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Originalmente inviato da Gianluca Mattioli
Le emozioni sono patrimonio della biologia, per il momento almeno,
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Dai se vogliamo pignoleggiare lo sono della psicologia, della psichiatria, della neurologia (e anche di qualche altra disciplina medica) e come frontiera recente di ricerca della biologia, per questo sottolineavo l'utilità di una ricerca multicompartimentale, a me non entra in tasca nulla, comunque va bene voglio seguire il tuo discorso biologico, anche se immaginerai che anche solo il tuo accenno alla luce aprirebbe molti fronti e non renderebbe la fisica tanto fuori... e non intendo solo la quantistica che si tira sempre in ballo quando invece spesso la meccanica/newtoniana è più mirata e adatta all'uopo.
Citazione:
e vorrei chiarire alcuni concetti base. Prendiamo per es. l'ameba che è un microrganismo unicellulare e capita di osservare che trovandosi nel buio migra e si dirige verso la luce, sul piano metabolico non cambia nulla ma perchè si muove?? Credo che possimao ipotizzare che la luce sia una fonte di "piacere" in pratica si potrebeb pensare che l'intero mondo biologico aabbia tale finalità. Non abbiamo difficoltà a pensare che anche gli altri esseri si comportino in maniera analoga. Più complesso è l'organismo e più complesso sarà il tipo di piacere. Nell'animale, e duqnue anche per l'uomo, lo vedimao con maggiore evidenzia. Studi recenti (di paleontologi italiani) hanno segnalato che i resti umani ritrovati in una caverna spagnola e risalenti a 800.000 milioni di anni siano avanzi di un banchetto cannibalico. Mangiare i propri simili è una fonte di piacere e sembrerebbe che l'umanità si sia impegnata a combattere il cannibalismo sopratutto per la salvazione della prole. Il primo momento sembra sia stato che la femmina umana (la donna) abbia perso l'estro e la sessualità continua abbia plasmato l'uomo che ha rinunciato, sesso contro cannibalismo,a mangiare la prole....ma sembra che anche il linguaggio abbia svolto tale funzione.....La nostra domanda è come sia potuto accadere tutto ciò.....ecco eprchè pensiamo che l'emozione del piacere sia la meno strutturata filogeneticamnete e dunquie appresa e mutata nell'evoluzione.... cosa che non è per l'emozione del dolore.....ovvero il senso di precarietà rimane basale e lo rintarcciamo già alla nascita da sempre....
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Non so se sei al corrente, sicuramente più di me ne saprai, non è il mio campo, della "recente" (l'anno scorso più o meno) mappatura genetica delle amebe, più precisamente di quella che causa la diarrea, la parassitica
Entamoeba histolytica, beh in sintesi sono emerse due cose (di quello che so io) la prima è che ci sono due tipi della stessa... ma che prima delle mappature era considerata essere dello stesso tipo perchè morfologicamente sono uguali e tutt'ora è relativamente difficile distinguere una dall'altra, una può invedere i tessuti l'altra no, la seconda è che essa (quella invasiva) passa da organismo indipendente a parassita degradando il genoma.
Io sono convinto che prima o poi scopriranno (se non lo hanno già fatto e non lo so, non sono aggiornatissimo) che l'invasiva è un'evoluzione di quella non invasiva che se non erro attualmente è in densità minore a livello mondiale.
Sai dove voglio arrivare con tutto ciò? Che possiamo supporre che filogeneticamente dagli organismi più semplici a quelli più complessi l'imperativo è quello dell'unione, che prende diverse forme anche biologicamente, in quest'ottica puoi leggere anche il cannibalismo che ben hai esposto.
Non tolgo però valore ad alcune tue affermazioni, la ricerca della luce dell'ameba potrebbe essere funzionale alla sua possibile evoluzione ( e io vedo questa come più probabile) anche se la natura potrebbe "invogliarla" con una sorta di "piacere", la mappatura ha evidenziato anche la presenza di uno strutturato ed elevato numero di geni sensori segno che oltre che "sapere" (passami la parola non corretta) dove sta andando, trae effetti vari dalla luce.
Mi rifermo e ti cedo la parola.
buona serata