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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 19-10-2006, 02.04.36   #11
sorriso
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Data registrazione: 12-10-2006
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Vorrei sapere, soprattutto dalle donne, come fanno a vedere chiaramente (in intricate storie d'amore ad esempio) quale è la soluzione giusta da adottare e quando è venuto il momento di dire basta? Una fine assoluta e definitiva, che non conosce ripensamenti, con cui si chiudono rapporti tormentati, che sembravano non dover finire mai, che sembravano destinati a splendidi sviluppi e che invece si interrompono bruscamente. Non mi riferisco al caso in cui la donna si innamora di un altro, ma al caso in cui la decisione viene assunta senza altri condizionamenti esterni.
quando lui non ti cerca piu
quando tu non lo aspetti piu
quando tu non piangi piu
e quando ci pensi non ti viene in mente nulla
quando arriva una storia nuova nella quale ti lanci-
io sono 13 mesi che sono single appunto perchè aspetto ancora....ma credo che serva cio
il tempo è un gran dono di dio...e in grado di modificare,cambiare,far tornare,fa sperare a volte invano altre no.guarisce ecc ecc
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Vecchio 19-10-2006, 09.47.37   #12
vagabondo del dharma
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da schebi
Acquario 69,
cercherò di risponderti: l'amore non è una cosa così assoluta ed eterna purtroppo, nella mia esperienza amare veramente una persona significa essere in due sempre comunque e se ad un certo punto ti trovi da solo non vuol dire che l'amore è per forza finito ma sicuramente ha assunto una nuova dimensione perchè non dimentichiamoci, amore non è solo passione, sessualità è anche rispetto, condivisione, coesione, complicità, se vengono a mancare questi aspetti, tutti o solo alcuni, ti trovi davanti ad un bivio, o continui facendo leva sul sentimento puro, sui ricordi, o trovi con comunicazione e volontà reciproche, l'anello debole della catena, oppure decidi in modo più drastico e definitivo. Io ho parlato di coraggio perchè davanti ad una silime situazione si soffre perchè si ama ancora ma bisogna decidere a priori cosa si vuole da un rapporto e quanto siamo disposti a scendere a compromessi. Personalmente non amo molto la scala dei grigi e detesto i bicchieri mezzi pieni. Visto che stiamo insieme per scelta, che ad unirci è un sentimento e stare insieme deve essere un piacere e una volontà, se tutto si trasforma in battaglia, sacrificio, sofferenza o peggio, indifferenza, allora perchè soffrire in due? Amore è anche rispetto e se ho un minimo di rispetto nei confronti di chi amo e ho amato e della storia vissuta insieme è mio dovere e suo diritto sapere che qualcosa è cambiato e poi sarà una scelta comune provare a rimediare ma se, come ripeto, sei da solo, allora si taglia e la sofferenza diventa costruttiva e non fine a sè stessa.
Mi dispiace se ti sono sembrata superficiale con l'esempio, forse non troppo calzante, del motore e del carburante, il vero significato era che un rapporto si costruisce e si trasforma nelle sue sfaccettature di giorno in giorno in due, così il carburante non finisce mai e l'amore non si esaurisce. Se il rapporto prosegue per inerzia un giorno ti svegli e ti senti sterile perchè stai seminando in un terreno arido e se nessuno ci mette un po' d'acqua non nascerà neanche un germoglio. L'amore è costruire insieme passando dalla passione, all'affetto, dalla novità alla routin, mettendo in preventivo momenti facili e alcuni meno facili ma una cosa che non deve mancare mai da entrambi è la volontà di andare avanti. L'uomo, scusa se tendo a generalizzare, una volta raggiunto il traguardo di un rapporto stabile, è meno esigente e tende più facilmente ad accettare a farsi fagocitare dall'abitudine, noi donne, forse perchè geneticamente più complicate, o come dite voi "rompicoglioni", siamo più cervellotiche più attente ai dettagli, più difficili da appagare perchè più esigenti e forse, egoisticamente se vuoi, ma più sincere!

Ho aperto questo topic cercando di capire cosa c'era dietro un atteggiamento come quello indicato e ho trovato la persona che incarna al meglio questo modo di scrivere la parola "fine" su un rapporto. Tutto quello che dici è estremamente sensato e conferma la mia ipotesi che sulla questione donne e uomini hanno visioni diametralmente opposte. Il tuo ragionamento non fa una grinza. Ma l'operazione di "taglio" procura ferite incredibili e di questo non sembrate avere coscienza. Io dico che si può arrivare ad una decisione di "rottura definitiva", ma bisogna supportarla con un processo decisionale graduale e ragionato che esponga alla persona "schiantata" l'evidenza, rendendolo consapevole delle cose che non vanno.
Questo essere spietate non lo capisco, e in quei momenti le donne sono sempre spietate.
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Vecchio 19-10-2006, 09.53.38   #13
vagabondo del dharma
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da schebi
E' molto stonato hai ragione, perchè non c'è alcuna convinzione, nessuna certezza, solo la consapevolezza che così non va e poi un salto nel buio con tutto quello che potrà comportare. Ho sempre sostenuto che sia meglio vivere di rimorsi piuttosto che rimpianti. L'egoismo è umano perchè umano è il desiderio di felicità e la voglia di stare bene, il salto nel buio è al 50% , certo ti puoi pentire, la decisione si può rivelare sbagliata ma comunque il solo fatto che ci sia stata una molla che ti abbia portato da una simile conclusione significa comunque che tutto quello che credevi fosse stato costruito e che dovesse durare in eterno aveva una falla, e le cuciture prima o poi cedono quindi..... e se andasse meglio, per entrambi? Non ti sembra molto più egoistico tenere legata a te una persona pur non essendo più felice con lei, pensi che nonostante tutto lei non lo avverta, pensi di poter far finta di niente? magari aspettare l'elemento esterno che faccia scattare la molla per trovarti una giustificazione più plausibile? E se la persona giusta per entrambi fosse lì dietro alla porta quale atto d'egoismo sarebbe non permettere anche all'altra persona di stare meglio. Qundo si chiude una porta, magari si apre un portone....... E se non sarà così , comunque è giusto assumersi le responsabilità delle proprie decisioni altrimenti l'egoismo diventa ipocrisia.

Io ci sono passato, ma non è di me che voglio parlare, ma dell'atteggiamento abbastanza comune delle donne rispetto al "troncare". Vedo che sulla questione ti sei fatta un'idea molto precisa. Ho trovato un'altra "spietata" creatura?
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Vecchio 19-10-2006, 12.56.14   #14
schebi
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

insomma " creatura spietata" eh ! Un'altra particolarità tipica maschile, vi si dicono le cose, si prova anche a spiegarvele cercando uno spunto di riflessione, uno stimolo di conversazione e di confronto e ci si ritrova con una bella etichetta! Ok accetto, spietata sì forse ma ..... beh, ci rinuncio !
Ma se invece di farvi cogliere di sprovvista ed impreparati da una decisione così definitiva, vi sforzaste un po' a vedere, dall'alto della vostra presunzione, i piccoli segnali che abitualmente, con il nostro codice, a modo nostro, vi inviamo? Forse il tutto sarebbe più graduale o addirittura si potrebbe evitare, in fondo forse è più facile così : noi spietate e voi povere vittime.
Ok ribaltiamo la situazione : un uomo come dice la parola "fine"?
Illuminatemi sulla vostra sensibilità e il vostro tatto nel troncare un rapporto d'amore, magari in futuro non mi sentirò più chiamare spietata.........
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Vecchio 19-10-2006, 13.34.42   #15
acquario69
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

..Ma se invece di farvi cogliere di sprovvista ed impreparati da una decisione così definitiva, vi sforzaste un po' a vedere, dall'alto della vostra presunzione, i piccoli segnali che abitualmente, con il nostro codice, a modo nostro, vi inviamo?

perche avete la tendenza a idealizzare i rapporti e i segnali in codice di cui accenni sarebbero appunto frutto del vostro fatato mondo interiore che non puo avere alcun riscontro con la realta
acquario69 is offline  
Vecchio 19-10-2006, 14.04.30   #16
vagabondo del dharma
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da schebi
insomma " creatura spietata" eh ! Un'altra particolarità tipica maschile, vi si dicono le cose, si prova anche a spiegarvele cercando uno spunto di riflessione, uno stimolo di conversazione e di confronto e ci si ritrova con una bella etichetta! Ok accetto, spietata sì forse ma ..... beh, ci rinuncio !
Ma se invece di farvi cogliere di sprovvista ed impreparati da una decisione così definitiva, vi sforzaste un po' a vedere, dall'alto della vostra presunzione, i piccoli segnali che abitualmente, con il nostro codice, a modo nostro, vi inviamo? Forse il tutto sarebbe più graduale o addirittura si potrebbe evitare, in fondo forse è più facile così : noi spietate e voi povere vittime.
Ok ribaltiamo la situazione : un uomo come dice la parola "fine"?
Illuminatemi sulla vostra sensibilità e il vostro tatto nel troncare un rapporto d'amore, magari in futuro non mi sentirò più chiamare spietata.........

Scusa, non sono riuscito a trasmettere il mio tono, che era del tutto ironico. Lo "spietata" era una simpatica etichetta per dire che dietro a questi atteggiamenti così decisi, ci sono spesso considerazioni profonde e non superficiali.Nelle varie risposte che ti ho dato penso si capisca che tutte le tue spiegazioni erano ragionevoli, sensate e valide. Mi è piaciuto molto il contributo che hai dato alla discussione e non avevo alcuna intenzione di scatenare una "guerra" tra sessi. Siamo diversi, differenti, rispetto a molte cose, maschi e femmine, e non è facile dire chi abbia ragione e chi no. Ho proposto il topic per avere proprio le spiegazioni che tu hai dato così precisamente, se avessi voluto considerarmi vittima, avrei mosso delle accuse e non posto una domanda...
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Vecchio 19-10-2006, 19.31.11   #17
schebi
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Riferimento: La parola "fine", scritta dalle donne

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Originalmente inviato da vagabondo del dharma
Scusa, non sono riuscito a trasmettere il mio tono, che era del tutto ironico. Lo "spietata" era una simpatica etichetta per dire che dietro a questi atteggiamenti così decisi, ci sono spesso considerazioni profonde e non superficiali.Nelle varie risposte che ti ho dato penso si capisca che tutte le tue spiegazioni erano ragionevoli, sensate e valide. Mi è piaciuto molto il contributo che hai dato alla discussione e non avevo alcuna intenzione di scatenare una "guerra" tra sessi. Siamo diversi, differenti, rispetto a molte cose, maschi e femmine, e non è facile dire chi abbia ragione e chi no. Ho proposto il topic per avere proprio le spiegazioni che tu hai dato così precisamente, se avessi voluto considerarmi vittima, avrei mosso delle accuse e non posto una domanda...

Ok scuse accettate e ringraziamenti per non avere mosso accuse, anche se a me forse fra le righe qualcuna è scappata, nessuna guerra dei sessi, in fondo se siamo qui a discuterne è perchè abbiamo sofferto e fatto soffrire ma cerchiamo sempre, nell'altro sesso , la metà della nostra mela se no saremmo dei soddisfatissimi omosessuali o ermafroditi.... Comunque non scappare alla mia domanda: Come dice fine un uomo? Fortunatamente non mi è mai capitato di sentirmelo dire ma sono curiosa di entrare in quei processi mentali, diversi dai nostri e per questo così complementari ,secondo i quali un uomo arriva a concludere una relazione. Non si sa mai..... prevenire è meglio di curare e se mi dessi qualche utile strumento magari........................ ...troverò l'amore eterno
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Vecchio 19-10-2006, 19.35.57   #18
schebi
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..Ma se invece di farvi cogliere di sprovvista ed impreparati da una decisione così definitiva, vi sforzaste un po' a vedere, dall'alto della vostra presunzione, i piccoli segnali che abitualmente, con il nostro codice, a modo nostro, vi inviamo?

perche avete la tendenza a idealizzare i rapporti e i segnali in codice di cui accenni sarebbero appunto frutto del vostro fatato mondo interiore che non puo avere alcun riscontro con la realta


RAGIONISSIMO ! Mi inchino a tanta verità ma prova a considerare per un attimo che per noi quella sia la realtà l'unico modo possibile per concepire una relazione, idealizzarla forse no ma trasportarla in un mondo fatato interiore non è forse il senso vero ed implicito dell'amore stesso? se razionalizziamo anche questo , se lo trasformiamo in nei canoni prestabiliti della fredda realtà lo svisceriamo, perdiamo il sogno, la poesia, l'emozione... non è tutto quello che si vede o si vive , il bello è sapere andare oltre........non credi?
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Vecchio 20-10-2006, 07.38.27   #19
acquario69
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RAGIONISSIMO ! Mi inchino a tanta verità ma prova a considerare per un attimo che per noi quella sia la realtà l'unico modo possibile per concepire una relazione, idealizzarla forse no ma trasportarla in un mondo fatato interiore non è forse il senso vero ed implicito dell'amore stesso? se razionalizziamo anche questo , se lo trasformiamo in nei canoni prestabiliti della fredda realtà lo svisceriamo, perdiamo il sogno, la poesia, l'emozione... non è tutto quello che si vede o si vive , il bello è sapere andare oltre........non credi?

..visto che siamo in questo forum per capire le differenti posizioni e dinamiche di ciascuno mi ha incuriosito una cosa dopo il tuo ultimo intervento..cioe' la piena consapevolezza di quello che ho esposto prima da parte femminile e contemporaneamente perseverare nell' "andare oltre" quando appunto si capisce che risulterebbe solo un autoillusione...come si fa a tenere conciliate le due cose quando queste si annulerebbero a vicenda?

...idealizzarla forse no ma trasportarla in un mondo fatato interiore non è forse il senso vero ed implicito dell'amore stesso?

secondo me no..questa tua idea la sento piu come un chiudersi in se stessi dietro l'apparente facciata opposta,immaginarsi quindi qualcosa che viviamo soltanto dentro di noi,cosi da non permettere a noi stessi e a chi ci sta intorno di aprirsi e di farsi conoscere
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Vecchio 20-10-2006, 10.11.40   #20
vagabondo del dharma
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Ok scuse accettate e ringraziamenti per non avere mosso accuse, anche se a me forse fra le righe qualcuna è scappata, nessuna guerra dei sessi, in fondo se siamo qui a discuterne è perchè abbiamo sofferto e fatto soffrire ma cerchiamo sempre, nell'altro sesso , la metà della nostra mela se no saremmo dei soddisfatissimi omosessuali o ermafroditi.... Comunque non scappare alla mia domanda: Come dice fine un uomo? Fortunatamente non mi è mai capitato di sentirmelo dire ma sono curiosa di entrare in quei processi mentali, diversi dai nostri e per questo così complementari ,secondo i quali un uomo arriva a concludere una relazione. Non si sa mai..... prevenire è meglio di curare e se mi dessi qualche utile strumento magari........................ ...troverò l'amore eterno

Non sfuggo alla tua domanda. Fermo restando che il "maschile" e il "femminile" non sono categorie assolute nei due sessi, cioè capita di trovare uomini che dicono "fine" nello stesso modo delle donne e le donne che se lo sentono dire ci rimangono malissimo proprio come gli uomini. Io mi riferivo ad un'evidenza statistica, peraltro limitata alla mia esperienza e a quella dei miei più stretti conoscenti, certamente non posso farne una legge. Però, dalle tue argute risposte, mi sembra di aver centrato l'argomento, perchè dietro quei "basta" cosi definitivi tu hai saputo svelare molto bene cosa c'è, qualcosa che io intuivo ma che mi riesce difficile verbalizzare.

Ho detto una sola volta "basta" e pensandoci bene l'ho detto male. Però si trattava di una storia breve, un flirt estivo, a cui comunque l'altra aveva dato molta importanza e, per un paradossale scambio di ruoli, mi sono comportato come avrebbe fatto una donna che dice "fine". Avevo illuso la tipa, con improbabili proponimenti di amore, ma ero davvero fuori...Una storia di un mese, però, sono giustificato.

Mi è capitato anche che finisse un rapporto per l'estinguersi della fiamma, avvertito da entrambi e da entrambi accettato quasi con sollievo.

Io parlavo di lunghi rapporti d'amore, dove, con l'altro, si creano legami che affondano le proprie radici alle stesse radici dell'anima. L'eventuale espianto, peraltro improvviso e inaspettato, produce ferite tremende.

L'uomo, come hai detto tu, si affida alla stabilità come ad un rifugio comodo, che gli sta bene. Tu dici che ci facciamo prendere dall'abitudine (un po' è vero), ma soprattutto per la sensazione di calore ed intimità che essa trasmette. A meno di sconvolgimenti improvvisi, che mutano profondamente le prospettive della vita, io credo che l'uomo (se non è uno *******, e ce ne sono tanti in giro) tenga molto più in considerazione lo stato d'animo dell'altra, consideri le ripercussioni tremende della propria decisione, cerchi comunque di argomentare e di addurre delle "prove", delle spiegazioni valide, tali da giustificare la sua decisione, che, bada bene, non ha mai la portata tremendistica delle donne con il suo portato di definitività e irriducibilità. L'uomo può tornare facilmente sui propri passi, si fida meno del suo istinto.

Un dubbio: sarà che voi, ad un certo punto, capite che il bagaglio genetico del compagno, con il suo corollario di sicurezza mondana, economica e approccio generale alla vita, non fa al caso vostro e della vostra futura prole?
Può essere motivato il vostro modo di dire basta da un modo di sentire radicato nell'inconscio primordiale femminile?

Sempre ragionando in base al'inconscio atavico, noi maschi "guerrieri", che lanciamo quotidianamente la nostra sfida al mondo raccogliendone di rimando, aneliamo solo di ritornare al porto sicuro della nostra compagna, di cui siamo più propensi a perdonare difetti e mancanze?

Che ne pensi? Si fa per ragionare, sempre senza muovere accuse.
vagabondo del dharma is offline  

 



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