fregar di meno se tutto sta andando a scatafascio; ovviamente, non faccio come suol dirsi "tutta l'erba un fascio". Fatto sta che la morale filosofica relativista, “che non sempre è negativa” sta portando il mondo d’oggi alla deriva. Il volersi a tutti i costi imporre alla volontà di Dio e quindi alla sua Parola, la Bibbia, sta trascinando l’uomo in un vortice pericolosissimo e senza via d’uscita. E’ un pò come il progresso, di cui pare non ci si possa fare a meno, esso è una evoluzione continua ineluttabile ma che, inevitabilmente conduce la società a benefici apparenti e che drasticamente finiscono nell’egoismo smisurato dell’uomo. Per quanto riguarda il termine “fondamentalista”: Esso è diventato un termine peggiorativo. In realtà, questo non è necessario. Fondamentalismo è sinonimo di ortodossia. Un religioso fondamentalista è semplicemente una persona che è fedele alle dottrine della propria religione. È una pratica comune, oggi, professare o praticare una religione in modi che non sono ortodossi. Ci sono, ad esempio, Cristiani nominali, Musulmani nominali, Giudei nominali, e così via. Queste persone accettano l’etichetta della loro religione, ma non i suoi credi o le sue pratiche. Possono anche frequentare i culti, ma nella loro mente rigettano molte delle dottrine di base. Quindi, quando si parla di fondamentalismo adoperatelo in modo corretto. Saluti Lucio |
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