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15-04-2008, 14.14.34 | #1 |
Panta rei...
Data registrazione: 28-01-2006
Messaggi: 181
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La scienza moderna è nata con Galileo o nel medioevo?
Cito da questa tesi di laurea:
http://www.anpri.it/ANPRI/PremioCell...si_Borella.pdf sarebbe fin troppo facile lasciarsi andare ai luoghi comuni tipici di chi nutre solo preconcetti nei confronti dell’epoca medievale, giudicandola “oscurantista”, eccessivamente statica, incapace di produrre qualsiasi tipo di rinnovamento scientifico. Al contrario, come vedremo, la fisica moderna deve molto a quel periodo. Il punto di partenza del nostro discorso si trova nella prefazione di un saggio intitolato Le origini medievali della scienza moderna, scritto da Edward Grant, docente americano di Storia e Filosofia delle Scienze all'Indiana University: «alcuni anni fa, mi chiesi se una rivoluzione scientifica avrebbe potuto aver luogo nel secolo XVII qualora il livello della scienza nell'Europa occidentale fosse rimasto immutato rispetto a quello raggiunto nella prima metà del secolo XII. In altre parole,una rivoluzione scientifica avrebbe mai potuto avvenire nel secolo XVII se, in precedenza, le opere di scienza e di filosofia naturale greco-arabe non fossero state massicciamente tradotte in latino? La risposta sembrava ovvia: no, essa non avrebbe potuto avvenire» Questa, in estrema sintesi, la tesi presa in esame: se nel tardo Medioevo l’Europa non avesse visto la diffusione della filosofia naturale, non ci sarebbe stata nessuna rivoluzione scientifica nel Seicento. Due furono, in effetti, le grandi svolte nella storia del pensiero occidentale: la prima nei secoli XII e XIII, quando la massiccia traduzione in latino (dagli originali greci e da versioni arabe) di testi antichi rese nuovamente disponibile un ricchissimo bagaglio di conoscenze aritmetiche, chimiche, fisiche eastronomiche; la seconda, a partire dal Duecento, con la formazione delle Università di Parigi, Oxford e Bologna destinate a modellare la vita intellettuale dell’intera cristianità. Il ragionamento di Grant prende le mosse dal lavoro di un grande fisico, storico efilosofo della scienza francese vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento: Pierre Maurice Marie Duhem. Mosso dalla preoccupazione di approfondire il significato dell’impresa scientifica e di riflettere sul valore e sui limiti delle teorie fisiche, fu il primo studioso a scuotere la polvere dei secoli da una quantità di codici manoscritti che per lunghissimo tempo erano rimasti inesplorati; ciò che vi scoprì lo indusse a fare la sorprendente affermazione che la rivoluzione scientifica, normalmente associata ai nomi di Copernico, Keplero, Galileo, Cartesio e Newton, era stata soltanto un’estensione e una rielaborazione delle speculazioni fisiche e cosmologiche formulate nel XIV secolo, inprimo luogo dai maestri dell’Università di Parigi. In questa nuova prospettiva gli scienziati seicenteschi, più che innovatori, appaiono come straordinari continuatori:senza le “idee anticipatrici” degli intelletti più brillanti del Medioevo, probabilmente non avrebbero mai potuto formulare le loro “rivoluzionarie” teorie. Secondo voi è possibile che TUTTA la scienza moderna sia nata nel XVII secolo con Galileo e nonostante la chiesa e non invece grazie alla chiesa? E perchè proprio in Europa e non tra gli Arabi o tra gli Indiani o i Cinesi? A voi la parola... |
15-04-2008, 20.23.19 | #6 |
Ospite abituale
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Riferimento: La scienza moderna è nata con Galileo o nel medioevo?
Anakreon,
la questione non è tanto di conoscenze passate quanto di metodo; ovvio che Galileo sfruttò conoscenze altrui, ma ebbe il coraggio di mettere sul banco degli imputati proprio colui che sembrava intoccabile: Aristotele. E lo fece inaugurando un metodo che è il padre della scienza moderna, altrimenti oggi saremmo ancora a chiederci se avesse ragione Tolomeo oppure Copernico. |
17-04-2008, 10.10.42 | #8 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La scienza moderna è nata con Galileo o nel medioevo?
Citazione:
Ma il metodo di Galileo non era semplicemente razionale (come lo è l'indagine solamente filosofica), ma era (o meglio tentava di essere) scientifico, cioè dava importanza fondamentale all'osservabile. |
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17-04-2008, 14.50.07 | #9 |
Ospite abituale
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Riferimento: La scienza moderna è nata con Galileo o nel medioevo?
Sia chiaro che non si intende dare nessun tipo di giudizio circa il medio evo, ma il topic della discussione è chiaro; dire che la scienza moderna nasce effettivamente con Galileo non significa attribuire automaticamente caratteri negativi ai periodi storici precedenti.
Galileo ha inaugurato quel metodo che unisce l'osservazione non ingenua della natura all'uso della razionalità (e mi riferisco in particolare alla meccanica). In particolare la capacità di isolare le variabili in gioco nelle situazioni reali per astrarre situazioni ideali (sensate esperienze e certe dimostrazioni, per usare parole di Galileo) sulle quali costruire una teoria (libro della natura scritto in simboli matematici). Il metodo è quello che ha permesso a Newton (e non solo le conoscenze anteriori) di costruire la sua meccanica, così come ad Einstein di costruire la sua teoria della relatività. |
17-04-2008, 16.44.05 | #10 |
Ospite abituale
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Osservazioni e scienze.
Caro Fealoro.
annoti: "Ma il metodo di Galileo non era semplicemente razionale (come lo è l'indagine solamente filosofica), ma era (o meglio tentava di essere) scientifico, cioè dava importanza fondamentale all'osservabile.". E Tu forse pensi che la scienza della natura degli antichi Greci e singolarmente d'Aristotele non abbia assunta l'osservazione e l'esperienza delle cose quale principio d'indagine ?. Del resto, gli avversarii del Galilei gli opponevano non i sogni elucubrati, ma le deduzioni razionali dello Stagirita e dei suoi discepoli, fondate, sia pur con errori, sulle osservazioni e sull'esperienza delle cose. La struttura dell'universo, proposta da Tolemeo, seguendo le vestigia d'Aristotele, non era forse fondata sull'osservazione e sull'esperienza né più né meno, che la struttura proposta da Aristarco Samio ?. Per altro, com'è noto, erravano ambedue, forse più per difetto di strumenti, che per vizio di raziocinio; ma per certo non applicavano le fondamenta della scienza sulla sabbia d'ombre sognate, ma le scavavano nella terra solida delle osservazioni e delle esperienze proprie ed altrui. Anakreon. |