Ospite abituale
Data registrazione: 21-09-2003
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Riferimento: Amicizia
No, a mio parere non ci sono spiegazioni, regolamenti, leggi karmiche e nemmeno niente da costruire.
Si incontrano delle persone, semplicemente, e con qualcuno si riesce a costruire un rapporto profondo, che si eleva sopra la semplice conoscenza.
Magari parte tutto da una frase buttata lì, dalla condivisione di una passione, da un particolare insignificante: ricordo che una delle mie grandi amicizie è nata dall'essere notata perchè mi scrivevo degli appunti sul dorso della mano con una biro, più casuale di così...
Non trova un amico chi è meritevole, per fortuna almeno in questo non è richiesto di essere buoni, fighi e fenomeni, e nemmeno ricchi, e a volte nemmeno di tenere un comportamento meritevole secondo dei canoni o della morale, si può avere un amico persino da depressi o in fase asmatica.
A pensarci, le mie amicizie più care e vere sono pochissime e sono nate in età adulta; quelle della scuola invece si sono perse per strada: le mie amiche di allora erano compagne di giochi. Giocattoli prima erano le Barbie, poi la palla, poi il motorino, le collanine di corallini e i ragazzi.
Man mano che una di noi smetteva di giocare in gruppo per dedicarsi chi a un fidanzato, chi a un bambino, chi a trasferirsi in Polinesia, chi a costruirsi una casa, l'amicizia finiva.
Senza rancori, almeno da parte mia.. un treno che carica qualcuno e parte: buon viaggio, e che tutto sia come desideri!
Poi appunto arriva la vita, che a volte ti dà di quelle botte che rimani col culo per terra frastornata e non sai più niente.
E spesso sei sola, e intorno non c'è un'anima. Facile dire: te la devi costruire.
Come? C'è un metodo? Degli appunti da prendere?
Sì, magari.. nei films.
Non ci credo, non funziona come dovrebbe, la vita; non arriva quello che uno si merita quando e come sarebbe giusto.
Non lo so perchè funziona così, e a dire il vero non m'interessa, non ho paura e per questo non mi costruisco e non credo a spiegazioni.
Comunque, tornando all'amicizia, volevo dire di G., l'amica che non credevo potesse esistere.
Non somiglia a una delle protagoniste di "Sex and the city", non abbraccia dicendo "Va' tutto bene" mentre ti sta bruciando la casa.
E' una persona vera, reale, con la peculiarità che per me è la più importante nell'amicizia, l'accoglienza, che è una specie di plaid magico e comprensivo.
A volte ho l'impressione che G. sia così solo con me, ma quando la chiamo al telefono già la sua voce "capisce" e mi circonda.
Una sintonia immediata, un'affinità di non so bene cosa e nemmeno come perchè in realtà siamo diverse.
Lei mi piace, forse sento che riesce a equilibrare i miei difetti; io così materna, lei quasi maschile, cinica e autentica, nessuna concessione al mio romanticismo becero e antiquato, anche se lei è più grande di me.
L'accoglienza è sentire che puoi dire anche delle cavolate enormi (o farle) ma lei è sempre dalla tua parte, e capisce che hai sbagliato, ti dice che sei una testa di.... ma è con te; e quello che di buono sai fare o essere lei lo sente, e sa che se quel giorno sei talmente insopportabile che nemmeno tu tolleri i tuoi pensieri, lei invece c'è.
Potremmo parlare per giorni di politica, musica e storia (i suoi argomenti preferiti); ma di qualsiasi altro argomento. Ci arrabbiamo insieme, diciamo qualche brutta parola e poi ridiamo.
Comunque, Tali, non preoccuparti, la vita ti porta comunque a incontrare in continuazione tantissime persone.
E allora mettila su un piano razionale, un calcolo delle probabilità: quando parlando con una persona che potrà essere più giovane, uomo, donna, omosessuale o straniera sentirai la sensazione di essere compresa e tu condividerai questa impressione ecco forse quella potrebbe essere una potenziale amicizia, e sarà naturale ritrovarsi.
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