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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
06-01-2006, 10.28.30 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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I sogni sono il nostro mondo fuori dal mondo. Sono valvola di sfogo. Una specie di camera di decompressione. Una dimensione intermedia tra il mondo immateriale e quello materiale.
I sogni sono il solo mezzo che abbiamo per entrare in contatto con la parte più segreta di noi stessi. Sentirsi responsabili dei propri sogni equivale a non avere un buon rapporto con se stessi. Bisogna accettarli per quel che sono: strumenti molto importanti. Ci servono per divertirci, per giocare, per rivivere le nostre fantasie (di qualsiasi genere), per apprendere. Spesse volte sono messaggi in codice che il nostro sub conscio invia alla mente per mettere a punto la rotta. Per guidarci nel nostro cammino. Troppe volte non siamo consapevoli delle nostre azioni, delle motivazioni che ci spingono a re-agire in un modo piuttosto che in un altro. Tralascio i sogni premonitori che non tutti conoscono, ma esistono anche quelli. Il tuo problema è non riuscire ad accettare pienamente il sogno per quello che è, ma a provare compiacimento nel trascinarlo nel mondo che non gli appartiene. Se lo lasci vivere lì, in quella dimensione che dovrebbe essere di piena libertà, troverà prima o poi il suo esaurimento o la spiegazione del messaggio nascosto. Poche volte i sogni sono da interpretare in senso letterale. Lavorono principalmente sui simboli. Il tuo si esprime nel sesso, attraverso il sesso, ma perché sei nel fiore delle pulsioni sessuali. Credo ci sia da parte tua un bisogno di amore materno che ti è mancato. Vedilo da una prospettiva diversa da quella che appare. Non sentirti un depravato, ma una persona che sta crescendo. Volgi lo sguardo verso le donne. Da quanto hai scritto mi è sembrato di capire che hai idealizzato troppo tuo padre. Lo hai trasformato in un semi dio. Innamorarsi di un dio o di una dea è troppo facile. Sei grande abbastanza per vedere tuo padre come un uomo normale, un padre che come tutti avrà i suoi bravi difetti. Cercali, guardali, osservali. Ricorda che tutte le pulsioni sono naturali, né buone né cattive. La differenza la fa dove e come noi le lasciamo fluire. Avrai senz'altro bisogno di uno psicologo se in tempi brevi non ne vieni fuori. Un giorno riderai di questi drammi, ma sarai anche in grado di comprendere meglio gli altri. Ciao Mary |
06-01-2006, 13.57.03 | #13 | |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Citazione:
Vorrei precisare qualcosa... ...con il pezzo sopra, non intendevo dirti che devi andare a chiedere consigli ad un qualche specialista, ma che puoi se pensi che ti possa aiutare in un qualche modo... A mio avviso, puoi benissimo farcela anche da solo, o provando a parlarne una volta senza farti troppi problemi con tuo padre... Dubito che egli ti mangi vivo ... Ma vabbé, alla fin fine a te spetta la scelta... Good luck ELia |
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06-01-2006, 20.35.16 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Citazione:
Tu hai già ricevuto tante risposte molto belle, ed io vorrei solo dire che forse la tua "analisi" qui sopra è giusta. Però forse non sia il tuo padre che tu vuoi "sollevare della perdita della moglie", ma te stesso che vuoi sollevare della perdita della mamma? Tu hai raccontato che la tua madre è morta quando tu avevi circa 7 anni. Come è passato questo periodo della tua vita, hai potuto rimpiangere veramente la perdita della tua madre? Visto il tuo ruolo "femminile", sei tu che prepara la cena ecc., potrebbe darsi che tu, invece di "separare" veramente dalla tua madre, ti sei identificato con lei per non dover lasciarla? Questo potrebbe in quel caso essere qualcosa su cui potessi lavorare in una eventuale psicoterapia. Ciao Ultima modifica di Rolando : 06-01-2006 alle ore 20.37.17. |
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06-01-2006, 20.55.27 | #15 |
Ospite
Data registrazione: 04-01-2006
Messaggi: 13
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Se avessi anche solo la metà della vostra intelligenza e sensibilità sarei maggiormente in grado di gestirmi la cosa.
Apprezzo molto anche la misuratezza nel dire le cose e nel esprimere punti di vista. Sia qui che nei tanti messaggi privati. Non ho fatto fatica a prestare massima attenzione ad ogni intervento e quasi tutti li ho trovati molto validi ma soprattutto sensibili e poco invadenti. Ma allo stesso tempo incisivi. Ora sono io che devo rielaborare e cercare di filtrare con obiettività prendendo atto di quanto mi avete scritto però senza lasciarmi influenzare troppo….cioè mi avete dato una buona quantità di elementi di riflessione e punti di partenza su cui riflettere e comunque devo partire da questa idea che sono punti di partenza e non conclusioni o argomentazioni risolutive. Non mi sono fatto terrorizzare dall’ipotesi dell’omosessualità anche se posso scartarla con una certa sicurezza. Non ho più pregiudizi sulla possibilità di rivolgermi allo psicologo. Nella vita, se si ha la possibilità, è sempre utile rivolgersi a dei tecnici. Quindi forse lo farò. Ora ho tante novità in testa, questa onda di informazioni mi ha quasi invaso. Non consideravo la potenza del mezzo in rapporto al fatto che mi sono aperto e ho trovato semplice parlare di me senza filtri attraverso la tastiera. Lo stesso canale aperto in uscita è aperto in entrata in questi giorni pertanto grazie ancora di essere così attenti nell’esprimervi. Devo ammettere però che mi sono costruito dei filtri e ho preso di ogni messaggio le cose buone che volevo sentirmi dire delle quali, molte, non immaginavo esistessero. Sarebbe interessante rispondere ad ogni messaggio come un flusso di idee come il mio primo intervento e vedere perché si o perché no di ogni cosa. Intanto ho avuto il mio sollievo e tante tante idee da metabolizzare. |
06-01-2006, 22.12.18 | #16 |
Neofita
Data registrazione: 02-10-2005
Messaggi: 112
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"Intanto ho avuto il mio sollievo e tante tante idee da metabolizzare."
E questo è quello che ricercavi nel parlare con noi,ed è già molto buono,perchè ha sospeso,anche se solo momentaneamente,il dolore,e il pensiero. Continua a parlare,e ricorda,che l'analisi più giusta,probabilmente nasce sempre da noi stessi. Un saluto. |
07-01-2006, 10.52.49 | #17 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 14-01-2005
Messaggi: 386
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Citazione:
questa ultima tua frase è il brutto della bellezza di essere molto intelligenti A parte gli scherzi è chiaro che sei un ragazzo molto intelligente ed autoriflessivo, tutto ciò che scrivi denota lucidità nella tua autoanalisi e sai perfettamente, lo dici tu stesso, che hai la tendenza (come tutti) a selezionare ciò che ti interesssa e che vuoi sentire. Ma già il fatto che lo sai è decisamente un punto a tuo favore. Ormai ti hanno detto penso quasi tutto, quindi ti dico brevemente ciò che penso: 1) tieni conto che la fase dello sviluppo fisico-ormonale ti cambia moltissimo e ti porta ad avere nuove sensazioni fisiche e pensieri imprevedibili (ti renderai conto della portata della cosa solo a distanza di tempo) 2) la tua storia familiare dice moltissimo, il tuo rapporto con tuo padre a mio avviso (non sono una psicologa però) dice quasi tutto. Sia perchè le tue pulsioni fisiche si concentrino su di lui, sia perchè tu lo vivi in modo così drammatico (sta mancando un elemento fondamentale, la confidenza totale che avete sempre avuto) 3) non mi inetndo dell'argomento, ma a mio avviso l'omosessualità non c'entra niente e non hai problemi mentali 4) l'unico ostacolo nel risolvere la cosa può essere che forse non la vuoi risolvere, ossia, vuoi risolvere il malessere che ti genera, ma come tu stesso dici, non vuoi perdere certe "occasioni" L'unica cosa che mi sento di consigliarti, anche se forse la cosa più grande che potevi fare l'hai già fatta, cioè aprirti, è di non vivere questa cosa come un dramma. La mia è una situazione familiare alla tua, nel senso che sono figlia unica di madre vedova e so bene che in questi casi si tende sia ad idealizzare il genitore (perchè ce l'ha fatta da sola, perchè ci ha dato tutto, etc.) sia a pretendere da sè la perfezione per ripagarlo di ciò che ci ha dato. Da come lo descrivi tuo padre sembra molto in gamba e sicuramente questa cosa l'ha già capita, se e quando deciderai di parlargli, sono convinta che non troverà nulla di mostruoso o di agghiacciante nei tuoi pensieri. Un altra cosa, ti sei sempre confidato su tutto con lui, prima o poi qualcosa di tuo e solo tuo doveva arrivare, è un passaggio normale anche se indubbiamente faticoso. Detto in termini molto umani e poco psicologici, forse, diaciamo che stai crescendo, sei entrato in una nuova fase di sviluppo della tua identità. |
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07-01-2006, 16.03.01 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-12-2005
Messaggi: 320
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Anche secondo me non devi vivere questa situazione come se fosse una vergogna o una malattia psicologica, non vedo nulla di male se alla tua età hai questi pensieri e sogni , leggendoti mi sembri più adulto che un ragazzo di 17 anni questo ti aiuterà ad uscirne presto .
Io da ragazzina spiavo mia zia quando si faceva il bagno non avevo stimoli sessuali ma avevo una grande paura , di essere attratta dal mio stesso sesso , ma poi ho conosciuto lui e tutti i miei pensieri che mi turbavano sono spariti . |
07-01-2006, 21.14.14 | #19 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-05-2005
Messaggi: 72
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Non so se possa aiutarti, io ho avuto dei pensieri "sporchi" (che però non avevano come oggetto nessun membro della mia famiglia) e dei quali mi vergonavo molto, fino a quando non ho scoperto il sesso. Da quel momento in poi sono magicamente spariti... Può essere che le fantasia che nutri siano, come qualcuno ha già sostenuto, una valvola di sfogo, un'energia libidica che non riesci a canalizzare correttamente.
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07-01-2006, 23.09.58 | #20 |
Ospite
Data registrazione: 04-01-2006
Messaggi: 13
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cari Amici, non ho ancora cominciato a dire grazie a tutti gli interventi pubblici e quelli privati dove mi sono aperto con libertà e tutto questo scrivere mi sembra importante. Bho ne sento il bisogno però non ho ringraziato chi magari mi ha dato il contributo migliore. Mi sto muovendo in modo un po’ egoistico prendendo un po’ di qua e un po’ di la…però penso che sia importante per me, prima di tutto, il tentativo di ordine interiore. Ora mi sembra corretto scrivere a tutti.
Questa mattina è stata la giornata dei gesti estremi. Stanno mutando alcune cose in me. Mi sono accorto che il desiderio sessuale non è fondato e mi dispiaccio ora di essermi espresso coi termini coi quali mi sono espresso precedentemente. ma forse è il piccolo percorso di consapevolezza che ho fatto. Ho provato a pensare con rinnovata consapevolezza (senza il groviglio di idee mal scandite che emanavano solo scintille) al desiderio iniziale e non lo trovo attuabile. Se, per assurdo, ci fosse il consenso di entrambi sarebbe una cosa deleteria. E il consenso a questo punto non c'è neanche da parte mia che mai vivrei una esperienza così assurda e destabilizzante, lesiva, compromettente per tutto il mio futuro. Non solo. Anche se penso solo al momento preciso e anche se non ci fossero ripercussioni nel futuro, anche in un mondo parallelo… ho capito che questo desiderio non sussiste e non ha senso se non come vettore di altre informazioni, come un segnale , un avviso oppure una volontaria esigenza di sensazione di mortificazione punizione, autolesionismo. Insomma una sirena assordante che si è messa a suonare ma con un suono codificato e complesso e stracarico di significanti. Un allarme con un suono che non solo dice “pericolo” ma anche il tipo di pericolo e forse anche la soluzione per uscirne (ma questo è ancora vago). Infatti sto vivendo dei giorni strani. Non faccio altro che nuotare e pensare o scrivere. La piscina è stata la mia unica attività fuori casa. Però in ogni momento, anche lo sfiorare dell’acqua, mettersi il giubbotto, distendere le gambe nel letto mi fanno pensare al mio corpo e mi danno delle sensazioni. Sono costantemente, monotematicamente concentrato sul sesso, sul fisico che mi da dei forti segnali. Ogni cosa è sessuale, vivo stati di eccitazione costante. Sono quasi sopraffatto. Mi tocco le labbra e le sento sempre gonfie, mi sfioro il petto e provo la scossa..per non parlare di altro. (scusate i dettagli ma penso che psicologia e sesso siano un po’ un tutt’uno ma non voglio fare quello che si sfoga su internet o parla di sesso on line…spero che i miei intenti siano chiari eppure sento la necessità di esprimere tutto). Insomma anche nelle “parti basse” sento una specie di dolore ai testicoli e ho delle erezioni che non si limitano al turgore ma è come se pulsasse tutto. E’ come se mi avessero iniettato in corpo 50 litri di sangue e questo sangue è tutto in superficie che spinge fuori. La mattina quando mi sveglio sento come se avessi una tenaglia addosso in quella parte. E poi lavarsi i denti, infilarsi i vestiti sono tutte delle masturbazioni. (Scusate queste immagini). Non mi è mai successo prima d’ora di essere così sopraffatto. Però tutti questi richiami del corpo non trovano nella mia mente una corrispondenza che contempli un aspetto relazionale. Credo che sia questo un problema importante della situazione che sto vivendo. Credo che sia proprio il fatto di non riuscire ad associare queste sensazioni ad una persona specifica o astratta. Insomma sono io che osservo il mio corpo nel suo delirio momentaneo però non riesco ad immaginarmi la soddisfazione di questo desiderio in un contesto a due o anche al limite collettivo. Insomma credo che sia questo limite relazionale (che sto vedendo adesso) riferito al sesso che mi fa vedere la cosa in termini angosciosi. Riesco solo a vedere o immaginare la mia corporeità che prova questo piacere imposto e solitario. Da qui il pensiero del padre. Credo!!!! Se è così mi avete aiutato tantissimo. Perché da solo non ci sarei mai arrivato. Ma cavolo qui si arriva solo a dei punti di partenza. HO DIFFICOLTA A RELAZIONARMI IN TERMINI SESSUALI CON ALTRE PERSONE quindi ho cercato un soggetto assurdo e privo di quei caratteri di alterità tipici del rapporto a due. Ho scritto in maiuscolo perché è come se lo dicessi ad alta voce. Insomma un problema in più ma in fondo un problema di minore spessore rispetto a quello di partenza e ne sono soddisfatto. (forse non l’ho capito ancora e mi spaventerò dopo) Vi dicevo che oggi è stata la giornata dei gesti estremi….poi mi sono perso in altri discorsi che però portato ad altre conclusioni. Secondo me mi farebbe bene la psicoterapia perchè sono una persona priva di pregiudizi e che capisce al volo le cose. Che non ha paura di andare a fondo e che crede nell’importanza della consapevolezza della cose come primo valore. Sono anche tutto sommato sempre sereno nel volere vedere e anche se ci sono cose che spaventano è meglio sempre cercare e vedere. Questa è una cosa che mi ha insegnato mio padre che mi ha sempre fatto ragionare su tutto in aggiunta un pochino di “schizofrenia” (in senso lato) da bambino per evadere dalla vita e dai suoi eventi difficili mi ha portato a vedere un mondo sotto la superficie. Quindi sono soddisfatto. (contnua... che palleeeeee questa cosa della lunghezza massima) |