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21-04-2008, 15.31.41 | #33 |
Ospite abituale
Data registrazione: 19-05-2007
Messaggi: 189
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Riferimento: E se... la velocità della luce fosse infinita?
Ragazzi, vorrei riportare solo una domanda che all'origine era alla base della discussione e che si basa sulla seguente intuizione (forse infondata): se c=infinito, ci sarebbero "Interconnessioni non locali" anche a livello classico dato che avrebbe senso il concetto assoluto di "contemporaneità" e dato che l'informazione nel cosmo viaggerebbe all'"istante", allora forse molti fenomeni di entaglement quantistico si manifesterebbero anche su scale classiche ?
Insomma in qualche misura non esisterebbe quel "salto" tra leggi di meccanica quantistica e di meccanica classica ? |
21-04-2008, 20.22.39 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Esperienze e sogni.
Citazione:
Secondo te anche l'Ente potrebbe essere senziente....? |
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22-04-2008, 11.54.20 | #35 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: E se... la velocità della luce fosse infinita?
Citazione:
Io credo che forse potrebbe appianare qualche ostacolo fra le due teorie, ma non tutti: la meccanica quantistica (semplificando moltissimo) 'vede' un universo discontinuo e indeterministico, mentre la relatività 'vede' un universo continuo e deterministico. |
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22-04-2008, 12.40.13 | #36 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Esperienze e sogni.
Citazione:
Posso aggiungere forse questo: se l'Ente è illimitato ed è al di fuori del tempo, perde senso qualsiasi distinzione fra causa prima ed effetto ultimo, la creazione avviene diciamo così in un solo istante: causa ed effetto coincidono nell'Ente, che pertanto è al tempo stesso sia all'origine che al termine del processo creativo. In altri termini, si potrebbe dire che Dio è il risultato della creazione e al tempo stesso la sua origine; e anche, che Dio è senziente attraverso tutte le creature degli infiniti universi che ha creato... |
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22-04-2008, 13.25.12 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Esperienze e sogni.
Citazione:
Condivido in gran parte queste tue considerazioni......Sarebbe interessante approfondirle, ma in questo 3d saremmo off topic......Credo. Aggiungo solo una considerazione....Secondo me si configura la possibilità di credere in Dio senza essere "creazionisti".....Almeno nel senso in cui noi siamo abituati a pensare la creazione... Ciao. |
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22-04-2008, 19.37.40 | #38 |
Ospite abituale
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I sogni infiniti.
Caro Loris,
a mia domanda: "Che Melisso abbia ben fatto è un'opinione: si può veramente supporre un infinito in atto ?". Rispondi: Può anche essere solo un'opinione, ma più ragionevole del suo contrario. Cicerone per la sua casa: chi dice sia più razionale ?. A me non pare e moltitudini di filosofi lo negarono e lo negano; s’aggiunga che non ne abbiamo esperienza alcuna né potremmo averla, essendo finiti per tempo e luogo: difficile negare che il finito sia nell’esperienza e nel sogno l’infinito. Osservi: Se l'Ente è infinito, come credo, non può che essere in atto; se non lo fosse, dovrei ammettere l'esistenza di enti in potenza non ancora tradotti in atto, ossia dovrei ammettere l'esistenza di enti i quali, quando tradotti in atto, non sarebbero inclusi nell'Ente infinito postulato all'inzio del discorso, il che è contraddittorio. Con un altro ragionamento, potrei osservare che nella distinzione fra potenza e atto è implicita una visione evolutiva degli enti, ossia una rappresentazione che pone gli enti in una sequenza ordinata lungo l'asse del tempo; ma se l'Ente supremo è infinito, come postulo, allora include anche il tempo e pertanto non vi è più alcun 'luogo', esterno all'Ente, lungo cui disporre gli stati evolutivi dell'Ente stesso. Eh be’ certo, se l’ente fosse infinito, sarebbe infinito in atto; se altrimenti, che ente infinito sarebbe ?: sarebbe un futuro infinito, non un ente infinito; un infinito che sarà, non un infinito che è. Dichiari: “Quanto all'aver esperienza dell'infinito, è ovvio che l'uomo non può averne: l'infinito può essere concepito come necessità logica, ma non compreso appieno nell'esperienza umana, né sensoriale né intellettiva.” Appunto: sogni. Annoti: Inoltre, seguiamo questo ragionamento. Postuliamo per ipotesi l'Ente supremo finito e in moto entro sé stesso: ora, poichè è finito, gli stati che può assumere pure sono finiti, e pertanto il movimento interno di tale Ente si riduce a moto ciclico che ripercorre incessantemente, periodicamente gli stessi stati: ossia un moto vano, una perenne evoluzione/involuzione che non conduce a nulla. In definitiva, una quiete. Mi pare che proprio questa sia stata l’opinione d’Eraclito: “ex panton hen kai ex henos panta” cioè “da tutto l’uno ed dall’uno tutto”: un incessante moto di tutte le cose entro un’unità che opponendo compone gli opposti. M’opponi: “Qui non convengo affatto: l'ente in quiete basta a sé stesso. Ad esempio, se non osservo altri enti in moto rispetto a me, non ho alcuna difficoltà a concludere che sono in quiete, né ho necessità di domandarmi se per caso io non sia in moto rispetto ad altri enti di cui non ho esperienza. Sono in quiete, punto e basta. Solo nel caso in cui vi siano più enti in stati di moto differenti, può sorgere il problema di stabilire chi 'realmente' sia in moto e chi in quiete, e rispetto a che cosa. Pertanto, le definizioni di quiete e moto non sono affatto speculari.” Non sono speculari le definizioni, ma è speculare l’argomento: affinché io possa intendere s’io stesso sia in quiete, debbo osservare altro in moto; se altrimenti, non posso intendere che sia la quiete e che il moto. La quiete è tale, perché s’oppone al moto: senza concetto di moto, non è concetto di quiete ed il moto perpetuo di tutto, senza esempio di quiete, per tutto sarebbe una specie di quiete, come Tu stesso hai or ora notato, scrivendo: “il movimento interno di tale Ente si riduce a moto ciclico che ripercorre incessantemente, periodicamente gli stessi stati: ossia un moto vano, una perenne evoluzione/involuzione che non conduce a nulla. In definitiva, una quiete.” Definisci: “ Nel caso specifico, si capisce bene che è cosa diversa dire "quell'ente è rosso" rispetto al dire "l'ente è illimitato": è solo l'ambiguità del linguaggio a rendere simili le due proposizioni, mentre è del tutto palese che, mentre la prima 'applica' all'ente la specifica proprietà 'rosso', la seconda non applica all'ente la proprietà 'illimitato' perchè ciò non ha senso; anzi la seconda proposizione opera proprio nel senso contrario, cioè non applica all'ente alcuna proprietà specifica (perché le include tutte). Abbi pazienza: se non vuoi assegnare all’ente proprietà alcuna ovvero vuoi assegnargli tutte quelle possibili ed immaginabili ed anche, se ho inteso bene, quelle impossibili ed inimmaginabili, perché lo definisci infinito ovvero illimitato ?; tanto meno dovresti definirlo, perché voler definire, cioè porre confini, qualche cosa che sia infinito, cioè senza confini, sia pur dicendo solo che sia infinito, mi pare sia contraddittorio: se non ha confini, non puoi definirlo e neppure conviene che Tu lo definisca. Non sarebbe in vero più opportuno non definirlo affatto, lasciando aperta la voragine d’ogni possibile ed impossibile proprietà ?: il non definire reputo convenga bene ad un ente che Tu giudichi infinito e proprio non definendolo, neppure definendolo infinito, lo sottrarresti a quelle catene del finito, in cui vice versa lo avvinci definendolo infinito. Concludi: Non solo l'Ente è infinito, anche gli esseri senzienti sono in numero infinito, e noi umani non siamo che inquilini che si affacciano a una sola finestra di uno sconfinato condominio. Altri si affacciano ad altre finestre, e vedono e sentono ciò che a noi sfugge. Sia pure; ma perché alcuni percepiscono una velocità della luce ed altri un’altra ? e donde argomenti che altre velocità siano e che altri altrimenti le percepiscano ?: mere congetture ?; meri sogni ?. Concediamo anche questo; ma di congettura in congettura, di sogno in sogno, le vergini partoriscono, i morti trionfanti risorgono, le Chimere spirano fuoco e le Gorgoni pietrificano gli spettatori: non vorrai forse porre confini ai sogni !. Anakreon. |
22-04-2008, 19.52.12 | #39 |
Ospite abituale
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Riferimento: E se... la velocità della luce fosse infinita?
Scusate, ma che ci azzeccano le speculazioni sugli "enti supremi" con il topic di questa discussione ?
Comunque, Crono80, non è detto che il fenomeno dell'entaglement quantistico sia necessariamente causato dalla violazione della "località"; potrebbe essere causato dalla violazione del principio di "separabilità", violazione che non indurrebbe certo a pensare ad informazioni che si propagano a velocità infinita. Ma anche se prendiamo per buona la tua intuizione, non cambierebbe molto nella fisica classica: quella pre-relativistica ammette implicitamente azioni istantanee a distanza, e la utilizziamo praticamente sempre: ricorda che il valore di c finito (e grande) gioca in pratica il ruolo di una velocità "infinita". |
22-04-2008, 22.10.08 | #40 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: E se... la velocità della luce fosse infinita?
Citazione:
Giusta osservazione, cerchiamo di rimanere in tema. Citazione:
Concordo, ipotesi plausubile anche io ho ipotizzato qualcosa del genere. Citazione:
Nemmeno la violazione della non-località porta alla conclusione che le informazioni si propaghino a velocità infinite, infatti il fenomeno dell'entanglement non può essere in alcun modo utilizzato per scambio di infomrazioni a velocità superluminali. Saluti Andrea |
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