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11-05-2006, 15.01.30 | #12 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 203
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Citazione:
etimologicamente: "mettersi nelle mani altrui" (e secondo me non necessariamente in caso di eventi dolorosi). Citazione:
è molto soggettivo: c'è chi in questa consapevolezza preferisce comunque di tentare di provare una seppur effimera euforia, come dici tu, piuttosto che rassegnarsi alla piattezza. io per esempio sono tra questi. sono ben consapevole dei miei limiti e del fatto che anche l'evento più desiderabile e gratificante possa poi spesso scontrarsi con l'esatto opposto, eppure non voglio assolutamente venir meno a questo "slancio" che sento! Piero, io rispetto la tua riflessione. vorrei solo che tu non la intendessi come una verità assoluta.....ognuno interpreta la vita a modo suo, in base alla propria personalità. inoltre, credo che tu sia un pò.....arrabbiato |
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13-05-2006, 01.54.34 | #13 | |
Ospite
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 20
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Citazione:
Quanto alle definizioni di vocabolario non so cosa dirti (io ho fatto copia incolla), ogniuno può ridefinire le parole a proprio piacimento, basta che poi faccia capire a che definizione si riferisce! Anche la tua ha un suo senso..... Quanto alla mia rabbia..... io non provo più rabbia, come non provo più piacere, più che arrabbiato sono appunto rassegnato (nella accezione mia)!!! Prima pensavo che la colpa era della società, che fosse lei a fare gli uomini in un certo modo, ora ho capito che la società è figlia della natura umana, quindi si ha ben poco da arrabbiarsi con qualcuno. Disprezzare la natura umana, questo si è corretto!!! |
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15-05-2006, 13.43.53 | #14 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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ma non è consolante il prendere coscenza di quanto siamo limitati, infimi, miseri? non è un sollievo già di per se? non dobbiamo essere perfetti, non possiamo essere i migliori: possiamo soffrire, possiamo sbagliare, possiamo concederci di essere deboli.
sono (incredibilmente) d'accordo con Weyl. l'uomo come dignitosa intenzione e ciò che ne viene di più è grande.....ma è grande per davvero. E poi esistono le persone che amiamo; quello che lasciamo nelle persone che amiamo.....il senso della nostra vita, in fondo. quando ci rendiamo conto che lasciamo una traccia negativa in chi ci circonda, soffriamo, no? Ma si può lavorare su noi stessi per diventare un po' migliori, e lasciare qualcosa di bello e postivo nel prossimo. Non è in fondo questo uno dei principali motori che ci fa muovere? Magari soffriamo per migliorarci un po' in questo senso, ma chissenefrega, magari qualcun'altro ne trarra giovamento: forse i nostri figli, forse i nostri amici, i nostri fratelli, potranno trarre da noi qualche insegnamento, e staranno un po' meglio. Non ne vale la pena? |
20-05-2006, 05.09.39 | #15 | |
Ospite
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 20
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Citazione:
Tutto si può perdere e nulla si può acquisire senza impegno e fatica, capire che non ne vale la pena è doloroso oltre che difficile, ma è anche il primo passo necessario per capire che non si agisce perchè ne vale la pena, ma perchè non si ha altra scelta!!! E' così difficile ammettere che non si è liberi, siamo tutti in primo luogo schiavi della nostra natura più primitiva, poi della società che abbiamo creato per soddisfarla!!! Inoltre è ancor più difficile ammettere che non si può migliorare e l'aiuto degli altri è e sarà sempre inutile, i problemi nascono dalla nostra immutabile natura di base, mi spiace ma non c'è soluzione, è proprio la natura ad essere così, non ti lascia nemmeno la possibilità di farla finita e non conta il caso di chi c'è riuscito, è una minoranza che nasce con questo dono, per la maggioranza è impossibile anche se lo vorrebbe. La maggioranza può solo farlo lentamente e gradualmente!!! |
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20-05-2006, 10.32.43 | #16 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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dire che siamo schiavi della nostra natura e della società è un po' scoprire l'acqua calda.
Non è difficile ammetterlo, non è neanche terribile come condizione. Siamo esseri limitati, e allora? lo saremo sempre, un nostro piccolo miglioramento è un cucchiaino nell'oceano, saremo sempre passibili di migloramento (o peggioramento: anche al peggio non c'è fine), è un percorso che non finiremo mai. Qual'è l'elemento drammatico, non capisco. Certo che si può migliorare. Migliorare non significa diventare perfetti da un giorno all'altro. Conosco ex alcolisti e ex tossicodpendenti che una volta erano persone orribili. Adesso sono migliorati, nelle loro abitudini, in loro stessi come persone; il loro grado di sofferenza interiore è diminuito, la loro relazione con la famiglia è migliorata; sorridono di più. Puoi dire che non sono migliorati? Questo non significa che non soffrono più, non sono mai tristi, non hanno problemi: solo che sono migliorati. non per questo sono diventati immortali: invecchieranno, si ammaleranno, moriranno come tutti noi. E allora? Secondo te era meglio che restassero ad abbruttirsi nella loro fogna perchè tanto non vale la pena di credere in nulla? La loro natura li spingeva a farsi del male, la loro natura lì ha anche spinti verso la sopravvivenza: perchè abbia prevalso una e non l'altra....chi lo sa. Forse hanno fatto una scelta, forse una predisposizione genetica, forse una serie di eventi fortuiti: ma quelle persone sono ancora qui, e sono migliorate, non ci sono azzi. La stessa cosa la posso spostare su situazioni meno eclatanti e drammatiche: vale lo stesso principio. Mi viene in mente Basaglia: "abbiamo dimostrato che l'impossibile è diventato possibile". Per me questa affermazione.....è possibile, reale. |
20-05-2006, 19.03.30 | #17 | |
Ospite
Data registrazione: 24-04-2006
Messaggi: 20
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Citazione:
Non è terribile come condizione perchè si è talmente abituati che sembra normale, inoltre per i più non ci sono molte occasioni di rendersene conto. Sai però quante minoranze patiscono questo sistema? Sai quante classi di persone vivono per soddisfare tutto questo quando i loro intimi desideri sono l'opposto? Si parla di tossicodipendenti e di alcolisti, sai quante persone all'apparenza felici e conformate al sistema ci sono che invece vorrebbero sparire? Sai cosa significa essere lodato e gratificato dagli altri e dal sistema per ciò che fai e ciò che sei quando invece vorresti essere e fare tutto l'opposto? Poi ti rendi conto che non serve a nulla fare l'opposto perchè anche lo facessi qualcuno prenderebbe il tuo posto, nulla cambierebbe. Il sistema ti vuole in un certo modo e tu non scegli proprio nulla, è l'ambiente, o forse la tua natura che scieglie per te. Ecco perchè il risultato di quegli alcolisti non vale poi molto, in realtà è una scelta obbligata e non è nemmeno detto che nel lungo termine sia la migliore. La mia vita è un essere ed un fare cose che non mi piacciono, il sistema mi ha voluto cosi, io non posso fare nulla se non adattarmi è imparare a reprimere il rimorso per quello che avrei potuto essere!!! |
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20-05-2006, 19.34.48 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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>La mia vita è un essere ed un fare cose che non mi >piacciono, il sistema mi ha voluto cosi, io non posso fare >nulla se non adattarmi è imparare a reprimere il rimorso per >quello che avrei potuto essere!!!
Allora perché non provi a fare quello che ti piace invece di continuare a subire passivamente? Ricorda che sei tu l'artefice della tua vita. Volere è potere. Se vuoi, puoi... |
27-05-2006, 18.11.39 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-05-2006
Messaggi: 211
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Bhe... che sia un dovere soffrire...come dover esser felici per forza..... Una sana inquietudine mi basta...la possibilità di percepire quanto è necessario alla vita, le sue implicazioni. Non credo di essere un vecchio saggio...quando dico che la vita è una montagna da scalare...per raggiungere la vetta... e, quando sei lì...beatamente consapevole di aver raggiunto un buon risultato.... osservare che vi sono altre vette... La vita odierna ci regala tanti nuovi spazi da raggiungere... se poi sentiamo di non percorrere la nostra strada....riconsideriamo le istruzioni che ci sono state date dai nostri genitori... pur con la loro buona fede... non si sono accorti che ci insegnavano solo a vivere come loro avrebbero voluto vivere... e non ci hanno insegnato a scoprire il nostro percorso... Dunque...caccia all'errore... poi disegniamo nuovi percorsi... possibilmente migliori e meno accidentati...niente pareti di sesto grado da scalare per forza...non dobbiamo dimostrare niente a nessuno...che diamine...come si fa a vivere costantemente sotto esame... impegnati ad essere i migliori... ad arrivare primi... |
28-05-2006, 07.10.18 | #20 |
Moderatore
Data registrazione: 10-04-2006
Messaggi: 1,444
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quando mi accingo a fare qualcosa che mi appassiona in quel momento sono assorbito dal momento fugace del presente e non mi chiedo nemmeno se esiste la sofferenza o il suo opposto..ecco li vengono spezzate tutte le congetture..li' non ha nemmeno piu senso parlare di sofferenza,tantomeno di accettazione.
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