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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
19-07-2006, 14.06.08 | #3 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Dopo tanti anni che ho lasciato l'Italia sono piu' che mai conscia delle mie radici. L'altro mese sono stata per 2 settimane sul lago di Garda ed ho provata una tale affinita' con il paesaggio e le persone,che come mai prima mi sono sentita appagata e felice.
Non sono capace di specificare ed analizzare come lo fa Cannella, e' una sensazione che difficilmente potrei spiegare, ma che mi accompagna una vita, anche se non sempre ne sono conscia con la stessa intensita'. |
20-07-2006, 15.03.40 | #5 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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Dear Cannella
Se fossi pastore sognerei di tornare.... se fossi coltivatore sognerei di andare......
Eppure ci ho provato. Ho resistito per circa quattro anni. La bellezza della regione, il clima, il mio orto, il mio giardino e gli animali non mi hanno cmq convinto a rimanerci. Sono tornata a "casa mia" dove vive la mia famiglia, l'edicolante mi saluta ogni mattina, la gente mi ferma per strada, ho i miei amici, il mio lavoro. Ci sono voluti altri quattro anni per riacquistare un pò di serenità e un'altro annetto per convincermi a muovermi da casa. Avevo la sensazione che se avessi lasciato ancora la mia casa, per un viaggio, uno spostamento, per più di un giorno non ci sarei più tornata e solo l'anno scorso ho ricominciato a girovagare. Leggendo il tuo bel post mi sono riaffiorati alla mente quegli anni e sento che fa ancora un pò male ricordarli. Ci vuole coraggio anche ad ammettere di aver fatto una scelta sbagliata, tornarsene sui propri passi e continuare a vivere. |
21-07-2006, 07.29.02 | #6 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-01-2004
Messaggi: 343
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Re: Dear Cannella
Citazione:
non è detto necessariamente che nel momento in cui si è presa quella decisione si stesse sbagliando; probabilmente era la scelta giusta in quel momento. Il fatto che oggi non la si rifarebbe considerandola sbagliata è un giudizio a posteriori che poco toglie alla scelta in se e alla sua passata correttezza. personalmente non mi pongo il problema; sto bene tanto in Italia quanto all'estero. per natura non do molta confidenza ai vicini,non amo la gente 'appiccicosa' all'italiana e non ho un morboso culto familiare,mi piace mangiare anche al di là della dieta mediterranea,non cado in preda a crisi convulsive senza il caffè, non vado in giro con pacchi di pasta nella valigia, non cerco disperatamenteristoranti italiani anche al polo nord, mantengo dei buoni rapporti di lavoro ed amicizia anche con persone non italiane,non ho nostalgia della lingua. Trovo anche a Boston l'edicolante che mi conosce e mi saluta dopo un po', a Sidney l'amica/o con cui fare quattro chiacchiere, a Wrexham lo scorcio della campagna gallese che mi piace senza necessariamente fare paragoni con la campagna italiana,a Borlange la serenità di stare a casa. Credo molto dipenda anche da come ci si pone agli altri (connazionali o meno ),l'educazione con cui si rispetta il paese diverso dal proprio e cosa ci si aspetta da loro , nonchè quanta indipendenza si abbia nei confronti della famiglia di origine; per molti le tagliatelle come le fa la mamma sono un mito....comprese le camicie stirate. Probabilmente sono un italiano atipico. |
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24-07-2006, 14.09.02 | #7 | |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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Re: Re: Dear Cannella
Citazione:
Condivido, cmq la famiglia di origine non è necessariamente mamma e papà, potrebbe essere benissimo "la casa" solo come punto di riferimento al quale fare ritorno, ogni tanto, dopo aver digerito la cena che ti propinano al fast food. Dalla mia esperienza ho capito che non sono adatta ai cambiamenti radicali, o almeno non lo ero in quel momento, è chiaro che una scelta la si può definire sbagliata solo a posteriori e della quale conservi ancora un brutto ricordo; per ogni cosa, credo, vi sia anche un momento giusto e probabilmente non ho ponderato bene la nuova condizione in cui mi sarei trovata e persistere nel vivere male mi è sembrata la cosa più stupida di questo mondo. Invidio, benevolmente, Cannella. Lei ha il coraggio, la voglia ed esperienza diversa dalla mia, di rimanere, ed io ho trovato il coraggio di ritornare. Mai dire mai nella vita....chissà potrei andare a vivere al Polo Nord e starci benissimo. |
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25-07-2006, 01.24.48 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-09-2003
Messaggi: 611
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Re: Re: Re: Dear Cannella
Citazione:
Sono d'accordo, credo che la nostalgia sia relativa a un racconto. La storia che ci lasciamo alle spalle ogni giorno, con un trasferimento diventa un prima e dopo più evidente. Non credo abbia a che fare con le abitudini consolidate, o almeno a queste si può ovviare. Ma è faticoso ricominciare una storia e una mappatura mentale da spiegarsi e da spiegare a chi dipende da te. Si può fare, ma è evidente che ne deve valer la pena e credo che abbia a che fare prevalentemente con i rapporti nuovi con altre persone. |
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