Citazione:
Messaggio originale inviato da lobelia
Se fossi Weil, tra le tante strade esplorate, non rinuncerei però a quella più tradizionale e quindi rassicurante, dove il fungo, simbolo fallico, è accostato imprenscindilmente alla sua gustosa commestibilità. Un connubio che richiama senza alcun dubbio alla fantastica fellatio.
Andar per boschi quindi forse come ritorno alla fase orale prenatale, il dito in bocca nell'immersione del caldo liquido amniotico, il fungo sotto la soffice coltre di foglie autunnali, il fallo odoroso della terra come forma di "oggetto primario", un seno non reale, ma che noi tutti perennemente ricerchiamo e rendiamo presente attraverso mille rappresentazioni e relative eventuali sublimazioni.
Non voglio certo con questo rendere esaustiva la disanima inerente l'argomento trattato, ma in quanto bolognese volevo offrire un umile apporto ovviamente legato ad una pratica per la quale, si sa, siamo famose in tutto il mondo.
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E', purtroppo, una parola a me non nota.
Non ne comprendo l'etimologia, ma propongo qualche ipotesi.
Dunque, tardo volgare britannico, "fellow" "agere", da cui fellow actum, fellow actio, e quindi fellatio: l'atto di farsi amici, travalicando un blando rapporto di lavoro, o di prestazione d'opera.
Antichissimo: feas, greco remoto, "lucifero", portatore di luce, da cui il moderno, per interposti passi, i fari, la fia-mma, etc.
Feas unito al latino "latus", largo, ossia una "ampia fiammata".
Oppure a "latum", participio di "fero", da cui lator, cioè "portatore", dunque: "il portare luce".
Alternativa: remoto lettone, trecentesco, da "fehlen" (mancare) - tedesco importato - lats, ossia denaro, valore, proprietà.
Dunque: "cadere in disgrazia", "andar ramengo", per dirla in veneziano.
Avanzo un'ultima ipotesi: "tios" greco, ossia sulfureo, con "Feld" (campo, tedesco) e "lac" (francese, lago), ossia: sponde bagnate da un'acqua termale (possibile in Alsazia e Lorena).
Io sono un berlinese, e ci ho provato.
Ma non capisco come possiate, voi bolognesi, essere maestre in questo genere di faccende...!?!
Boh, certe volte non ti capisco del tutto, amica Lia, degna di lode, (lobelia: da loben, lodare e Lia, nome proprio di persona).
Comunque, ciao e buon Natale.