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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 05-12-2006, 10.57.31   #21
Catone
Ospite abituale
 
Data registrazione: 10-01-2006
Messaggi: 193
Riferimento: I/le rovinafamiglie esistono?

La volete una testimonianza dall'altra parte?
Nel 1995 ero fidanzato da 3 anni con la mia ragazza "storica", quella che gli amici vedono ancora in coppia con te perchè è stata la prima, anche se sono passati 10 anni da quando ci siamo lasciati.
Ordunque, io non stavo bene con lei ma le rimanevo incollato per paura della solitudine. Oggi tutto mi è chiaro, ma all'epoca non era così. Ad un corso conobbi una ragazza che mi fece impazzire. Non era bellissima, ma mi conquistò con la sua dolcezza. Sembrava la donna della mia vita.
Lei si era lasciata da poco: mi fece subito capire chiaramente che non voleva avere a che fare con uomini impegnati. Il fesso (alias io) abboccò subito: mi lasciai per stare con lei. Il tutto durò meno di 20 giorni (in cui ci saremo visti si o no 3 volte). Poi è sparita. Ci sono rimasto di sasso!
Dopo due mesi la mia ex ha raccolto i cocci e mi ha riaccolto. Ma io, sinceramente, non l'amavo più: dopo due anni (pessimi) ci siamo lasciati.
Adesso sono sposato, da poco, con la donna della mia vita: se un'altra "rovina-famiglia" mi si accostasse mi farei sicuramente una grassa risata. E non avrebbe la minima speranza.
Non so se mi sono spiegato...
Catone is offline  
Vecchio 05-12-2006, 12.46.18   #22
piu' o meno...
Ospite
 
L'avatar di piu' o meno...
 
Data registrazione: 12-11-2006
Messaggi: 15
Riferimento: I/le rovinafamiglie esistono?

Citazione:
Originalmente inviato da Darkangel
Ciao a tutti, sono nuova del forum anche se è da un pò che vi leggo, e infatti dopo aver letto il topic "il richiamo dell'ex" ho deciso di porvi il mio quesito. In un altro forum di psicologia dopo che aver raccontato la mia storia qualcuno mi ha risposto che le rovinafamiglie non esistono. La storia è questa: sono stata fidanzata per 10 anni (dai 18 ai 28) con un ragazzo della mia età. Circa un anno fà abbiamo attraversato un periodo di profonda crisi e ci stavamo per lasciare, poi una disgrazia, la morte improvvisa di suo padre ci ha fatti riavvicinare tanto che stavamo progettando di sposarci. Un giorno vengo a sapere da conoscenti che lui è uscito un paio di volte con una ragazza amica di una coppia di nostri amici, e mi crolla il mondo addosso...
Praticamente questa tipa aveva messo gli occhi sul mio fidanzato da un pò di tempo, ma non aveva trovato nessuna "porta aperta", poi approfittando di un nostro momento di debolezza si è rifatta sotto, aiutata anche dagli amici che avevano intuito la nostra crisi passata, comincia un martellamento di dolci sms e e-mail, regali e racconti inventati su di me tipo "mi hanno detto che l'hanno vista là...mi hanno detto che ha fatto colà... (che infantile). Il mio ex che purtroppo è una persona insicura e con scarsa autostima, si sente lusingato da queste attenzioni e pur ammettendo la scorrettezza di questo comportamento, cede, perchè dice "ma lei tutto questo lo ha fatto per me..."
Per la cronaca, quando io ho scoperto la tresca lui mi ha detto che si sentiva confuso xchè non voleva buttare via una storia di 10 anni per una cosa di cui non era convinto, io ho rispettato questo suo stato d'animo e l'ho lasciato in pace per pensare (se ami qualcuno lascialo libero ecc...), ma lei no.
Ora io non dò tutta la colpa a lei perchè so che pure lui c'ha messo del suo, ma questo non è un comportamento da rovinafamiglie? Lei all'inizio si fingeva mia amica per carpire informazioni su di lui, e cosa ancora più grave si è intromessa in una storia di 10 anni senza avere alcun rispetto per me, per le nostre famiglie (la mamma di lui da quando è rimasta vedova non aveva altri parenti che me e i miei genitori e ora è ripiombata nella disperazione),e forse non ha rispetto nemmeno per lui nè per se stessa visto che sa che lui mi cerca ancora e con lei non si fa praticamente vedere in giro. Voi, cosa ne pensate?



mi chiedo?
ma che ci fai con un uomo insicuro?
per carita' potrai essere anche innamorata, ma che famiglia puoi costruire con uno che dopo 10 anni di fidanzamento di fronte ad una crisi ( e dopo 10 anni di fidanzamento na crisi ce sta tutta e'..) reagisce con un tradimento?
io: primo alla prima occasione lo sputtanerei pubblicamente davanti alla madre e agli amici e anche davanti ai tuoi, poi lo mollerei, secondo andrei a cercare quella " simpatica ragazza" con la quale tresca e le farei na faccia cosi'

sono eccessiva lo so ma mi sono rotta della gente che pensa di poter prendere in giro gli altri
piu' o meno... is offline  
Vecchio 05-12-2006, 13.38.02   #23
bomber
Ospite abituale
 
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
Riferimento: I/le rovinafamiglie esistono?

Citazione:
Originalmente inviato da Darkangel
Ciao a tutti, sono nuova del forum anche se è da un pò che vi leggo, e infatti dopo aver letto il topic "il richiamo dell'ex" ho deciso di porvi il mio quesito. In un altro forum di psicologia dopo che aver raccontato la mia storia qualcuno mi ha risposto che le rovinafamiglie non esistono. La storia è questa: sono stata fidanzata per 10 anni (dai 18 ai 28) con un ragazzo della mia età. Circa un anno fà abbiamo attraversato un periodo di profonda crisi e ci stavamo per lasciare, poi una disgrazia, la morte improvvisa di suo padre ci ha fatti riavvicinare tanto che stavamo progettando di sposarci. Un giorno vengo a sapere da conoscenti che lui è uscito un paio di volte con una ragazza amica di una coppia di nostri amici, e mi crolla il mondo addosso...
Praticamente questa tipa aveva messo gli occhi sul mio fidanzato da un pò di tempo, ma non aveva trovato nessuna "porta aperta", poi approfittando di un nostro momento di debolezza si è rifatta sotto, aiutata anche dagli amici che avevano intuito la nostra crisi passata, comincia un martellamento di dolci sms e e-mail, regali e racconti inventati su di me tipo "mi hanno detto che l'hanno vista là...mi hanno detto che ha fatto colà... (che infantile). Il mio ex che purtroppo è una persona insicura e con scarsa autostima, si sente lusingato da queste attenzioni e pur ammettendo la scorrettezza di questo comportamento, cede, perchè dice "ma lei tutto questo lo ha fatto per me..."
Per la cronaca, quando io ho scoperto la tresca lui mi ha detto che si sentiva confuso xchè non voleva buttare via una storia di 10 anni per una cosa di cui non era convinto, io ho rispettato questo suo stato d'animo e l'ho lasciato in pace per pensare (se ami qualcuno lascialo libero ecc...), ma lei no.
Ora io non dò tutta la colpa a lei perchè so che pure lui c'ha messo del suo, ma questo non è un comportamento da rovinafamiglie? Lei all'inizio si fingeva mia amica per carpire informazioni su di lui, e cosa ancora più grave si è intromessa in una storia di 10 anni senza avere alcun rispetto per me, per le nostre famiglie (la mamma di lui da quando è rimasta vedova non aveva altri parenti che me e i miei genitori e ora è ripiombata nella disperazione),e forse non ha rispetto nemmeno per lui nè per se stessa visto che sa che lui mi cerca ancora e con lei non si fa praticamente vedere in giro. Voi, cosa ne pensate?


beh rovinafamiglia mi sembra un termine eccessivo ... ovvero ... questa qui puntava al tuo ragazzo ma probabilmente l'ha fatto solo con lui e non in comportamento automatico, cercando di rovinare un rapporto ... o meglio si l'ha fatto una volta ma immagino che sia stato un caso isolato ... anche se devo ammettere che il termine per questa ragazza non è tanto quello di Rovinafamiglia ma di verme mi suona meglio o di donna schifezza ... insomma
la colpa è si della ragazza ma penso che anche il tuo ragazzo ci ha messo del suo ...
bomber is offline  
Vecchio 05-12-2006, 18.19.27   #24
Lucio Musto
Rudello
 
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Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
Riferimento: Istinto di coppia

Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005

Giustificare l'instabilità dei rapporti uomo-donna con delle leggi naturali, significa non riconoscere l'emersione dell'intelletto umano dalla vita di natura.
.... ......
Ma la colpa è solo in noi stessi : i padri hanno dimenticato i valori e la giustizia, ed i figli non hanno avuto l'educazione necessaria, cadendo vittime degli sbagliati modelli sociali che continuamente i media ed il "gregge" gli propongono.

Ti saluto, ciao.

Gli Archetipi

Anche il tuo mi sembra un ottimo intervento, ed ogni frase meriterebbe senz’altro approfondimento e meditazione; ma temo di diventare prolisso, più del mio solito.

Ho titolato “Gli archetipi”, perché questo penso sia il punto di fondamentale differenza fra il tuo dire ed il mio, modelli su cui non sembri aver alcun dubbio e che invece lasciano me molto incerto.

Il tuo distinguere fra l’uomo “emerso dalla vita selvatica” e gli altri animali, fu tema caro al Flammarion, grandissimo del XIX secolo, ma sembra aver perso molto smalto. I “bruti”, come Flammarion definiva gli animali, non appaiono più così bruti ed il dono dell’intelletto un salto di qualità così immenso.

Certo se partiamo dal definire come anima “quella cosa che hanno solo gli uomini eccetera eccetera…” o chiamare socialità “quel sistema unico inventato ed applicato dagli uomini…” o infine individuare coppia, amore, fedeltà, matrimonio come “patrimoni di dolcezza e bellezza precipui ed esclusivi dei bei tempi andati…”, possiamo giungere dove vogliamo, ma solo perché abbiamo creato appunto degli archetipi specifici e ci rifacciamo ad essi come valori assoluti.

Ma è giusto?...

Che l’uomo abbia un’anima ne siamo persuasi, ma è lecito escluderlo per gli “altri” animali?, magari un’anima affatto differente dalla nostra, ma con funzioni e significati analoghi?... L’elefante non seppellisce i suoi morti, ma (è accertato) periodicamente torna a visitare i suoi cari e ne riconosce le ossa spolpate, e le carezza e le sfiora, riconoscendole, in un rituale bizzarro. Saprebbe l’uomo fare altrettanto?

E non è ipotizzabile che i cetacei, delfini e balene dalla vita sociale complessa abbiano fatto una scelta evolutiva (inconsapevole come quella dell’uomo!) non tecnologica ma gioiosa?... Senza capiufficio, senza miniere e fabbriche per costruire un illusorio benessere, si nutrono di quanto la natura offre ed usano ogni energia per gioire insieme, ed amare e cantare e giocare, in un umido Eden simile a quello che noi rinnegammo per violentare la terra a darci più frutti e biciclette e PC?
Vedendo la cosa da quest’ottica, quale scelta è stata più intelligente?

Il nostro sistema sociale, è veramente degno dell’ “unico intelletto del pianeta”?. Api e termiti hanno fatto molto meglio, anche se con scelte diverse dalle nostre e che noi non accetteremmo. Ma le loro società funzionano meglio delle nostre, funzionano da molto più tempo e presumibilmente continueranno a funzionare indisturbate anche quando noi avremo tolto il disturbo!

Ed i rapporti interpersonali!... lì davvero possiamo essere superiori agli altri, ma proprio perché siamo più abili e duttili, e sappiamo trasformarci rapidamente secondo le opportunità del momento, come dicevo anche in “Istinto di coppia”! e meglio adeguarci alla realtà.
Lo sbaglio che facciamo è ancora il crearci dei modelli statici, e pretendere che il “bene”, il “giusto”, il “santo”, siano stabiliti nel dettaglio una volta per tutte e cristallizzati per l’eternità!

Concettualmente forse sono davvero principi universali, come linee guida della Creazione, ma il dettaglio, l’abito, la corazza gliela imponiamo noi, per renderli sensibili, salvo poi per pigrizia e superficialità assimilare in un universo dinamico l’archetipo alla legge, l’immagine alla norma, l’esempio al tabù, l’allegoria alla verità di fede.

Così il maiale diviene immondo, il nudo sconcio, la danza immorale ed il desiderio peccato.

Lamenti, amico mio, i buoni principi di una volta che ora non ci sono più, i valori, ed il senso morale dei nostri padri e dei nostri nonni. Io sono con te; mi rammarico anch’io di queste cose, e mi dispiace per la scomparsa del condizionale ed ormai anche del congiuntivo nella coniugazione dei verbi, e le buone norme di educazione e di etichetta di Monsignor della Casa…
Ma ancora una volta mi chiedo: è giusto?...
O non è che forse quelle cose sono passate come ooteche vuote e spoglie di crisalidi emerse, e la mia è solo la nostalgia di un vecchio? ed io stesso, inconsapevolmente ma giustamente vado a concludere la funzione per la quale nacqui e che fu buona, ed oggi superata?

Il matrimonio monogamico, la fedeltà al coniuge ed il rispetto assoluto e intransigente, sono valori assoluti?... Per noi lo furono, ed il mio matrimonio “regge” da 44 anni, acciaccato ed ammaccato certo, ma ancora più o meno intero, ma ci riuscirebbe adesso?... bene o male ha funzionato raggiungendo gli obiettivi sperati, ma assolverebbe altrettanto bene il suo scopo oggi?…
Francamente non lo so, anche perché gli obiettivi sono diversi, ed occorrono altri strumenti.

Ai tempi della nonna le donne portavano la sottana ai piedi, ai miei la minigonna ed oggi i pantaloni. Il mio direttore non rivolgeva la parola “ai dipendenti senza cravatta”, ma il suo successore di oggi va in jeans, e l’azienda va avanti tal quale.
Erano funzionali queste cose, non vuoti vezzi. Conservano il loro messaggio?

Io non credo che la cravatta fosse più o meno morale dei jeans; una volta serviva averla, ed ora non serve più, così come il resto.

Non siamo né migliori, né peggiori di ieri io credo, o almeno non possiamo dirlo, perché non abbiamo una visione d’insieme.
Siamo cambiati, semplicemente, trasformati di un'altra minuzia, “evoluti” un poco su quella misteriosa strada che ineluttabilmente, nel meraviglioso processo creativo di cui siamo piccole schegge, dalla polvere porta alla perfezione.

Cordialià

Rudello 5 dicembre 2006
Lucio Musto is offline  
Vecchio 06-12-2006, 01.30.18   #25
Weyl
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Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
Riferimento: Istinto di coppia

Citazione:
Originalmente inviato da Rudello
Gli Archetipi

Anche il tuo mi sembra un ottimo intervento, ed ogni frase meriterebbe senz’altro approfondimento e meditazione; ma temo di diventare prolisso, più del mio solito.

Ho titolato “Gli archetipi”, perché questo penso sia il punto di fondamentale differenza fra il tuo dire ed il mio, modelli su cui non sembri aver alcun dubbio e che invece lasciano me molto incerto.

Il tuo distinguere fra l’uomo “emerso dalla vita selvatica” e gli altri animali, fu tema caro al Flammarion, grandissimo del XIX secolo, ma sembra aver perso molto smalto. I “bruti”, come Flammarion definiva gli animali, non appaiono più così bruti ed il dono dell’intelletto un salto di qualità così immenso.

Certo se partiamo dal definire come anima “quella cosa che hanno solo gli uomini eccetera eccetera…” o chiamare socialità “quel sistema unico inventato ed applicato dagli uomini…” o infine individuare coppia, amore, fedeltà, matrimonio come “patrimoni di dolcezza e bellezza precipui ed esclusivi dei bei tempi andati…”, possiamo giungere dove vogliamo, ma solo perché abbiamo creato appunto degli archetipi specifici e ci rifacciamo ad essi come valori assoluti.

Ma è giusto?...

Che l’uomo abbia un’anima ne siamo persuasi, ma è lecito escluderlo per gli “altri” animali?, magari un’anima affatto differente dalla nostra, ma con funzioni e significati analoghi?... L’elefante non seppellisce i suoi morti, ma (è accertato) periodicamente torna a visitare i suoi cari e ne riconosce le ossa spolpate, e le carezza e le sfiora, riconoscendole, in un rituale bizzarro. Saprebbe l’uomo fare altrettanto?

E non è ipotizzabile che i cetacei, delfini e balene dalla vita sociale complessa abbiano fatto una scelta evolutiva (inconsapevole come quella dell’uomo!) non tecnologica ma gioiosa?... Senza capiufficio, senza miniere e fabbriche per costruire un illusorio benessere, si nutrono di quanto la natura offre ed usano ogni energia per gioire insieme, ed amare e cantare e giocare, in un umido Eden simile a quello che noi rinnegammo per violentare la terra a darci più frutti e biciclette e PC?
Vedendo la cosa da quest’ottica, quale scelta è stata più intelligente?

Il nostro sistema sociale, è veramente degno dell’ “unico intelletto del pianeta”?. Api e termiti hanno fatto molto meglio, anche se con scelte diverse dalle nostre e che noi non accetteremmo. Ma le loro società funzionano meglio delle nostre, funzionano da molto più tempo e presumibilmente continueranno a funzionare indisturbate anche quando noi avremo tolto il disturbo!

Ed i rapporti interpersonali!... lì davvero possiamo essere superiori agli altri, ma proprio perché siamo più abili e duttili, e sappiamo trasformarci rapidamente secondo le opportunità del momento, come dicevo anche in “Istinto di coppia”! e meglio adeguarci alla realtà.
Lo sbaglio che facciamo è ancora il crearci dei modelli statici, e pretendere che il “bene”, il “giusto”, il “santo”, siano stabiliti nel dettaglio una volta per tutte e cristallizzati per l’eternità!

Concettualmente forse sono davvero principi universali, come linee guida della Creazione, ma il dettaglio, l’abito, la corazza gliela imponiamo noi, per renderli sensibili, salvo poi per pigrizia e superficialità assimilare in un universo dinamico l’archetipo alla legge, l’immagine alla norma, l’esempio al tabù, l’allegoria alla verità di fede.

Così il maiale diviene immondo, il nudo sconcio, la danza immorale ed il desiderio peccato.

Lamenti, amico mio, i buoni principi di una volta che ora non ci sono più, i valori, ed il senso morale dei nostri padri e dei nostri nonni. Io sono con te; mi rammarico anch’io di queste cose, e mi dispiace per la scomparsa del condizionale ed ormai anche del congiuntivo nella coniugazione dei verbi, e le buone norme di educazione e di etichetta di Monsignor della Casa…
Ma ancora una volta mi chiedo: è giusto?...
O non è che forse quelle cose sono passate come ooteche vuote e spoglie di crisalidi emerse, e la mia è solo la nostalgia di un vecchio? ed io stesso, inconsapevolmente ma giustamente vado a concludere la funzione per la quale nacqui e che fu buona, ed oggi superata?

Il matrimonio monogamico, la fedeltà al coniuge ed il rispetto assoluto e intransigente, sono valori assoluti?... Per noi lo furono, ed il mio matrimonio “regge” da 44 anni, acciaccato ed ammaccato certo, ma ancora più o meno intero, ma ci riuscirebbe adesso?... bene o male ha funzionato raggiungendo gli obiettivi sperati, ma assolverebbe altrettanto bene il suo scopo oggi?…
Francamente non lo so, anche perché gli obiettivi sono diversi, ed occorrono altri strumenti.

Ai tempi della nonna le donne portavano la sottana ai piedi, ai miei la minigonna ed oggi i pantaloni. Il mio direttore non rivolgeva la parola “ai dipendenti senza cravatta”, ma il suo successore di oggi va in jeans, e l’azienda va avanti tal quale.
Erano funzionali queste cose, non vuoti vezzi. Conservano il loro messaggio?

Io non credo che la cravatta fosse più o meno morale dei jeans; una volta serviva averla, ed ora non serve più, così come il resto.

Non siamo né migliori, né peggiori di ieri io credo, o almeno non possiamo dirlo, perché non abbiamo una visione d’insieme.
Siamo cambiati, semplicemente, trasformati di un'altra minuzia, “evoluti” un poco su quella misteriosa strada che ineluttabilmente, nel meraviglioso processo creativo di cui siamo piccole schegge, dalla polvere porta alla perfezione.

Cordialià

Rudello 5 dicembre 2006

Sono convinto del fatto che i miei convincimenti non siano stati capiti.
Pazienza.
L'Uomo non possiede istinti, bensì "pulsioni".
C'è una differenza radicale tra le due "predisposizioni al comportamento".
"Pulsione" è ciò che spinge, in modo aspecifico ed indeterminato, verso un'azione, tuttavia non "impone" alcuna sequenza rituale del comportamento.
La pulsione si "apre" ad un ventaglio di possibili strategie, impone solo l'obbiettivo.
L'istinto, invece, prestabilisce passo passo tutte le scansioni delle azioni volte ad uno scopo, in "uno" con lo scopo stesso.
Avere pulsioni, dunque, è ben diverso dall'avere istinti.
La pulsione, come l'istinto, nel caso specifico, è quella della riproduzione sessuale. E l'uomo ha pulsioni, non istinti.

Ora, ciò che io rimarco, è il semplice, seguente fatto: il corso dell'evoluzione ha squilibrato drammaticamente il rapporto tra i sessi nella specie umana.
Le femmine vi sono quasi del tutto emancipate da quella istanza basilare (quella riproduttiva, intesa come desiderio dell'accoppiamento).
I maschi della specie, al contrario, soggiacciono loro malgrado a tali pulsioni: "loro malgrado" è detto in quanto i più evoluti della propria specie, al pari delle donne, non desiderano affatto alcun rapporto di coppia, e neppure vorrebbero alcun rapporto sessuale, se non vi fossero "compulsi" da atavismi biologici.
Ne è prova l'annullamento di interesse per la donna che può essere ottenuta mediante alcune associazioni farmacologiche che, al contempo, stimolano i processi intellettuali nel maschio.
Altra prova, più ovvia, è la repulsione che l'uomo ha per il corpo femminile negli istanti che seguono l'orgasmo.
Ora, non è che la donna sia priva di una pulsione all'accoppiamento, ma l'unica pulsione che che l'alimenta effettivamente (al di là di ogni orpello culturale) è la pulsione di maternità.
Questo sbilancia e squilibra radicalmente il rapporto tra i sessi, in modo tale per cui, mentre l'uomo "tende" a fare della donna l'oggetto pieno e sufficiente delle sue aspettative affettive, la donna accetta l'uomo soprattutto passivamente.
Con ciò voglio dire che la donna non ha mai per obiettivo il suo uomo, ma ciò che egli può rappresentare, costituire o consentire: lo scopo "reale" della coppia, per la donna, è di fornire una risposta alla pulsione di maternità, peraltro assai più blanda in essa di quanto non sia la pulsione all'accoppiamento nell'uomo.
L'uomo è, quindi, destinato a fare da "fuco riproduttore" nella migliore delle ipotesi: e questo in risposta alle sue aspettative di soddisfacimento "globale" dentro la relazione di coppia.
Ne consegue una condizione di "scacco" e "irresoluzione" del rapporto, di solito sostenuto dalla femmina, la quale conduce il gioco e realizza, al di là dei media di contenimento sociale, un rapporto "narcisistico" all'interno della relazione duale.
Tali dinamiche comportano, per definizione, il "rialzo" come metodologia del rapporto: "ti chiederò sempre un po' di più di quanto tu sia, immediatamente, capace di concedere", con una crescita esponenziale che rappresenta la causa più autenticamente comune dell'esplosione delle coppie.

Io sono certo del fatto che tutto ciò rappresenti una profonda distorsione del rapporto tra le due sole forme di vita intelligente su questo pianeta.
In quanto forme intelligenti esse sono necessariamente "conflittuali" con le proprie istanze pulsionali, che rappresentano atavismi biologici.
Anche il nostro corpo mostra di queste tare genetiche: basti pensare alle vertebre coccigee (destinate alla coda), presenti in vario numero in ciascun individuo, ma del tutto inutili.
Liberare l'uomo da questa illusione biologica permetterebbe un rapporto spassionato e più creativo tra le due intelligenze prodotte dall'evoluzione: con beneficio, credo, di entrambe.
Weyl is offline  
Vecchio 06-12-2006, 06.22.43   #26
edali
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Riferimento: I/le rovinafamiglie esistono?

Carissimo Weyl, vorrei sottolineare soltanto questa tua affermazione ed approfondirla insieme, se è possibile.

Citazione:
Ne è prova l'annullamento di interesse per la donna che può essere ottenuta mediante alcune associazioni farmacologiche che, al contempo, stimolano i processi intellettuali nel maschio.

A che scopo una vita basata soprattutto sui processi intellettuali? Per me è troppo “robotizzante”

E se dietro a questa intellettualità ci si vuole rifugiare dal dolore? Il dolore si può eludere, ma l’essere rimarrà sempre con certe sensibilità ancora da affinare, con quelle gocce mancanti che potrebbero portarci alle rivelazioni.



Mi scuso di essere stata completamente off topic, ma in questo post, ho voluto seguire il ragionamento di Weyl
edali is offline  
Vecchio 06-12-2006, 06.24.03   #27
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Riferimento: I/le rovinafamiglie esistono?

Adesso on topic.
Non voglio entrare in merito ai fidanzamenti così lunghi. Ci sono sempre una marea di ragioni. Così come non intendo neanche ad entrare nel merito delle convivenze. Però. Non sono esattamente queste forme: fidanzamenti, convivenze ecc le conquiste di una maggiore libertà? Libertà.
Sì, la libertà di troncare un rapporto che non funzioni più. Per altro, questo rapporto, (mi scuso per la drasticità) mi pare che non abbia funzionato fin dall’inizio.
Se è stato amore, non capisco perché questo amore non ha eliminato la disistima del partner?
In tutta questa storia io vedo soltanto orgoglio ferito e un fallimento. Ma dieci anni sono troppi per farsi la violenza in questo modo.
Con queste mie parole non voglio infierire su Darkangel, ma vorrei dirle semplicemente di chiudere la tomba e di fare un respiro liberatorio. La vita è ancora da conoscere.

edali is offline  
Vecchio 06-12-2006, 16.57.10   #28
Tommy2005
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Riferimento: Istinto di coppia

Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005
E' un bel discorso, a condizione che si ammetta che l'uomo sia un animale.

D'accordo che ci sono animali migliori di certi uomini e donne, ma dalla tua esposizione ciò che se ne ricava è che l'uomo non è nient'altro che un animale con qualche esigenza, magari anche raffinata, in più.

Ti dimentichi di un piccolo particolare : l'uomo è l'unico fra gli aminali ad essere emerso dalla vita selvatica che la natura impone a tutti gli esseri viventi.

Giustificare l'instabilità dei rapporti uomo-donna con delle leggi naturali, significa non riconoscere l'emersione dell'intelletto umano dalla vita di natura.

La prima parte della tua relazione l'approvo : l'istinto non è malvagio, ci indica una via giusta per vivere...è il "come" tu segui questo istinto che ti distingue dall'animale o dalla bestia.
In pratica, l'istinto ti incammina, ti indica la direzione, poi tu, col tuo cuore e con la tua mente, segui questi direzione rispettando delle regole che si chiamano : valori morali.

Il problema è che molti, non tutti per fortuna, hanno compiuto un profondo regresso nel campo del bene, dei valori e sopratutto della giustizia, concetto sempre più in via di estinzione in questa società.

Ed il risultato quale è ?

Ci si incontra, ci si piace, dopo poco tempo si và a letto insieme, si fanno vacanze insieme, si fà tuttto insieme...come degli sposi...ma con la sostanziale differenza che davanti a noi non c'è alcuna promessa, alcun progetto, alcun futuro...non ci si conosce perchè non c'è bisogno di conoscersi, non si è mai sentito il bisogno di fondere le ns anime...le cose vanno bene lo stesso così !

Poi, dopo i fatadici 7 anni, la macchina dell'amore, o meglio della passione, comincia a perdere colpi e va rimessa in ordine : o viene aggiornata in un progetto di vita che, necessariamente, consiste nel matrimonio, oppure la si rottama per passare ad una nuova.

Ribadisco : fortunamente non è sempre così : ancora uomini e donne che credono in quell'antico progetto paradisiaco ci sono...purtroppo non sempre si incontrano...spesso si incontrano gli individui delle fazioni opposte...e così, vedendo il progressivo aumento degli sfasci nei rapporti uomo-donna, molti trovano le ragioni più disparate.

Ma la colpa è solo in noi stessi : i padri hanno dimenticato i valori e la giustizia, ed i figli non hanno avuto l'educazione necessaria, cadendo vittime degli sbagliati modelli sociali che continuamente i media ed il "gregge" gli propongono.

Ti saluto, ciao.

Il mio intervento sopra riportato era solo per affermare che ricercare le ragioni dell'instabilità di coppia in meccanismi biologici o chimici, in istintualità o altro, ci porta solo fuori strada, poichè tutti queste cose, ammesso e non concesso che abbiano un gran peso nella questione, sono esistite da sempre e non spiegano come mai, solo nel ns attuale contesto temporale e storico producono rapporti instabili : prima c'era il matrimonio pre-determinato dalle famiglie, l'assenza del divorzio, la carenza di occasioni e luoghi di incontro e frequentazione, ma i rapporti erano un po' più stabili, anche se alcuni erano forzatamente stabili, ma oggi ?

Con la maggiore libertà ed apertura mentale, non dovevano migliorare le cose ?

Se l'instabilità è dovuta a fattori biologici, ormonali, istintuali, ecc.ecc., perchè oggi, più che ieri accadono fatti come quello di cui il presente thread è oggetto ?

Non scendo nel dettaglio postato da Weyl o Rudello, nonostante aprano una questione molto interessante, perchè, a mio avviso ci porterebbe fuori thread (è meglio aprire un thread a parte)...penso sia opportuno ragionare sulle motivazioni umane e spirituali che spingono una coppia a lasciar andare il proprio rapporto e a cogliere l'occasione di un incontro con una rovina-famiglie, per dargli definitiva sepoltura.

Ciao.
Tommy2005 is offline  
Vecchio 06-12-2006, 19.05.26   #29
Lucio Musto
Rudello
 
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Riferimento: Istinto di coppia

Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005

Con la maggiore libertà ed apertura mentale, non dovevano migliorare le cose ?

Se l'instabilità è dovuta a fattori biologici, ormonali, istintuali, ecc.ecc., perchè oggi, più che ieri accadono fatti come quello di cui il presente thread è oggetto ?

Ciao.

Naturalmente concordare su cosa sia il meglio, e cosa il peggio non è banale

Solo alcuni flash esemplificativi, per non appesantire il thread.
Faccio riferimento agli anni 50/60

- L’agricoltura non aveva quasi macchine. Il campo aveva bisogno di molte braccia. Famiglia Patriarcale con molti figli.

- L’analfabetismo era assai diffuso. Niente TV e poca radio. L’educazione ai figli la dava la madre e, quando possibile, il padre. “Realizzazione” professionale delle donne quasi impossibile fuori di casa.

- Niente discoteche e Night Club cari e per adulti. I giovani socializzavano e si divertivano nei “balletti” casalinghi, con figli e figlie di amici dei genitori e sotto continuo controllo di Mamme e Babbi. Scelta limitata “a priori” e condizionata da precisi interessi familiari e di clan.

- I rapporto paghe/costi era assai più sfavorevole di oggi (checché ne diciamo) con meno margini. Molto più tempo dedicato al lavoro e meno alle “distrazioni”. E per conseguenza:

- Filosofia sociale diretta alla “conservazione” piuttosto che al “consumo”. La bicicletta, la casa, il frigo dovevano “durare” tutta la vita, ed erano costruiti con quella logica. Ma oltre all’indigenza anche la mentalità era quella del “rispetto del bene”. Ed il bene più prezioso, era naturalmente il coniuge. Quindi per quanto grottesco il paragone, come non si “concepiva” di cambiare l’elettrodomestico se non in caso estremo, così era per il resto; moglie e marito compreso.
Come esempio dirò che (anche in famiglie evolute e di cultura) l’imperativo categorico era “sistemare le figlie”, cioè farle sposare, per garantir loro la sicurezza (atavica)della protezione dell’uomo.

- “Il paese è piccolo e la gente mormora”. In situazioni di minor apertura, nella comunità più stretta l’opinione pubblica è più “condizionante”. Si può sgarrare punto o poco dal costume generalizzato.

Cento, mille altre realtà oggettive come queste rispondono esaustivamente, secondo me, al quesito proposto.

Rudello 6 dicembre 2006
Lucio Musto is offline  
Vecchio 06-12-2006, 19.33.29   #30
Patri15
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Riferimento: Istinto di coppia

Citazione:
Originalmente inviato da Tommy2005
Il mio intervento sopra riportato era solo per affermare che ricercare le ragioni dell'instabilità di coppia in meccanismi biologici o chimici, in istintualità o altro, ci porta solo fuori strada, poichè tutti queste cose, ammesso e non concesso che abbiano un gran peso nella questione, sono esistite da sempre e non spiegano come mai, solo nel ns attuale contesto temporale e storico producono rapporti instabili : prima c'era il matrimonio pre-determinato dalle famiglie, l'assenza del divorzio, la carenza di occasioni e luoghi di incontro e frequentazione, ma i rapporti erano un po' più stabili, anche se alcuni erano forzatamente stabili, ma oggi ?

Con la maggiore libertà ed apertura mentale, non dovevano migliorare le cose ?

Se l'instabilità è dovuta a fattori biologici, ormonali, istintuali, ecc.ecc., perchè oggi, più che ieri accadono fatti come quello di cui il presente thread è oggetto ?

Non scendo nel dettaglio postato da Weyl o Rudello, nonostante aprano una questione molto interessante, perchè, a mio avviso ci porterebbe fuori thread (è meglio aprire un thread a parte)...penso sia opportuno ragionare sulle motivazioni umane e spirituali che spingono una coppia a lasciar andare il proprio rapporto e a cogliere l'occasione di un incontro con una rovina-famiglie, per dargli definitiva sepoltura.

Ciao.

Considerazione di tutto rispetto la tua, Tommy2005.

Evidentemente nn si tratta tanto di regole sociali o di norme legislative.
Forse siamo ancora al discorso della crescita personale:

molti non riescono a varcare la soglia dell'autonomia, pericolosa per costoro, in quanto devono rimanere a vivere in un limbo di potenzialità inespresse e di desideri negati.

C'è anche che vorremmo che le persone da cui ci allontaniamo non soffrissero troppo, o - all'opposto - continuassero ad amarci.

Si finisce il più delle volte con il rimanere assieme in uno pseudo-rapporto e basta che un altro o un'altra faccia una mossa anche solo vagamente seduttiva, che il gioco si rompe, perchè il nostro ego, non ancora maturo, ama l'essere amato, adulato, lusingato.

Ciao a tutti
Patri15 is offline  

 



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