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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
30-09-2006, 23.57.20 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
mi riconosco pienamente in quello che hai scritto.
Poco da mangiare, poco da vestire ma eravamo felici e spensierati. Gioie, dolori, paure, speranze, piaceri erano veri, facevano parte di noi ed entravano fin nelle ossa. Non invidio per nulla i giovani di oggi. Sembrano avere tutto ma non hanno niente. Proprio niente. Vivono una vita virtuale che sembra vera ma non lo è. Mi sono spezzata un dente anch'io andando in bici. Ero spericolata al massimo meno male che i miei genitori non mi vedevano. Se lo avessi visto fare ai miei figli mi sarebbe venuto un infarto. Ero terribile, ma ero viva. Le ginocchia sempre insaguinate per le rovinose cadute, ma la vita era piena e totale. Era la mia vita, i miei giochi con compagni e compagne. Giochi serissimi con dispute infernali e contestazioni a non finire. Ma la vita esplodeva nei nostri corpi e nei nostri cuori. Oggi mi rendo conto che i bambini non giocano più, non sanno più giocare. Che tristezza. ciao mary |
01-10-2006, 08.59.16 | #13 | |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Citazione:
anche a me e' capitato di pensare un po a tutte le cose che hai scritto,non so se sia corretto fare paragoni,forse ogni adolescenza vive il proprio tempo indipendentemente dalle epoche storiche ma credo anchio di essere stato fortunato a poter giocare a pallone nelle strade,quando ancora si vedevano ragazzini con in mano un pallone,ad andare in bicicletta quando ancora nei marciapiedi ci si poteva camminare senza incontrare automobili parcheggiate di traverso che impediscono il passaggio,mi ricordo che i giochi erano del tutto fisici..avete mai visto attualmente giocare ancora a nascondino e ad acchiapparella? sono anni che non vedo piu fare questi giochi cosi creativi e salutari!..oggi i bambini diventano grassi e obesi prima del tempo e l'inattivita fisica la fa da padrone,mangiano merendine preconfezionate quando invece mia nonna mi dava per merenda pane e olio,o la mattina le uova sbattute ancora fresche di gallina..quei profumi di case antiche non me li scordero mai!..d'estate appunto trascorrevo i mesi di vacanza scolastica da giugno fino ai primi di settembre a casa dei miei nonni e non avevano l'ansia di dirmi torna a quest'ora stai attento qui stai attento li,l'unica cosa che esigevano era tornare ad orario a pranzo e a cena,il resto del tempo lo dedicavo insieme ai miei coetanei,un'orda di coetanei a giochi spontanei e imprevedibili..oggi mi pare che siano molto soli i bambini,crescono gia isolati sistematicamente dal resto del mondo,un mondo appunto virtuale fatto di messaggini idioti al cellulare,chat,computer e l'isolamento e' garantito cosi come pure,a mio modo di vedere l'indottrinamento al consumismo alla sua impersonificazione dell'individuo e dall'individuo alla societa del loro stesso futuro |
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01-10-2006, 09.12.39 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Citazione:
Penso che chi ha scritto questo sia un essere senile dentro che vive del passato e non apprezza il meraviglioso presente |
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01-10-2006, 13.53.29 | #15 |
io Panda
Data registrazione: 28-03-2006
Messaggi: 469
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Non ho avuto tempo di leggere tutti i post di questo 3ad ma...
Proprio questa mattina ho sentito la frase "stavamo meglio quando pensavamo di stare peggio..." Io non ci credo! |
01-10-2006, 20.31.15 | #16 | |
Ospite
Data registrazione: 20-09-2006
Messaggi: 29
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Citazione:
quanti anni hai paperapersa? avere un ricordo più o meno nostalgico non è un fatto di senilità. oggettivamente il mondo è cambiato troppo in fretta ed è facilmente riscontrabile un disorientamento in molti noi che abbiamo passato gli anta perchè pur non avendo ancora un età da poter essere definita "senile", siamo spesso impreparati di fronte alla tendenza all'alienazione, l'estraneazione conseguenza dello sviluppo tecnologico della comunicazione a distanza. Ha ragione acquario quando parla di indottrinamento al consumismo e di isolamento e Mary quando dice che i bambini non sanno più giocare. Sfido chiunque che avesse dei figli che non gli sia capitato mai di dover organizzare i giochi dei figli con i compagni perchè da soli non ne erano capace e tendevano mettersi vicino alla playstation per trasformarsi il minuto dopo in piccoli robotini alienati. Non ricordo di aver mai avuto bisogno di un suggerimento dei miei genitori...anzi! Ciao Flyfree |
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02-10-2006, 06.17.29 | #17 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2004
Messaggi: 2,012
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Non ho mai nascosto la mia età 58
vivo in mezzo ai bambini perchè insegno e mi sento bambina in mezzo a loro...... Sembrano a volte mostri tecnologici ma sono sempre dei bambini che ridono per un nonnulla e sono aperti al meraviglioso. Il fatto che molti di loro non sappiano giocare non dipende dalla tecnologia o dai nuovi tempi ma dai disagi che hanno dentro Siamo noi adulti che non sappiamo più giocare e divertirci con poco e pensiamo che siano loro perchè stiamo perdendo la nostra capacità di essere freschi ed immediati. |
02-10-2006, 11.07.07 | #18 | |
Ospite
Data registrazione: 20-09-2006
Messaggi: 29
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Citazione:
Complimenti! avrei giurato che fossi giovanissima. Con l'enfasi che traspariva nel tuo breve messaggio sembravi una ragazzina. Con questo non voglio certo dire che, quindi, i più grandi d'età devono lentamente congedarsi dal mondo e possono guardare solo con nostalgia il passato oramai lontano e perso per sempre. Dico però che innanzittutto non è facile per tutti conservarsi sempre "freschi ed immediati". Inoltre esiste sicuramente il disagio in molti bambini (certo che ci sono sempre le eccezioni) infatti, non neghi nemmeno tu ed è questa una caratteristica dei nostri tempi. Sei sicura che dipende sempre e solamente da noi adulti? Per quanto ne sono magari consapevole, ma mi sento spesso come Don Quichotte che lotta contro i mulini a vento. Ciao Flyfree |
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02-10-2006, 13.03.17 | #19 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Citazione:
Nelle tribù primitive si può notare che i vecchi sono quasi sempre i custodi dei misteri e delle leggende, ed è in questi che si esprime l'eredità culturale. Nella tarda età, la nostra sola relazione col mondo è la ciotola dell'elemosina, che nella ns. cultura è rappresentata dal conto in banca. E' ciò che abbiamo guadagnato e deve sostenerci nell'ultimo stadio della vita. In altre società i vecchi passano gran parte del loro tempo a giocare con i piccoli, a predersi cura di essi, mentre i genitori sono al lavoro: In tal modo i vecchi rivivono nella sfera delle cose eterne non solo dall'interno, ma anche dall'esterno. Potrebbe essere un punto mancante alla vita del nostro tempo: sì, i nonni ci sono - ma ormai ridotti a parcheggio dei nostri figli, quando noi siamo al lavoro. Ecco la differenza - come segnala Paperapersa - tra senile e vecchio. |
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03-10-2006, 09.59.07 | #20 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Riferimento: come abbiamo fatto a sopravivere
Citazione:
Non sono totalmente d'accordo sulle responsabilità dei genitori. Credo che la scuola sia rimasta per molti bambini l'unica occasione di frequentare il gruppo, cosa che appunto fino a ieri era possibile anche fuori dalle aule. Un adulto deve rendersi conto che può partecipare al mondo bambino, ma non si può sostituire ai compagni: quando i miei figli erano piccolissimi ho frequentato con loro un centro giochi per mesi; è stata un'esperienza molto bella ma il limite erano le attività programmate e molti genitori credevano di far bene giocando al posto di invece che insieme ai bambini. Credo che la creatività sia favorita dall'osservare da lontano e intervenire poco e con misura: esserci senza farlo sentire, insomma favorire ma lasciar fare. |
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