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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
27-12-2005, 13.25.59 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
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Essere forse fai parte dello STILE RELAZIONALE DEL SOGGETTO EVITANTE.
Ti descrivo le sue abitudini poi tu, se vuoi, potrai farmi sapere se rispondono a verità e io allora ti descrivero le motivazioni che hanno portato tale situazione e i modi per uscirne. La persona risulta essere schiva, estremamente vulnerabile, socialmente goffa, ipersensibile, dotata di scarsa autostima. Nonostante che desideri disperatamente rapporti sociali tende ad EVITARLI per paura della disapprovazione sociale e del rifiuto da parte degli altri. CARATTERISTICHE FONDAMENTALI: -Evitamento dell'intimità, senso di esclusione, bassa autostima e vergogna. -La percezione di Se come persona non attraente e inferiore agli altri. -forte vulnerabilità alla critica e alla disapprovazione altrui. -Uno stato pervasivo di inibizione sociale (il soggetto evita le attività occupazionali che richiedono un contatto con le persone che potrebbero esporlo ad eventuali critiche) -Riluttanza ad entrare in contatto con persone non conosciute. -Paura costante di essere criticato, ridicolizzato, rifiutato. -La mancanza di amici stretti (o soltanto uno). -Il timore di arrossire, sudare, piangere o mostrare altri segni d'ansia in presenza di altre persone. -senso di estraneità dal contesto. -Occasionalmente ha degli scoppi di ira. Guarda le caratteristiche e informami di quali risultano simili al tuo stato. |
27-12-2005, 16.09.19 | #6 |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-12-2005
Messaggi: 320
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Ciao Feng qi , i miei occhi hanno visto la sofferenza il terrore la cattiveria , impotenza la frustazione, ora non posso più guardare
Alessiob ti descrivo ; -senso di estraneità dal contesto. -Riluttanza ad entrare in contatto con persone non conosciute. Nonostante che desideri disperatamente rapporti sociali tende ad EVITARLI per paura della disapprovazione sociale e del rifiuto da parte degli altri , quest'ultima è per il mio comportamento , io non mangio insieme ad altri e se mi offrono una fetta di torta io la schiaccio con le mie mani Queste tre si avvicinano , le altre no perchè non soffro di inferiorità o timidezza Grazie e ciao |
27-12-2005, 16.32.56 | #7 | |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Re: Distacco
Citazione:
Onestamente, penso che sono davvero poche le persone che osano guardare in faccia il prossimo... Molti, quando vedono che sono osservati, tolgono lo sguardo... Vivendo da un po' di tempo in città, ho potuto notare quel che ti ho appena detto... ...dato che io personalmente non mi faccio più problemi a guardare negli occhi le persone... ma difficilmente incrocio lo sguardo di persone che mantengono il contatto visivo per più di un qualche secondo... e a volte mi chiedo come mai tanta gente non ama guardare negli occhi... Sarà che rispecchiano l'anima... l'interno del nostro corpo... e che molti hanno paura di mostrare chi sono...? Mah... non ho idea... ELia P.S.: i bambini sono gli unici che rispondono spesso agli sguardi... strano ma vero... e ciò mi fa sorridere... Ultima modifica di Elijah : 27-12-2005 alle ore 16.37.28. |
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27-12-2005, 17.05.03 | #8 | |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Re: Distacco
Citazione:
Ciò che a mio avviso bisogna chiedersi è: perché guardare in faccia il prossimo? Se non sappiamo il perché... se non esiste un motivo, tanto vale guardare in faccia le persone, o no? A mio avviso, chi non guarda in faccia è perché non ha qualcosa da trasmettere... o non è consapevole di ciò che può trasmettere al prossimo, osservandolo... Valore di un sorriso (da anonimo francescano) Un sorriso non costa nulla e rende molto: arricchisce chi lo riceve, senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante ma il suo ricordo è talora eterno. Nessuno è così ricco da poterne fare a meno; nessuno così povero da non poterne dare. Crea felicità in casa, negli affari è sotegno, dell'amicizia profondo sensibile segno. Un sorriso dà riposo alla stanchezza, nello scoraggiamento rinnova il coraggio, nelle tristezza è consolazione, d'ogni pena è naturale rimedio. Ma è un bene che non si può comprare, né prestare, né rubare, poiché esso ha valore solo nell'istante in cui si dona. E se poi incontrerete talora chi l'aspettato sorriso a voi non dona, siate generosi e date il vostro perché nessuno ha tanto bisogno di sorriso come colui che ad altri darlo non sà. |
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27-12-2005, 17.17.14 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 0
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re distacco
per Elia
Credo che togliere lo sguardo quando si è osservati possa essere un segno di timidezza. Basta un po’ di esercizio, ed ecco che sostieni lo sguardo degli altri. Gli occhi, è vero che rispecchiano l’anima, ma chi non vuole mostrarla, riesce, controllandosi, a sostenere lo sguardo; altrimenti non si spiegherebbe come facciano i truffatori, i bugiardi e anche i politici a guardarti in faccia. ciao. Desire |
27-12-2005, 20.02.50 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
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Sicuro solo quelle tre?
Dovresti riflettere attentamente, poichè spesso non conosciamo bene noi stessi. Comunque ora ti leggo la diagnosi cognitiva (mentale): -Un deficit di identificazione: la difficoltà di riconoscere e definire le componenti dei propri stati mentali, quali emozioni e credenze. Gli stati mentali che dovresti provare più frequentemente dovrebbero essere questi: -Il dolore di non appartenere: l'impossibilità di costruire nuovi legami. -Lo stato di estraneità: difficoltà nel comuniucare nei contesti pubblici, associato ad un bisogno di allontanarsi dagli altri. -Stato di paura e minaccia: si esprime ogni volta che il soggetto si trova di fronte ad una NUOVA situazione relazionale o sociale, la quale provoca in lui verogna, ansia e timore dell'ostilità. -Lo stato di ingiustizia subita, si manifesta con reazioni di rabbia . -Lo stato di rivalsa narcisistica, che talora si esprime con una sorta di auto-esaltazione, indifferenza, disprezzo del giudizio altrui. -Lo stato di gratificazione solitaria: tendenza a ritirarsi in solitudine per evitare l'ansia che si manifesta nell'essere in relazione. Ora dimmi se alcuni di questi stati si avvicinano poi ti leggerò il seguito. Altra domanda: Sei credente? Se si, sei praticante o non praticante? |