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31-01-2006, 18.54.15 | #22 |
Frequentatrice
Data registrazione: 26-01-2006
Messaggi: 111
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Re: Re: Piangere ¨¨ un lusso?
[per Freud il *pianto* era un meccanismo di difesa dell'IO
Non sono completamente d'accordo con questa considerazione. Detto in questo modo sembra che per Freud il pianto fosse negativo, invece secondo me Freud non pensava affatto cos¨¬, anzi! Per Freud il pianto poteva essere il segnale di una resistenza che si manifestava e quindi comunque positivo, ma anche il segnale del rimosso inconscio che finalmente trovava una prima via di espressione per condurre il paziente verso un maggiore benessere. Freud è sempre partito dal corpo, dallo psicosomatico e dai meccanismi fisiologici come importanti segnali di conflitti interiori inconsci. Il piangere è fisiologico e deve quindi avere una sua funzione positiva che Freud non può aver criticato negativamente. Una curiosità: Lutto = dal latino luctus-us, derivato del tema di lugere, piangere. Inoltre per la bionergetica, che ha una parte delle sue radici in Freud, oltre che in Lowen e Raich, i blocchi nella gola e nelle mascelle ci impediscono di piangere o di gridare; ma ci impediscono anche di cantare o di gridare di gioia. Chi non è aperto al pianto è chiuso all'espressione anche di altri sentimenti. E' come rigido e bloccato nelle sue emozioni più profonde, probabilmente per traumi molto forti. Io stessa conosco il dolore che non ti permette nemmeno di piangere, perchè è talmente forte che tutto ti si blocca dentro e si "muore", si va in depressione. Ma quando finalmente ci si può permettere almeno di piangere, si è più vicini a stare meglio. In ultimo ho trovato interessanti articolli sul pianto e la psicanalisi ai link: http://www.psicoanalisi.it/psicoanal...ichiatria7.htm http://www.psicoanalisi.it/psicoanal...ichiatria8.htm Ultima modifica di psicher : 31-01-2006 alle ore 18.57.30. |
08-02-2006, 18.04.59 | #26 | |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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Citazione:
Mi capitava la stessa cosa molti anni fa, ma solo durante i funerali. E' quasi la stessa cosa, forse una forma di timidezza nel non riuscire a piangere. Comunque è un'ipotesi. Cari Saluti Ale |
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09-02-2006, 09.32.30 | #27 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-10-2005
Messaggi: 560
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Re: Re: Re: Piangere ¨¨ un lusso?
[quote]Messaggio originale inviato da psicher
.. i blocchi nella gola e nelle mascelle ci impediscono di piangere o di gridare; ma ci impediscono anche di cantare o di gridare di gioia. Chi non è aperto al pianto è chiuso all'espressione anche di altri sentimenti. E' come rigido e bloccato nelle sue emozioni più profonde, probabilmente per traumi molto forti. Io stessa conosco il dolore che non ti permette nemmeno di piangere, perchè è talmente forte che tutto ti si blocca dentro e si "muore", si va in depressione. Ma quando finalmente ci si può permettere almeno di piangere, si è più vicini a stare meglio. ---------------------------------------------------- sono daccordo con te. feng qi |
09-02-2006, 19.11.59 | #28 |
Ospite
Data registrazione: 30-09-2005
Messaggi: 7
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quale sarà la strada da seguire?
Su questo forum qualcuno aveva parlato di farmaci per controllare la libido maschile, per favorire una maggiore spiritualità nell'uomo. Ma si sta scherzando? Ma siete sicuri? Da donna posso dire semmai che, notando un progressivo calo di “testosterone” (infatti, di anno in anno il numero di spermatozoi vivi parrebbe ridursi progressivamente) opterei semmai per farmaci che aumentino il livello di testosterone!
Il Viagra sta imperando, quindi dove sarebbe nascosta tutta questa libido maschile? E l’attuale nuova generazione non vi sembra stia andando verso l’essere “androgino” in modo del tutto “naturale”? Fa parte dell’evoluzione probabilmente. Inoltre sono del parere che è proprio il calo di libido e desiderio che va poi a disturbare la creatività e l’armonia dell’essere umano. Chi promuove guerre infatti credo abbia qualche problema di libido e desiderio. Non credo poi che l’uomo diventi più spirituale usando un qualcosa di “meccanico”. Penso anche che la spiritualità possa benissimo convivere con la fisicità, in considerazione anche della caratteristica inscindibilità. Mai dimenticarsi infatti che la raffinatezza dello spirito ha come conseguenza naturale una maggiore sublimazione del piacere corporeo. (Non a caso si dice che la donna è più completa). Una donna, per ragioni biologiche, soffre di più, prova fastidi e dolori fisici che nessun uomo potrà mai comprendere, e forse anche questo fattore è determinante per lo sviluppo interiore. Nessuna “vera crescita” avviene senza un briciolo di sofferenza, infatti. Il dolore “interno” forse aiuta a guardarsi anche internamente di più. Sviluppando maggiore sensibilità ed empatia si diventa per forza più spirituali, ma nello stesso tempo si sublima di più anche il piacere corporeo. Ecco, perché ho sempre pensato che il piacere fisico che proviamo noi donne sia sicuramente più intenso, più lungo, più completo e coinvolgente, rispetto al piacere maschile. |
09-02-2006, 19.55.59 | #29 | |
dnamercurio
Data registrazione: 14-11-2004
Messaggi: 563
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Re: quale sarà la strada da seguire?
Citazione:
In sintesi: Per te piangere è un lusso? Saluti a Tutti |
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09-02-2006, 20.39.05 | #30 |
iscrizione annullata
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Messaggi: 230
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Alessandro non generalizziamo in oltremisura..sono daccordo con te sul fatto che L'uomo moderno occidentale sia in decadenza..anche se gli stimoli oggi non mancano.
Forse e' anche vero la tendenza ad essere androgino..ormai non ha piü nulla da scoprire sulla donna intesa come essere fisico. Perö restano molti punti oscuri da esplorare sulla donna intesa come essere complementare all'uomo..ma la superficialitä lo impedisce. Io come uomo queste cose le vivo vedo i diversi livelli di ideali..(la maggior parte creati artificialmente) che crollano ogni giorno..E' vero manca la spiritualitä..d'altronde abbiamo voluto la nostra divisione con l'illusione della nostra indipendenza ora prendiamone atto e apportiamo le opportune modifiche. Pensierostupendo |