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19-04-2006, 11.59.41 | #8 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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più chiaro di così!
[quote]Messaggio originale inviato da Mr. Bean
[b]Ciao a tutti. Ho un grosso problema che mi piacerebbe risolvere quanto prima, col vostro aiuto. Se potete ve ne sarei grato. ------ ciao carissimo io penso che il tuo desiderio e bisogno di dare una mano alla famiglia di tuo fratello, sia davvero bello e meritorio. Attraverso un simile gesto potresti anche sentire una nuova unione con lui, e allo stesso tempo aiutando tua nipote, potresti consolare quel bambino che in te ancora soffre di quella lontana usurpazione. E' forse per questo che ti dai tanto cruccio per situazioni che ti riguardano fino ad un certo punto. Però é giusto che almeno ci provi, visto che senti di volerlo fare. In linea di massima io ormai ho smesso di far parte della vita della famiglia di mio fratello. Ci amiamo come sempre ma ci siamo un po' allontanati da quel rapporto di forte convivenza e compartecipazione che le nostre due famiglie si erano trovate a gestire. Tutto perché io mi sono intromessa nella loro gestione familiare. Non una volta, ma molte volte, da quando é nata mia nipote 15 anni fa. Certo con le migliori intenzioni io sono intervenuta, ma alla fine l'ultima parola é stata che non erano fattacci miei. Adesso ho con tutti loro un bellissimo rapporto, ma ognuno ha la sua vita, e nessuno si intromette in situazioni troppo intime della famiglia dell'altro. Se vedo che qualcosa non va, con estrema delicatezza e gentilezza lo accenno sussurrandolo a mia cognata...ascolto molto mia nipote e parlo pochissimo preferendo che sia lei a giugere da sola a verità che necessitano di tempo per essere viste e accettate..anche con mio fratello..qualche battutina leggera e affettuosa.. Per i fatti miei poi mi concedo quel poco di veleno che mi spetta quando vedo che si buttano a capo fitto nei guai, ma poi mi metto a pregare per loro, e torno alle mie cosette quotidiane. Ho scelto la via del silenzio partecipe, non assente, fatto di una presenza assidua ma trasparente e non invadente. Ti ho raccontato tutto questo perché vorrei che come me comprendessi che ci sono molte vie per la pace,ma la migliore é forse quella dell'amore e del rispetto dei tempi degli altri perché ogni volta che apriamo la bocca..possiamo fare guai irreparabili. Se invece ci domandamo perché facciamo noi le cose, perché vogliamo a tutti i costi entrare nelle vite degli altri e giudicare le loro azioni arrogandoci il diritto di dir loro che stanno sbagliando..se siamo attenti e prudenti, allora forse le cose, non solo in famiglia, ma nel mondo intero possono andare verso la vera Pace. In ogni caso farai la cosa giusta, se ascolterai le profondità del tuo cuore. Ti abbraccio con tutto il cuore feng qi |
20-04-2006, 08.29.45 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Caro Fabrizio---il problema che ci presenti mi fa pensare che tu cerchi di risolvere i tuoi propri problemi tuttora non risolti, attraverso tua nipote. Questo e' generalmente un cattivo sistema, perche' impedisce di empatizzare con una situazione probabilmente diversa da quella che immagini.
D'altra parte non credo sia il caso di intromettersi nei rapporti famigliari senza che tuo fratello e cognata ti invitino a farlo. Cio' che ti consiglierei di fare e' di consolidare i legami con Cristina, evitando pero' di intavolare un discorso che riguardi direttamente i suoi sentimenti verso i genitori. Se Cristina si sente incompresa [come molti giovani della sua eta'], la tua amicizia le sara' d'aiuto e la rinforzera'. |
20-04-2006, 09.25.12 | #10 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Ho l'impressione che qualcuno abbia equivocato. Io non tento di risolver alcun problema personale, dal momento che mi sento lontano anni luce da quel Fabrizio di 40 anni fa. Per fortuna! Soffro nel veder soffrire, soffro nel vedere che chi soffre porta il mio stesso cognome, ha con me un legame di parentela. Soffro nel constatare che proprio la mia nipote prediletta, pur non avendo i problemi che avevo io da piccolo, si trova in una situazione complicata. A volte mi chiedo come avrebbe reagito mio fratello se avesse dovuto provare le mie stesse esperienze, ma poi capisco che è inutile... Anch'io all'età di Cristina facevo discorsi strani. Una volta gridai di desiderare la morte, tale e tanta era la sofferenza che provavo. La mia famiglia, tuttavia, mi è sempre sembrata più unita di quella di mio fratello, dove lui dice bianco e lei nero...
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