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03-06-2014, 21.49.32 | #1 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
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Pensieri umani
Commento all'articolo "Pensieri umani" di Luciano Peccarisi
L’ esposizione o descrizione dei “fatti cognitivi” artificiali, naturali non umani, umani (con i tre livelli di sviluppo del pensiero proprio dei membri della nostra specie) mi sembra ineccepibile. Sono invece in disaccordo con l’ interpretazione o spiegazione dei fatti, che mi sembra possa definirsi ”monista materialista” in quanto identifica il pensiero con il funzionamento dell’ “oggetto materiale pensante” (a vari livelli di sofisticazione o di capacità “creativa” o “di erogare prestazioni”: computer, cervelli di animali non umani, cervello umano). Quello che è magistralmente ed esaurientemente descritto nei suoi aspetti essenziali in queste poche chiarissime righe non è secondo me il pensiero cosciente, bensì il comportamento cosciente, cioè quel che fanno computer, animali e uomini in quanto osservati “dall’ esterno”, nell’ ambito di esperienze coscienti di altri soggetti pensanti (di fatto a tale livello di comprensione unicamente umani); e tutto questo (il comportamento cosciente) potrebbe anche accadere (osservarsi nell’ ambito dell’ esperienza cosciente di un “osservatore del loro comportamento”) senza essere anche, inoltre “accompagnato” dall’ esistenza dalle rispettive esperienze coscienti (che d’ altra parte non possono interferire con -ma solo per l’ appunto "accompagnare" il- loro comportamento stesso per la chiusura causale del mondo fisico, del quale il loro comportamento stesso fa integralmente e unicamente parte): tutto accadrebbe esattamente nello stesso modo, nel mondo fisico materiale osservato dagli osservatori, anche se i computer non fossero accompagnati da (o dotati di) un’ esperienza cosciente (cosa che infatti non si può escludere con certezza) e anche se qualche animale o uomo fosse (per assurdo) una sorta di zombi che si comporta come se avesse coscienza ma senza averla, cosa di cui infatti, se per assurdo accadesse, non potremmo accorgerci. Non c’ è bisogno di integrare in un “supercomputer” alcuna cellula artificiale sensibile perché manifesti comportamenti emotivi (perché gioisca alla vittoria nella partita a scacchi e magari prenda in giro poco sportivamente l’ avversario battuto o correttamente si congratuli con lui, e magari riconosca di essere stato fortunato, o si incavoli se il premio pattuito non gli viene integralmente dato, o magari si dimostri commosso se apprezzato da una personalità -umana o computeristica- da lui particolarmente ammirata). Tutto ciò può in linea di principio benissimo ottenersi (in linea di fatto ne siamo ovviamente ben lontani!) anche solo con del silicio (e anzi probabilmente sarebbe di fatto più facile che attraverso l' integrazione con tessuti biologici). D’ altra parte né cercando di osservare nel funzionamento di un supercomputer, né nel funzionamento di un cervello animale o umano (che sono eventi propri della, ovvero fanno parte della, nostra esperienza cosciente di “osservatori”) vi si può trovare alcuna esperienza cosciente: non scacchiere, prede o predatori, non un arcobaleno o un’ opera d’ arte se la loro esperienza in quel momento è la visione di una scacchiera, di una preda o di un predatore, oppure di un arcobaleno o di un’ opera d’ arte rispettivamente; non pensieri astratti, sentimenti o desideri se la loro esperienza è in quel momento il pensare la dimostrazione di un teorema della geometria, il sentirsi innamorati o la voglia di un buon caffè. Niente di tutto questo può essere trovato costituire il loro rispettivo comportamento cosciente (osservato "dall' esterno", da altri soggetti di coscienza) qualora lo si analizzi nella maniera più accurata e precisa possibile, bensì solo ed unicamente passaggi di correnti elettriche in circuiti di semiconduttori o trasmissioni di impulsi di natura "elettro-chimica" attraverso fasci di fibre nervose e sinapsi (rispettivamente); le quali sono altre e ben diverse “cose” da pensieri astratti, sentimenti, desideri, ecc.. Sono cose che, contrariamente a idee e concetti astratti, al sentirsi innamorato o avere voglia di un buon caffé interferiscono causalmente con il resto del mondo fisico in maniera del tutto naturale, secondo le leggi della neurofisiologia, perfettamente riducibili a quelle della fisica-chimica (interferenze naturali materiali teoricamente osservabili, in linea di principio, e verificabili accadere fino alla partenza degli impulsi motori negli appropriati neuroni del sistema piramidale ed extarpiramidale e alla conseguente contrazione degli appropriati muscoli "volontari", al contrario dei corrispondenti stati coscienti -sensazioni, pensietri, desideri, volontà, ecc.- che potrebbero benissimo non accadere eppure quegli eventi neurofisiologici e le conseguenti contrazioni muscolari accadrebbero ugualmente esattamente allo stesso modo, come naturalissime conseguenze fisico-chimiche di dereterminate correnti di impulsi nervosi lungo fasci di assoni e attraverso sinapsi). I "pensanti coscienti" (naturali o artificiali; ammesso che anche questi ultimi siano effettivamente tali e non si limitino a comportarsi “come se fossero" -anche, inoltre- accompagnati da una esperienza cosciente) fanno parte -con i loro comportamenti- dell’esperienza cosciente di chi li osserva “dall’ esterno” (della componente naturale materiale di essa, che diviene causalmente senza interferenza alcuna da parte di enti od eventi non-naturali materiali ed è oggetto di conoscenza scientifica: sono in particolare dei cervelli in senso lato, naturali o artificiali, e i rispettivi funzionamenti); il loro pensiero, la loro coscienza (ma anche la percezione di oggetti materiali, non solo di pensiero, da parte loro) non ne fa parte, ma costituisce diversi e separate esperienze coscienti che con tali “contenuti di coscienza” nell’ ambito delle -altre, diverse- esperienze coscienti degli osservatori non possono essere identificati (arcobaleni, opere d’ arte, dimostrazioni di teoremi, sentimenti e desideri da una parte, determinati flussi di impulsi elettrici lungo vie nervose e trasmissioni sinaptiche all’ altra parte), ma casomai ad esse possono “puntualmente e univocamente corrispondere su altri piani" in divenire "parallelo" ad esse, separato da esse, non causalmente interferente con esse. Grazie per l’ attenzione. |
05-06-2014, 08.00.27 | #2 | |
Ospite
Data registrazione: 18-08-2010
Messaggi: 11
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Riferimento: Pensieri umani
Citazione:
Luciano Peccarisi Ringrazio per il commento, io però non sarei così sicuro che “Tutto ciò può in linea di principio benissimo ottenersi (in linea di fatto ne siamo ovviamente ben lontani!) anche solo con del silicio”. Può invece essere che quella strana proprietà che chiamiamo 'sensibilità', a livello cellulare, e 'consapevolezza' a livello di organismi superiori, sia un evento unico e irripetibile. Irripetibile se non si usano gli stessi materiali; proprio li stessi. Forse il non poter rilevare nel funzionamento del computer, né nel funzionamento di un cervello animale o umano, traccia alcuna di ‘esperienza cosciente’, è dato dal fatto che non esiste una ‘esperienza cosciente’ come un qualcosa in più, che sta sopra o sotto, e nemmeno di lato, in parallelo. Una “proto esperienza cosciente” o sensibilità iniziale nasce forse all’inizio della trasformazione dell’inorganico all’organico, poi l’evoluzione la rende così sofisticata, fino all’immaginazione o alla creazione di opere d‘arte. Da dove dipende quello strano fenomeno è “il mistero” delle neuroscienze. Certo anche l’origine dell’uomo per tanti secoli è stata un mistero e poi, dopo Darwin, qualcuno potrebbe riflettere del perché non si è pensato prima. Infatti i cosiddetti “misteriani” delle neuroscienze affermano esplicitamente che rimarrà per sempre un mistero. Ma non è detto, forse come i trucchi del prestigiatore un giorno si potrà risolvere e noi diremo, caspita ma era banale! La definizione di monista materialista mi va bene, purché si tenga presente quel che sappiamo per ora della materia e cioè che di realmente solido ha ben poco. |
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26-06-2014, 15.29.10 | #4 | |
Utente bannato
Data registrazione: 23-06-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: Pensieri umani
Citazione:
Sono senz'altro d'accordo sul fatto che, da un'ottica strettamente comportamentista, sia possibile, in linea teorica, realizzare macchine che mostrino comportamenti intelligenti, emotivi, consapevoli e quant'altro, senza, tuttavia, possedere intelligenza, emozioni, consapevolezza o quant'altro. Kasparov, dopo aver giocato con Deep Blue, rilasciò un'intervista affermando che la sua "sensazione" era stata quella di aver giocato con un essere umano. La sua "sensazione". "Sensazione" di aver a che fare con una "mente umana". E' anche vero che, oggi, abbiamo degli strumenti che ci consentono di indagare i correlati neurologici delle funzioni neuropsicologiche quali l'attenzione, il ragionamento, le emozioni, l'esperienza musicale, l'esperienza religiosa ecc. Siamo in grado di osservare l'attivatà del cervello in relazione al correlato "mentale" di talune attività neuropsicologiche. E' altrettanto chiaro che l'intima esperienza di ognuno è accessibile solamente a lui. Mi riferisco ai "qualia". Posso "vedere" cosa fa il cervello quando canticchio una canzoncina, ma non posso vedere la qualità di quell'esperienza come soggettivamente esperita. Posso indagare l'intelligenza di una persona, i processi di riconoscimento, le funzioni esecutive e "vedere" cosa accade nel suo cervello, ma la SUA esperienza soggettiva qualitativa è accessibile solamente a lui. Il rosso che vedi tu, non è il rosso che vedo io. Nemmeno lo stesso maglione rosso che ho visto ieri è, per me, il maglione rosso che ho visto oggi, pur essendo lo stesso maglione. Fin qui arrivano le nostre possibilità "costruttive". Almeno per ora. Ci si ferma di fronte ai "qualia". E' pur sempre vero che le neuroscienze hanno compiuto enormi passi avanti... si tratta di non gettar via il bambino assieme all'acqua sporca. Altro discorso meriterebbe il costrutto di "mente". Dov'è la "mente"? E' nel cervello? Io non credo affatto che la "mente" sia nel cervello come non credo che essa sia confinata entro i confini del corpo umano... ma questo, è un altro discorso... FMJ |
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