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Messaggio originale inviato da Braveheart
Ho finito stasera di leggere questo romanzo di Goethe, e devo dire che è davvero un capolavoro (anche se un po' pesantuccio!). E' un capolavoro sopratutto perché ti una volta finito di leggere ti fa riflettere. Ebbene, secondo la mia interpretazione, spesso noi ci fidanziamo (e, non raramente, ci sposiamo) con qualcuno pensando che avremo una relaziona duratura e felice. Invece spesso la realtà ci smentisce, e via separazioni, divorzi e rotturie varie. Quello che mi chiedo: ma se ciò, sopratutto oggi, accade spesso, non è perché ci rendiamo conto troppo tardi che non abbiamo con il partner la cosidetta "affinità elettiva"? Ne libro è fatto un esempio, geniale, riguardo alle relazioni tra composti chimici: due elementi sono uniti, ma quando sopraggiunge un terzo, uno si unisce all'altro a spese del precedente. Penso che una cosa del genere accade anche nelle relazione umane: siamo uniti ad una persona, pensando di amarla, ma quando sopraggiunge una terza ci rendiamo conto che l'affinità elettiva l'abbiamo con quest'ultima e non con il partner.
Vabbè...ora vado a dormire, così la smetto di delirare
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Nella mia esperienza, vedo che non è così.
Non basta, salvo casi eccezionali, l'arrivo di una terza persona la cui compatibilità con uno dei partners della coppia sia maggiore, per destrutturare il rapporto.
Ciò accade, in genere, solo se il rapporto è già deteriorato.
Anche perchè, sai, molte volte, le cosiddette "affinità elettive" non sono che "proiezioni" inconsce che noi, inavvertitamente, "apponiamo" all'immagine di quella "terza" persona.
Siamo più simili a molecole complesse, che non a semplici elementi chimici: perchè le molecole si "sleghino" occorre un "ambiente" particolare, oltre all'intervento di un terzo composto.
Quest'ultimo può o non può scindere il legame, in funzione di una moltitudine di circostanze che indeboliscano o rinforzino quest'ultimo.