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31-12-2005, 11.08.06 | #36 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 14-01-2005
Messaggi: 386
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Buongiorno a tutti!
Ci sarebbero tante cose da dire, ma vorrei darvi (in particolare ad Essere) il buon giorno con un pensiero positivo. Nel 2001 sono stata ricoverata in un reparto psichiatrico di Roma dove allora vivevo, da quel giorno per due anni si sono susseguiti altri due ricoveri nella mia città però, fino al 2003. L'unica diagnosi che ricordo di aver letto sulle mie cartelle era Buffet delirante, ma ricordo di aver avuto tanti altri sintomi simili ai molti che avete descritto, alcuni sicuramente meno "gravi" di Essere, altri molto simili se non uguali... tipo parlare con gli oggetti, la tv etc... Ora sono andata a cercare le mie cartelle, ma non le trovo... sorry... Oggi sto benissimo, e quando dico benissimo vuol dire anche meglio di chi si ritiene normale o si è sempre ritenuto tale. E' stata una conquista eccezionale, non solo per me, ma perchè mi sento di poter dire a ragione, a chi vive il disagio mentale, che non è assolutamente vero che non si può mai guarire e che comunque non c'è un solo modo di vedere le cose. La diagnosi della malattia mentale è un tipo di diagnosi propria della nostra cultura che tende ad etichettare e a diferenziare le persone in base ad un concetto di "normalità" tutto da verificare ed assolutamente inventato. Vi faccio solo un esempio: nella cultura sciamanica, tra le popolazioni che praticano lo sciamanesimo, la malattia mentale è considerata un segno della chiamata degli spiriti a diventare sciamani. In questo modo, quello che da noi è considerato un malato mentale, lì viene reintegrato nella società ed è anzi considerato un individuo speciale che può guidare la comunità, proprio perchè ha quel tipo di visioni che noi comunemente chiamiamo allucinazioni. Ora, ho fatto anche io l'esperienza prolungata con psichiatri e psicologi e in effetti non ne ho proprio una buona impressione, ma non vorrei esprimere un parere troppo negativo perchè potrei influenzare qualcuno che magari non ha altri sostegni o le stesse risorse interiori che fortunatamente ho avuto io. Ma sono giunta a delle conclusioni che ritengo fondamentali e molto utili per chi soffre di questi "disturbi" o che è convinto di essere disturbato perchè qualcuno gli ha detto che è così. Allora, intanto alla psichiatria, manca una visione a 360° di ciò che è vita, conosce solo una via, tra l'altro tutta da verificare, per affrontare certe cose e non vede altro. Parte dal presupposto che la "malattia psichica" sia di natura fisiologica e come tale vada curata. Ecco, è mia profonda convinzione (MA AVVISO IL LETTORE CHE OGNI ESPERIENZA E' SOGGETTIVA) che non è assolutamente così, il disequilibrio fisico che si determina nel corpo è una conseguenza del disagio psichico, non la causa. Solo con il passare del tempo ed il cronicizzarsi del "problema" può diventarne una con-causa. La mia analisi, che ho fatto da sola di ciò che è avvenuto in me, è che queste cose avvengono quando la nostra natura più profonda, l'Io, l'anima, lo spirito, la nostra psiche, il nostro Essere, percepiscono che la nostra vita ha preso la piega sbagliata, che non stiamo seguendo la via giusta per noi... allora ti frena bruscamente, molto dolorosamente, ti fa perdere tutti i punti di appoggio per obbligarti a ricominciare da capo. In questi casi o qualcuno di molto saggio sa farti capire cosa ti sta succedendo, o lo capiamo da soli, o se ci blocchiamo (se qualcuno ci blocca) sull'idea che purtroppo siamo solo irrimediabilmente malati, ci arrestiamo per sempre. Questa cosa l'ho compresa, ri-conosciuta, anche capitando per caso su un sito, non so se si possa, ma vi lascio il link http://www.nopazzia.it/ La malattia, di qualsiasi tipo, fisico o psichico che sia, così come le crisi e tutto ciò che ci obbliga a fermarci sono delle OCCASIONI. Un abbraccio, per ora mi fermo, sperando di avervi aiutato un pochino. Anna |