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Messaggio originale inviato da irene
Ciao Antonio,
sì,la Ragione è uno strumento dalle potenzialità preziose, che troppo spesso,in caso di problemi di ordine psicologico,si tende a sottovalutare...Va però ribadito,penso,che,per essere davvero efficace,la Ragione deve riuscire nel difficile e prioritario compito di compiere una...come dire..."presa solida,lucida,e mirata" su quelli che sono,esattamente,i contenuti inconsci alla radice del problema che le chiediamo,appunto,di"razionali zzare".
In assenza di questo,qualsiasi apporto della Ragione,per quanto in sè stesso logico e coerente,è destinato a crollare,pressato dalle nostre pulsioni inconsce,come un castello di carte...
Ciao.
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Concordo molto su quanto da te sopra esposto.
Ripeto: ciò che descrivevo non voleva essere né una “filosofia”, né una serie di consigli, ma soprattutto un racconto sintetico esperienziale.
Preciso che solo dopo molti anni e molte sofferenze ed errori sono riuscito a trovare le “vie della ragione giuste” e, soprattutto, efficaci per auto aiutarmi.
L’esperienza, fatta di sperimentazione e rielaborazione continua, necessita di tempo e concordo completamente sul fatto che nelle "fasi acute" di criticità non c’è ragione che tenga…
Insomma, chi è dedito ad una vita sedentaria non può improvvisarsi a fare una prestazione atletica da competizione: per raggiungere livelli competitivi sono necessari lunghissimi e faticosi allenamenti…
Magari alcuni sedentari riescono meglio in prestazioni mentali (in ciò c’ è un po’ di stupida auto esaltazione...)
Certamente ciascuno deve provvedere a ricercare "la metodologia di allenamento” più consona a sé stesso, ma le linee guida possono essere date soltanto da un “esperto”…
Ecco cioè la necessità di valutare, se solo con l’auto aiuto si possono raggiungere dei risultati soddisfacenti, ovvero se bisogna avere un “personal trainer”: psicoterapeuta o altro.
Spesso bastano solo supporti affettivi come amici, parenti, partner(s)... (meglio se c’è la “s”... scherzo, ma non troppo)
Spesso la causa dei nostri malesseri sta in problematiche affettive – emotive passate o presenti.
Fatti esperienziali più o meno traumatici possono avere alterato le normali dinamiche emotivo – affettive e tale sofferenza, più o meno consapevole, affonda le radici in tale alterazione.
Bisogna individuare quelle esperienze, rielaborarle e ricostruirsi un contesto affettivo ed emotivo normale, sereno: facile a dirsi... ma possibile e necessario a farsi.
Un grandissimo in bocca al lupo a te e a TUTTI!
Un abbraccio.
Antonio.