faccio un mestiere che da oltre vent'anni mi tiene a stretto contatto con la menzogna. Menzogne a volte stupide e inutili, ma tante volte realmente essenziali alla persona che le pronuncia.
Per chiarirci, menzogne che pronuncerei anch'io, nel caso mi trovassi nella stessa situazione.
In tanti anni sono riuscita a stabilire comunque relazioni di grande fiducia con questi bugiardi basate sulla consapevolezza reciproca ed inespressa della menzogna in questione.
Io so che menti e tu sai che io so che menti, ma prima di avere fiducia in me e dirmi eventualmente la tua verità, devi sapere prima cosa può accadere. Poi sei libero di decidere cosa fare. Purtroppo hai molto tempo per pensarci, utilizzalo.
Nel caso tu valutassi la necessità di continuare a mentire, sappi che non me la prendo, non cambia nulla fra noi, complica solo la mia attività professionale e devi anche sapere che probabilmente al tuo posto io farei lo stesso.
Ti chiedo solo una cosa. Questa menzogna è grossa e basta e avanza. Per il resto che dobbiamo affrontare insieme, stringiamoci la mano guardandoci negli occhi. Io non ti mentirò, a costo di dirti cose che non vorresti mai sentire e ti chiedo di fare altrettanto.
Non sempre funziona, ma a volte sì.
Ragazzi, a volte la bugia salva la vita o quasi
A volte è pure divertente.
In altri casi è spesso odiosa per chi la subisce, ma spesso anche per chi la pronuncia.
E' comunque sempre strumentale. Serve sempre a qualche cosa. A volte crede di servire a qualche cosa, ma è inutile o addirittura dannosa.
Ci sono persone per loro motivi più portate alla menzogna e che mentono ormai per abitudine anche senza più un tornaconto o un significato ed altre totalmente incapaci. E tutte le sfumature tra queste due punte estreme.
Io tendo a non saperle raccontare, a meno che non sia questione di vita o di morte o giù di lì. Nei casi di bugie medie e piccole, m'incasino e vengo sempre scoperta. Evito quindi il più possibile. Inoltre avendo una concezione della correttezza quasi ossessiva e quindi a costo di buttarmi la zappa sui piedi o di dispiacere a qualcuno...dico generalmente la verità.
Chissà se la mia concezione quasi ossessiva di correttezza, non derivi proprio dalla mia incapacità a raccontare bugie? Cioè alla non convenienza?
Meditiamo, meditiamo