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07-03-2006, 20.57.36 | #15 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Re: Re: ring privati
Citazione:
Beh, guarda che nella cultura occidentale, il fatto che il marito avesse il diritto di picchiare la moglie è stato, fino a non molto tempo fa, una cosa normalissima. Però, Bomber, non è la prima volta che lo scrivi, ma tu ci credi davvero che la nostra cultura sia "assai evoluta"? Soprattutto dal punti di vista della dignità delle donne, la cultura occidentale è proprio una delle meno evolute! E moltissimi interventi su questo forum lo dimostrano in continuazione. |
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07-03-2006, 21.32.07 | #16 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-05-2005
Messaggi: 110
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Re: Re: Re: ring privati
Citazione:
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07-03-2006, 21.48.51 | #17 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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ehila!
cambiato look! cos'è da drink post merdian?
Mi ritorna in mente l'intervista alla Dacia Maraini (rai tre "Le storie" di Corrado Augias h. 12.45), ma non mi ricordo il titolo del libro vabbè, cercatevelo.... Cmq..... mi ha fatto dis-piacere (ripeto perchè già scritto altrove) che abbia detto che la donna spesso viene educata al compiacere gli altri già all'interno della famiglia, deve sorridere, deve essere gentile, deve aiutare in casa, deve accudire, ed atre cose del genere tipo: giocare con le bambole, fare la maestra delle sue bambole, fare la mamma alle sue bambole, fare la sorella maggiore (sostituta della mamma) a fratelli minori, ecc.ecc.ecc.... In pratica la femminuccia, bambina, cresce in un ambiente nel quale si dimentica di sè stessa, non esiste più "Lei" come individuo pensante per il proprio bene, ma pensa sempre e solo agli altri. Come si fà ad amare gli altri se prima non si impara ad amare sè stessi? Questo, per quel che ne sò e quel che ho letto, è una delle cause principali perchè una donna arrivi ad accettare di subire violenze psichiche e fisiche (magari esagero, non lo sò) in più aggiungiamo che magari è anche vissuta all'interno di una famiglia dove era, o è ancora oggi, "normale" che il marito malmeni la moglie. Personalmente ho sentito queste parole: "se il marito non ti picchia vuol dire che non ti vuol bene" Parimenti ho sentito anche una ragazzina di 10 anni dirmi: "se la mamma non mi picchia vuol dire che non mi vuole bene" Quello che è sbagliato, e lo vediamo tutti, è paragonare le botte ad una manifestazione di affetto, anche se dato per scontato da un'educazione sbagliata. Ecco se fino a non molto tempo fa era una cosa "normale" (ed io dico "se la case fossero fatte di vetri" se ne vedrebbero ancora delle belle, oggi) personalmente non posso far altro che ri-augurare (già scritto in altro post) che alle giovani donne di oggi venga invece proprio insegnato l'amare sè stesse, non per egoismo, ma per saper amare ed essere riamate a loro volta. Nemmeno l'uomo che malmena ne esce bene da una storia del genere. E' spesso co-dipendente, tronfio di sè stesso, che vive e si bea dell'idolatria dell'altro/a, e ci gode un sacco a mantenere i rapporti sulla paura, sulla dipendenza in tutti i sensi....in effetti mi fa un pò schifo un personaggio da baraccone che dovrebbe divertire e non elargire scenette horror. vabbè..... tirem inanz..... A me la tastiera stà diventando dislessica ...... faranno le offerte paghi due prendi tre? Ultima modifica di tammy : 07-03-2006 alle ore 21.54.02. |
08-03-2006, 13.10.32 | #18 |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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condivido tutto quello che ha scritto tammy con la sua tastiera dislessica. sarò dislessica pure io, ahimè!
secondo me non bisogna sottovalutare, oltre a tutti gli aspetti saltati fuori dai vari post, anche LA PAURA di prenderle ancora di più e di finire morte ammazzate da questi uomini. La verità è che puoi avere un plicco di radiografie dal pronto soccorso e più di una denuncia per percosse, ma prima che il tuo uomo venga sbattuto in galera e ci rimanga per più di qualche mese....ce ne vuole. ho conosciuto una donna con 2 figli che lasciò il marito violento, ma violento che di più non si può: roba da braccia rotte e vertebre spostate. è stato in galera sei mesi, una volta uscito continuava a perseguitare la donna e a minacciarla. E' finita che lei ora sta presso un'associazione che aiuta queste donne, ma l'assistenza sociale le ha levato i figli perchè lo stare con lei costituiva una minaccia alla loro sicurezza, visto che c'era un uomo violento che voleva vendicarsi. capito? ora, questa è una situazione di degrado estremo; questa donna purtroppo non aveva genitori disposti ad aiutarla ed era senza lavoro (come molte mamme del resto) e non riusciva a pagarsi un affitto. non si pensi però che, specie se si hanno figli, i servizi siano in grado di aiutare: assolutamente no. O hai una famiglia di origine che ti sostiene, o buonanotte al secchio. |
08-03-2006, 17.10.59 | #19 | |
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Re: Re: Re: Re: ring privati
Citazione:
Non ti dimenticare delle africane infibulate, delle mormone (poligamia ma solo da parte dell'uomo ), delle donne indiane (è lì che se rimangono vedove si ammazzano, no?), delle cinesi (a volte le ammazzano appena nate poichè avere una femmina è considerata una s f i g a), etc, etc. Sì sì impariamo dai barbari!!!!!! |
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10-03-2006, 00.02.04 | #20 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 09-05-2002
Messaggi: 2,913
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Proprio ieri ho ricevuto una email dall'associazione Cerchi d'Acqua con alcune considerazioni che vorrei riportare qui:
" In occasione dell'8 marzo, festa della donna, inviamo alcune considerazioni sulla violenza di genere Cooperativa Sociale Cerchi d'Acqua - ONLUS Contro la violenza alle donne, contro la violenza in famiglia La violenza del silenzio Dicendo che anche le donne possono essere violente, pareggiamo il conto con secoli di storia? Ci riferiamo a trasmissioni televisive che ospitano uomini separati. Un movimento di padri separati che trova largo consenso nei media, soprattutto dopo l’approvazione della legge sull’affido condiviso. Una legge che, secondo l’esperienza ventennale delle Case e dei Centri Antiviolenza, che i lavorano per sensibilizzare ed informare l’opinione pubblica e far emergere il problema della violenza di genere, tenderà ad inasprire i conflitti, mettendo a rischio donne e bambini. Come mai i padri separati, picchiati, maltrattati, trovano tanto spazio ed audience sui giornali ed in tv? Ed invece si affronta il tema della violenza alle donne solo quando vengono violentate , infibulate, acidificate, lapidate, ammazzate? La violenza di genere è una realtà storica da sempre esistita e tacitamente accettata. E’ in atto una strisciante e complessa " operazione culturale " in odore di restaurazione, che cerca di cancellare anni di conquiste femminili. E’ infatti di questi tempi l’insidioso attacco alla legge 194, lo svuotamento dei consultori come luoghi di donne e la recentissima scandalosa sentenza della Cassazione che ritiene meno grave lo stupro se a subirlo è una minorenne non illibata. L’alto coinvolgimento emotivo, i luoghi comuni e i pregiudizi che accompagnano il fenomeno della violenza di genere, lo rendono difficilmente individuabile, in quanto il "non voler vedere" socialmente condiviso, ne ostacola il riconoscimento. Tacere, non parlarne, non vedere, rende tutto meno grave? Scrive Concita De Gregorio " La violenza del silenzio non uccide. Non subito, almeno! ". ---------------------------- Cooperativa Sociale "Cerchi d’Acqua S.C.A.R.L. - O.N.L.U.S." Ci occupiamo di violenza e maltrattamento contro le donne all’interno della famiglia: prestiamo aiuto alle donne che subiscono abuso o violenza sessuale, fisica, psicologica, economica, nonché alle persone che compongono la loro rete relazionale e desiderano essere loro vicine. Alle nostre utenti forniamo supporto attraverso colloqui di accoglienza e psicologici, psicoterapia, gruppi di auto-aiuto, orientamento al lavoro, informazione legale. Promuoviamo la realizzazione della cultura della non violenza, del rispetto di sé e degli altri, e della valorizzazione della donna, dei suoi diritti e del suo contributo per la società, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica." |