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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
18-12-2006, 11.53.41 | #12 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
Tu, con quest’esortazione, chiedi, implicitamente, di operare una scelta personale che trascenda la trascendenza, ossia che vada oltre e superi (trascenda) ciò che è oltre l’esperienza e la capacità delle conoscenze umane (trascendenza). Ma se Dio è per antonomasia l’essere in sé che è ‘creduto’ e non ‘saputo’, dovrai ammettere che le conseguenze e le implicazioni di tale determinazione umana sarebbero molteplici, e non vanno assolutamente sottaciute. Il Dio personale, coincidente con il cuore di ciascuno di noi, che risiede nel profondo del nostro animo, delinea una nuova scala di valori, una diversa gerarchia che elegge la coscienza individuale a fucina di verità. Dio è la nostra coscienza, da ciò deriva che la Verità – Dio somma Verità - sarebbe frutto del dettato della coscienza e non più un monolite esterno all’individuo verso cui l’uomo dovrebbe tendere. Il viaggio da intraprendere sarebbe un’immersione all’interno del nostro Io, del nostro Sé – in un’accezione più junghiana e più prossima alla filosofia orientale -. Un Dio soggettivo che si esprime sulla scorta del mutevole emergere delle istanze inconsce del nostro profondo, e la Verità reperita in questo trabocco sarebbe solo scaturente dalla nostra individualità apofatica, giacché il profondo di ciascuno di noi è intangibile, ineffabile e ciò che cogliamo del suo affiorare è solo un ansito, è solo afasia. La Verità sarebbe così germinazione della nostra libertà di operare una scelta; sarebbe sottoposta e soggiacerebbe alle nostre determinazioni; Dio stesso sarebbe necessita6to da questa scelta operata a priori che inclina l’uomo verso un percorso solipsistico, e non sarebbe più fondamento di Verità, in quanto soggiacerebbe alle istanze della Coscienza superiore di ciascuno di noi. Quel che contesto nelle filosofie di matrice orientale od ‘orientaleggiante’ è proprio quest’assenza di presupposti fondativi, o meglio, questo vago sapore gnostico che le impregna, e che elegge la libertà, nel cui humus si radica la coscienza, a baricentro e fonte vivificatrice d’ogni verità. Il Dio impersonale delle religioni di estrazione giudaica impone, invece, una ‘protensione’ che dischiude all’alterità, esige uno sguardo che si protende verso quell’oltre che la realtà fenomenica annuncia nel suo apparire e nel suo offrirsi alla percezione; uno sguardo che non coglie ma intuisce, cioè preavverte, presente, senza mai pretendere di violare la scorza dura dell’ineffabile, proprio perché quella Verità Teologica è avvolta nel mistero ineffabile della sua sacralità inviolabile per la ratio e per il sentimento, uniche propaggini dell’essere uomo atte a sondare e vagare entro i misteri del Deus Absconditus. Il percorso tracciato e delineato dalle filosofie orientali è prepone la meta, che appare un prefisso cui tendere in forza e virtù di una deliberazione a priori, una meta predetta e prescritta, che immerge l’uomo entro i meandri della propria psiche (anima), in un tourbillon labirintico ove la linea di confine che separa sacro e intimo, cielo e terra è talmente labile da far ritenere – almeno a me – che si tenda a confondere Dio con ‘Io’. Detto tutto ciò, resto dell’idea che ogni protendere verso il divino sia una mistificazione che la nostra mente opera per acquietare e per rendere ragione a quel profondo senso d’angoscia che la vita si trascina appresso. Ciao |
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18-12-2006, 14.54.45 | #13 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
Ma forse ciò che cercavo di dire io era qualche cosa di ancora diverso, era ciò un collocarsi prima che quella definizione del divino venga non solo adottata, ma persino formulata. Dunque non trascendere la trascendenza, bensì tornare in quel punto vergine dove l’idea di “dio” non era ancora definita, perché è solo da una base di umiltà Socratica, (so di non sapere), assimilata nel nostro profondo, che può avere realmente origine quel movimento che genera la scoperta, laddove, invece ogni assunto consolidato, ne sbarra la strada. Quindi la mia richiesta non è un atto di “potenza” che mi proietti oltre Dio, ma il coraggio di rimanere senza Dio. E di coraggio trattasi perché, se realmente abbiamo la forza di mettere in discussione e di tralasciare l’idea che abbiamo di Dio, ci accorgiamo che perdiamo con essa anche quella parentela divina che ci rendeva, agli occhi di noi stessi, qualche cosa di speciale; i beneficiari della creazione. Tralasciata quell’idea di Dio, come l’abbiamo mantenuta nei nostri cuori, l’uomo torna ad essere un semplice “fascio di memorie e di abitudini”, una creatura che, “nello schema delle cose non ha più importanza della zanzara che gli succhia il sangue”…… E tuttavia una luce rimane. La luce del "se" o della coscienza, quel puntolino che pulsa con la vita e che ora, liberato dai filtri, può realmente iniziare a comprendere i misteri che lo circondano. Quella è la ricerca. Citazione:
Ecco allora che non rinuncio a lanciare il mio stridulo grido, con la mia voce da gallina….. proviamo a credere che agli occhi di Dio “non siamo più importanti delle zanzare che ci succhiano il sangue” e forse allora sapremo usare la nostra intelligenza, non per sfruttare la terra, ma per ringraziarla per quello che ci da. Ultima modifica di VanLag : 18-12-2006 alle ore 16.32.36. |
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18-12-2006, 16.06.00 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
Ciao |
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18-12-2006, 16.31.59 | #15 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-11-2006
Messaggi: 349
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
mi sembra che sia difficile scavalcare qualcosa che non si conosce.....io non lo conosco,tu? |
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18-12-2006, 16.36.12 | #16 |
Ospite abituale
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Messaggi: 1,774
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Salve e buon pomeriggio!
è sempre molto piacevole passare un pomeriggio piovoso (sono in ferie!) leggendovi, scrivete in modo "accattivante" , mi ha colpito quanto scritto dal'amico Van: che agli occhi di Dio ” già questo implica una estraneità che lo pone fuori di noi (lo trascende?) e non lo credo verosimile (ma mi sembra che sia così per molti),dio E'; ulteriormente mi suona strano : non siamo più importanti delle zanzare che ci succhiano il sangue” veramente tra gli "spirituali" esiste questa scala di valori......da ragazzo fui picchiato da un energumeno perchè gli dissi che di fronte a Dio la sua vita e quella di un cane erano la stessa cosa.... ora mi sono mosso e credo che sia un invenzione della mente (il concetto e il relativo problema) claudio |
18-12-2006, 16.39.04 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
Un qualche cosa che conosciamo molto bene visto che l'abbiamo creato noi. Ultima modifica di VanLag : 18-12-2006 alle ore 19.42.19. |
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18-12-2006, 20.02.35 | #18 | |
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Data registrazione: 03-07-2006
Messaggi: 250
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
Ok, colpita ed affondata. Io so che essere cristiani vuol dire voler bene agli altri e farli stare bene come si fa con se stessi.Difficilissimissimissim o!!! pero'...prova a pensare se succedesse...davvero..... questo nostro mondo non sarebbe paradisiaco? cristianesimo vuol dire combattere ferocemente l'egoismo, com-patire cioe' immedesimarsi negli altri,.e a questo punto e' chiaro che viene meno il concetto di colpa o di peccato. Ognuno e' giustificato, bisogna solo capirlo com-prendere, com-patire. non c'e' nessuna religione come il cristianesimo, ma e' proprio la sua grande difficolta' ad essere messa in pratica che l'allontana dalle folle. . Gesu' si dichiara figlio dell'uomo (e ognuno di noi e' figlio dell'uomo perche' generato da un uomo) ed ha spiegato con parole e fatti cosa piace a Dio e la Potenza di Dio. .Tra Pietro e lo spirituale Giovanni , Cristo ha scelto Pietro che lo ha rinnegato, che ha tagliato l'orecchio a chi Lo voleva prendere, che si buttava in acqua quando Lo vedeva , che lo amava tantissimo ma che non capiva mai cosa Lui dicesse. |
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19-12-2006, 09.21.48 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
Ho la sensazione che se “essere cristiani” si limitasse a questo non ci sarebbe stato bisogno di Cristo e si potrebbe fare a meno di Dio, perché la storia insegna che per <<voler bene agli altri e farli stare bene come si fa con se stessi>> non è necessario credere nell’esistenza di un essere trascendente che ha creato il mondo, così pure non ci sarebbe alcuna necessità di aver fede che Gesù, morendo sulla croce e resuscitando dalla morte, abbia sconfitto la morte e glorificato la vita, né che egli fosse il Figlio di Dio. Sarebbe sufficiente essere umani, e reperire nel profondo di ciascuno di noi il sentimento d’appartenenza che ci accomuna tutti. Sarebbe sufficiente portare alla luce, far emergere il sentimento di compassione che non è esclusivo appannaggio del cristiano, diversamente non si spiegherebbe il perché dell’esistenza di tanti uomini che hanno immolato la propria vita al servizio del prossimo pur non conoscendo né Dio né Cristo. Il Cristianesimo, ma non solo il cristianesimo, anche il giudaismo e l’islamismo, mentre nelle dottrine orientali il concetto è assai più sfumato, anche se in una certa misura presente, impernia la propria dottrina sulla nozione di peccato. Addirittura è il primo libro della Bibbia che inserisce nel palcoscenico della vita appena scoccata – o creata – il concetto di peccato. Da questo concetto l’uomo non si è mai del tutto affrancato, perché vivendo conosce il male, ne entra a contatto, e alla sua influenza soggiace, se ne lascia ammaliare. Il Cristianesimo impone un percorso che interseca le strade degli altri compagni di viaggio; impone uno sguardo verso il prossimo, ma non in prospettiva di un rapporto individuale o che si estrinsechi fra due individui, bensì che si realizza e perfeziona alla presenza di un Dio che lo suggella e lo rende sacro (questo per esempio è il significato del matrimonio religioso, e per certi versi anche del battesimo). Essere cristiani non significa rinunciare alla propria natura umana, ma, consacrandola a Dio, ad un Dio creatore altro da sé, sublimarla in un’altra dimensione ove la luce divina ne traccia il percorso. Essere Cristiani significa indirizzare la propria esistenza verso qualcosa che è creduto vero, non ‘saputo’ vero, con tutte le implicazioni che ciò comporta. Ciao |
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19-12-2006, 10.53.03 | #20 | |
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Riferimento: Scavalcare Dio per una vera ricerca spirituale.
Citazione:
Non vorrei farne una questione di termini ma non è questione di credenze. E' Fede. |
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