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31-08-2006, 15.31.57 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 212
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Riferimento: amori estremi
Un amore estremo può esistere anche entre un uomo (non omosessuale) e il suo sequestratore.
Ho letto il libro di Jan Philipp Reemtsma (spero di non sbagliare il nome) "Nella cantina" ("Im Keller"). Anche lui ricorda dei sentimenti d´amicizia per i suoi sequestratori. L´hanno sequestrato per ottenere una rapina, per un anno o più, non mi ricordo bene. Si può capire che una vittima sequestrata, totalemente dipendente dei suoi sequestratori, prova una certa gratitudine se è trattata "bene". Sembrerebbe perverso, ma è così. J.P. Reemstma sentiva una certa vergogna per questi sentimenti verso i suoi carnefici, e si sentiva ancora più umiliato per questa "perversità". |
04-09-2006, 09.24.38 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
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Riferimento: Maturazione
Citazione:
Sorpresa graditissima e stupore per la tua inusuale competenza! Per parlare dell'amore a volte valgono più le parole di una donna intuitiva che quelle degli esperti. Oggi anche questo complesso stato affettivo è esaminato dalle neuroscienze, utili a patto di non cadere nei riduttivismi scientifici. Sono in gioco fattori biochimici, genetici, psichici, sentimentali, ecc. Interdipendenti e sconfinanti gli uni negli altri. Conosco la teoria di “Follia d'amore”: attraverso la visualizzazione di aree cerebrali si è scoperto che un amore romantico è un fenomeno biochimico che provoca effetti simili a quelli delle ossessioni compulsive. Ma anche gli antichi riconoscevano solo l'agape altruistico e giudicavano follia l'amore che distoglieva dalla razionalità filosofica. Inoltre Platone nel Simposio dice che l'amore è un rapporto tra la nostra parte razionale e quella folle, a cui fa accedere chi ci scatena l'innamoramento. Le metafore dell'immaginario erotico maschile sono la Santa, donna angelicata e oggetto di teneri affetti, e la Puttana con cui è lecito soddisfare ogni pulsione libidica. Anni fa una ragazza disperata mi raccontò che il fidanzato con cui c'era un intenso e corrisposto amore pure si rivelava impotente nell'intimità. Le chiedeva perfino che gli concedesse di avere rapporti sessuali con ragazze anonime che poteva incontrare attraverso siti internettiani. Il terapeuta consultato così spiegò il conflitto “edipico”: il ragazzo in lei vedeva più una figura materna, con il rinforzo di un episodio. I rapporti con i genitori erano pessimi a tal punto che in qualche occasione aveva picchiato la madre e quelle percosse equiparate a un simbolico atto sessuale avrebbero risvegliato in lui il tabù dell'incesto, poi trasferito sulla ragazza teneramente amata. Ho indicato l'attrattiva filogenetica verso l'aggressiva dominanza maschile “protettiva”, ma pure una presunta vulnerabilità che risveglia l'istinto accuditivo femminile. Tuttavia come tu noti suscita emozioni anche l'uomo avventuroso e inaffidabile mentre quello matrimoniabile è ritenuto adatto per un' antiromantica pace domestica ma non per la passione erotica. Così pure l'amore impossibile, assente, fine a se stesso, autolesionistico e dannoso, ecc. è quello che più perturba l'immaginario. Vedi? Abbiamo individuato il maschio Dominante, Fragile, Avventuroso, Domestico (unico non carismatico) e Impossibile, con varie combinazioni. Quello Relazionale è un outsider raro e poco riconosciuto. A un campione di donne furono mostrate alcune foto di uomini chiedendo di indicare quelli che secondo loro risultavano amanti dei bambini e della famiglia, come dedotto da precedente test. Ebbene, nessuna sbagliò. Voi donne anche con un'occhiata sembra capiate che tipo di maschio vi sta di fronte e cosa comporti. L'educazione sentimentale per un processo di maturazione è rara. La saggezza antica insegna l'autoconoscenza per decidere cosa sia per noi più congeniale, oltre a saper distinguere tra le cose che si possono cambiare e quelle da accettare con rassegnazione. Sono certo che il libriccino che indichi è degno di essere letto. Io sto leggendo L'arte di vivere consapevolmente, N. Branden, 2006. Ne riparleremo. Arrivederci carissima nevealsole. |
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