Per Ombra.
Avevo sentito dire che Prana e ki sono la stessa cosa, ma il prana è stato reinterpretato come energia personale in occidente.
Io personalmente non ho mai approfondito la differenza etimologica, ma comprendo la differenza anche se vengono chiamate caio e tizio. Credo che Kri abbia usato il termine proanoterapia, poichè anche in quella tecnica viene usato il contatto col corpo del "paziente". La differenza sta nell'energia che si trasmette. Ho sentito dire che i pranoterapeuti devono schermarsi energeticamente e dopo una seduta possono essere stanchi, questo con Reiki non accade perchè non viene usata l'energia personale.
Per Morfeo
Probabilmente parti dal presupposto che ricevere l'attivazione al reiki sia un punto di arrivo, in realtà è un punto di partenza. Essere ripuliti a livello dei chakra può portare a conseguenze non previste, tipo avere sogni più chiari, vedere l'aura delle persone, comprendere il sussurro del vento. inoltre nessuno è obbligato a metter in pratica ciò che ha imparato e molti riscoprono reiki a distanza di anni dopo la prima attivazione, è qualcosa che non si perde e non si dimintica più, come andare in bicicletta o nuotare.
Chi prende reiki non è arrivato, ma continua il suo cammino con "un'arma" in più. Può essere un'ottima base per non vivere più la propia vita in modo passivo, ma attivo. Viene data una terza possibilità di scelta. Nessun reikista è un guaritore, ma un canale, e può decidere se indirizzare l'energia dell'universo verso gli altri o verso se stessi, a qualunque livello della vita.
Per tutti:
Reiki può essere definita una disciplina di autoguarigione. l'apertura dei chakra attraverso le attivazioni permette lo scorrimento dell'energia universale attraverso di sè, per questo chi pratica reiki viene definito un canale. Non c'è volontà personale durante un trattamento, ma solo un' abbandono all'energia. Si parla di autoguarigione e non di guarigione perchè si parte dal presupposto che il corpo sa autoguarirsi. Quando vi tagliate, non state a pensare intensamente a guarire, ma lasciate che il corpo faccia il suo dovere. Reiki dà una mano a questo processo di autoguarigione, come un catalizzatore, andando a lavorare là dove c'è più bisogno di energia. per questo non serve a un operatore reiki conoscere l'anatomia umana o i meridiani o la reflessologia. Reiki è un'energia intelligente e l'operatore in quanto canale non è tenuto a conoscere i sintomi del "paziente". Allo stesso modo siamo in grado di guarirci a livello psicologico, dalle nostre paure, insicurezze, depressioni, infelicità. Anche qui Reiki accellera il processo di guarigione.
Chi si approccia al reiki lo fa per motivi diversi, spesso perchè vuole usarlo per guarire gli altri, ma col tempo comprende che reiki è molto più di questo. Un praticante reiki deve lasciarsi alle spalle le propie aspettative, perchè quello che noi riteniamo essere il meglio, può in realtà essere il contrario. un esempio estremo , tanto per capirci, è dare reiki a una persona che sta morendo. Tutti si aspettano che reiki la guarisca miracolosamente, ma il meglio può essere che questa persona trovi la serenità per lasciare questo mondo. Il contrasto tra ciò che si vorrebbe e ciò che è meglio è evidente.
Chi seglie di seguire reiki lo può fare come cammino personale, senza mai darlo agli altri.
Il secondo livello.
Dunque, qui c'è un piccolo ostacolo, ma che supererò egregiamente. Parliamo di simboli. il nostro mondo, l'universo è impregnato di simboli, da quelli alchemici a quelli stradali. Userò questi ultimi per semplicità. quando vediamo un cartello stradale sappiamo esattamente, perchè ci è stato insegnato, cosa significa e quindi cosa ci si aspetta che noi facciamo. Nel secondo livelli vengono insegnati e attivati attraverso una sola attivazione (ma alcuni ne danno due, altri 4) i tre simboli del reiki. Attraverso tali simboli un operatore reiki agisce più precisamente e con più rapidità. Un primo livello può essere paragonato a un ruscello di montagna, mantre un secondo a un grande fiume, come quantità di energia che riusciamo a trasmette. Tant'è che un trattamento di secondo livello prevede solo due posizioni a contatto col corpo e una terza a distanza.I simboli del reiki sono riservati, per una forma di rispetto nei confronti dell'energia (sempre perchè non è pasta e fagioli), e si viene invitati a non divulgarli a chi non ha il secondo livello. Tanto per capirci è come avere una ferrari, ma non sapere giudare, senza attivazione conoscere i simboli serve a niente. I simboli del reiki permettono di richiamare e concentrare l'energia, indirizzarla attraverso lo spazio-tempo e lavorare in profondità nel dolore. Ai tre simboli vengono associati tre mantra ( o suoni) poichè il suono è una potente forma di energia. del resto anche coi segnali stradali diciamo che quello è un segnale di dare precedenza, e non: è un tringolo rovesciato bianco al centro e con i lati rossi (mi sono spiegata?). Del resto all'inizio era il verbo(poi venne il complemento oggetto
). Con un secondo livello si può cominciare a lavorare attivamente sulle situazioni, ripulire le stanza da energie negativo o statiche, curare a distanza, pulire e caricare le pietre.
Bè ho scritto che ne bastava
per Kri, per quanto detto prima non sono d'accordo su quanto dici dell'energia personale e del reiki, ma se vuoi ne possiamo discutere in privato. ciao