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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 25-10-2005, 12.02.46   #11
camelia
Ospite abituale
 
Data registrazione: 26-08-2004
Messaggi: 57
di niente...siamo tutti quanti qua....per uno scambio.......
camelia is offline  
Vecchio 26-10-2005, 15.38.27   #12
Sirtaki
Ospite abituale
 
L'avatar di Sirtaki
 
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 203
sembra che il tuo sia uno sbilanciamento tra ragione e sentimento...

sinceramente credo sia impossibile sconfiggere il tuo "avvocato", come quello di tutti.
piuttosto dovrai imparare a conviverci e arricchirlo con la tua nuova consapevolezza.
Sirtaki is offline  
Vecchio 26-10-2005, 22.37.33   #13
A new brand day
Ospite
 
Data registrazione: 23-10-2005
Messaggi: 19
Avete proprio ragione!

Risultato parziale plebiscitario...
...Il SuperIo deve restare...
Non è come la mola del giudizio che fa male e si toglie!

Senza di lui non ci sarebbe l'equilibrio di cui parla saggiamente Vaniglia...

E sia...Me lo tengo!
Tuttavia il problema resta...Il mio SuperIo è cretino!
E non accenna a smettere da solo...Se il mio IO cosciente non fa la voce grossa, quello mica la smette di dare ordini che, questo è il problema, sono del tutto anacronistici!

Per ora l'unica mia arma è staccare la spina...così non gli arrivano energie e lui non può portarmi fuori strada...
Seguendo il consiglio di Gyta e di Camelia, resto così in ascolto delle mie emozioni...
Ma è dura, perchè ovviamente il SuperIo inizia a fare un gran baccano ("dovresti fare questo", "dovresti fare quello", e "così perdi tempo"... blablabla)...Se non interviene il mio Io, delle mie emozioni (l'ES freudiano, per intenderci) se ne fa un bel boccone...come ha sempre fatto!
Non è esattamente una condizione piacevole...

...Sono consapevole del fatto che situazioni come queste richiedono tempo ed anche un certo numero di errori...
Il punto è che io di errori già ne ho fatti abbastanza...e più mi rendo conto che si è trattato di errori (inevitabili, ma pur sempre errori!) più cresce in me la voglia di non ripeterli una sola volta di più...E non per un narcisistico ordine del SuperIo, che mi obbliga a prevenire ed evitare ogni possibile errore (Odissea, ecco un esempio di comportamento narcisistico che mi chiedevi!), ma per compassione verso il mio Io più autentico (rectius: l'ES), che, ogni giorno che passa, capisco quanto abbia vissuto sacrificato dal peso di quegli ordini e quei doveri a cui, senza sosta, ha continuato ad obbedire per anni ...
Purtroppo, la forza con cui ancora oggi agisce il SuperIo è enorme...La situazione è paragonabile a quella che in fisica si chiama "Inerzia"...avete presente una palla che rotola da 30 anni su un piano inclinato...sapete che velocità ha acquisito?

Ecco perchè il semplice staccare la spina non mi sembra una soluzione "quantomeno" sufficiente...
Vorrei fare di più...Vorrei fare prima...Vorrei, se solo potessi, recuperare tutti gli anni in cui sono stato costretto a non essere quello che avrei davvero voluto essere ... Purtroppo non si può, è ovvio!

Oggi devo vigilare su ogni cosa che faccio...chiedermi se si tratta di una suggestione imposta dall'alto o di qualcosa che desidero veramente...e, credetemi, è davvero difficile, visto che la mia vera voce mi è stata da sempre soffocata in gola...praticamente non la conosco!
Vorrei quanto meno arrivare ad una condizione di parità...in cui il mio IO cosciente riesce a gestire le suggestioni del SuperIo senza dover stare sempre sul chi va là...così che qualche parola l'arriva a mettere fuori tranquillo anche il mio ES!

...Forse la cosa migliore è spostare la cosa sul piano amichevole...Sì insomma: farli uscire insieme, farli diventare amici...Far capire ad uno le ragioni dell'altro...
Già...Ma come?

In teoria...al SuperIo piace comandare...quali siano gli ordini a lui non importa...Se riuscissi a farli diventare amici, potrei progressivamente riprogrammarlo con le intuizioni attuali del mio Io cosciente...a cui, al contrario, non interessa comandare, ma solo fare le cose per bene ...
In questo modo ognuno dei due avrebbe quello che vuole ed io...avrei un po' di quella pace e serenità che cerco da anni...

Anche se astratta su un piano del tutto razionale, mi sembra che sia questa la soluzione suggerita anche da te Sirtaky , vero?

Beh vi avevo promesso una rivisitazione della situazione sulla base dei vostri suggerimenti...ed eccola qui...

Pensieri...suggestioni...idee. ..critiche...?
Come vedete, sono davvero preziose per me...
Dite...dite...dite...dite...di te...

P.S.: Voglio rassicurare quanti dovessero essere preoccupati dal mio parlare di me come essere scisso in tre persone (Io, SuperIo, ed ES)...: uso solo il linguaggio metaforico di Freud...non credo di essere "uno e trino" !
A new brand day is offline  
Vecchio 26-10-2005, 23.20.26   #14
gyta
______
 
L'avatar di gyta
 
Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
Quando giungiamo a conoscere il funzionamento di qualcosa e tutto ci appare infine chiaro
ci rammarichiamo del tempo impiegato e lo chiamiamo "errori".. Ma senza l'esperienza di quel tempo
non saremmo mai giunti a conoscere alcunché! Accettare che la conoscenza passa dall'esperienza diretta
è tutto ciò che ci occorre per vedere quel "tempo" col giusto valore: la conoscenza!
Non c'è nulla da "recuperare".. lo abbiamo già "recuperato"! Poiché non è andato.. perso!

Sì.. Imparare a fare amicizia anche con le nostri voci autoritarie, scoprirle nell'intimo, non sono queste che suggerimenti petulanti della nostra mente frettolosa! Farci pace, ascoltarle per ciò che hanno da dire e vederle per ciò che sono: solo rappresentazioni mentali di ciò che pensiamo essere, di ciò che pensiamo sia giusto o sbagliato essere! Ma infine solo pensieri! Non identità! Non Realtà! Noi siamo quella sorgente unica che nel silenzio degli ordini e dei films si gode.. Tutto Quanto: il "bene" ed il "male" (!)

Un abbraccio!

Gyta

Ultima modifica di gyta : 26-10-2005 alle ore 23.22.40.
gyta is offline  
Vecchio 27-10-2005, 00.59.45   #15
r.rubin
può anche essere...
 
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
Re: Re: precisazione

Citazione:
Messaggio originale inviato da gyta
Stacca la corrente!
E lentamente la tua natura verrà tranquillamente a galla!
Non c'è alcun bisogno di forzare le cose:
l'organizzazione "studiata"
è agire con una testa pesante, una corazza che soffoca!

Se osserverai con calma.. verranno fuori tanti personaggi..
ognuno di questi è una possibilità.. solo scelte.. solo "esterno",
solo "maschere".. La serenità e la gioia sono la "pelle" più vicina al tuo Essere!

Nessuna Guerra!
Nessun vinto e nessun vincitore: solo giochi della mente infinita..
Dentro e dietro.. ci sei Tu!



Gyta

Hai scritto una cosa interessantissima!
Ci cogitavo sopra anch'io, non molto tempo fa.

"forzare", "testa pesante"!
si prova veramente questa sensazione, a voler forzare la mente verso derive impreviste dal suo fluente corso naturale. la si sforza, ci si sforza di forzarla, ma lei resiste, non si sposta. cocciuta come un mulo, resta ferma, pesante come un sasso: ed è la propria testa, che si sforza, che si forza, che si oppone e non si sposta. Perchè è la mente che si oppone alla mente, il pensiero che vuol controllare il pensiero, e finisce per non scorrere più verso nessun luogo ideale: perchè l'energia è un mezzo per approdare all'idea, se l'energia fa di sè stessa l'idea, entra in corto circuito e si fulmina la leggerezza vitale, si impietrisce.
il pensiero che vuol controllare il pensiero è una guerra contro di sè: non si può che perdere! anzi, non si può perdere! ma nemmeno vincere! perchè non si è due ma solo uno, non c'è scontro di forze opposte, non ci può essere perdente ma nemmeno vincitore: è una situazione impossibile, un'impasse irresolvibile, si entra in uno stagno di vischioso pantano, l'azione si blocca, come voler correre contro uno specchio, come a voler circonflettere l'espirazione per tentare di soffiarsi nei polmoni l'aria che si espira: si soffoca! (beh, qui ho esagerato col phatos..)

"la pelle più vicina all'essere"!
davvero siamo matrioske, l'aria leggera che pervade il mondo è a contatto solo con la matrioska più esterna, le altre sono via via più giù, nell'oscurità sempre più priva di ossigeno, anaerobia che addormenta la mente, oscurità monotona che annoia, stanca, deprime, tristezza che stancamente si trascina come un magrolino deperito che fatica a camminare, per dover spostare il peso di abiti grandi quattro volte lui. L'aria è pesante come quando non si aprono le finestre dello stanzino in cui si vive da quattro giorni. Anzi, lo stanzino ha quattro finestre, in prospettiva, una dietro l'altra, bisogna approdare ad aprire l'ultima, per affacciarsi sui prati verdi del mondo. E respirare una piena boccata d'aria pura. Che proprio inizi a sentirla sulla pelle, ma non è l'aria, è il tuo essere, che prima era come un anima sfuocata rispetto al tuo corpo, come una personcina interna troppo piccola per la sua vita, che poi si allarga, come si allarga il cuore, fino ad arrivare ad aderire e vivificare il suo involucro corpo, che cessa di diventare un involucro, e diventa la stessa cosa di se stessi.

E allora ci si sente uno e uno solo.
Uno col proprio pensiero, coi propri sensi, col proprio corpo.
Non c'è più nessuna attenzione che osserva severa, come dall'esterno, ogni più piccola azione che risulta così inibita, preoccupata, ansiosa, soffocata. Il pensiero va dove vuole andare, e a te va benissimo. Ogni cosa che fai va benissimo: non potrebbe andare meglio! E' incredibile! Tutti i "vorrei essere così ma invece sono così" che intristiscono, spariscono: sono come sono, e meglio di così non posso chiedere!


Beh, io in questo stato ci sono stato solo una volta, che ricordi, nella mia vita. Per pochi giorni anche! E poi, di nuovo giù nello scantinato. Al buio umido e soffocante dello scantinato. E il bello è che a questo punto credi che, per potere risalire, dovresti essere più alto, più grande, migliore. E allora inizia la ricerca di un miglior modo di pensare, un'occhio sul pensiero e l'altro sulla meta che ancora non gli hai fatto raggiungere, e intanto il mondo si sfoca e sparisce nel buio anche lui. E ci si sforza di metterci più impegno, nel forzare il pensiero testardo. Ci si sforza, lo si forza, ma non si sposta, non ci si sposta. E' come voler risalire una rampa di scale restando nello scantinato a tentare di tirarsi su per i capelli, e più non si ottengono risultati, più forte si tira. E tutto questo, non fa bene.
r.rubin is offline  
Vecchio 27-10-2005, 15.11.24   #16
gyta
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Messaggi: 2,614
Caspita seguire la tua descrizione in dettaglio da un senso claustrofobico imperante..
Però raggiunge lo scopo finale di una completa fotografia!

L'ultima impasse che descrivi quando dici
Citazione:
Messaggio originale inviato da r.rubin
.. a questo punto credi che, per potere risalire, dovresti essere più alto, più grande, migliore. E allora inizia la ricerca di un miglior modo di pensare..
è -a mio avviso- un errore di valutazione molto comune e necessario per poter realmente proseguire!
Ed è quando ci aggrappiamo al pensiero che ci sembra legato all'ultimo sentore di libertà provato,
ma è un errore di valutazione, poiché prendiamo per reale che attraverso il pensiero -la sua qualità, la sua scelta- si possa
nuovamente respirare quell'aria "pura"!!! Mentre è proprio comprendendo l'assoluta irrealtà del pensiero -qualunque esso sia!- che si spalanca la finestra come di colpo! E gli stessi pensieri prendono a vagare liberi senza più interferire se non come nuvole di sfondo e passaggio!
Almeno.. Questo è stato/è il mio punto di vista..
Non la meta, non il pensiero ma la mannaia taglia-pensieri e meta! Il tarlo che rode la corda dove stanno appesi in fila tutti i requisiti, i valori, e le misurazioni avvenute!
Coscienza assoluta sull'unico dato di fatto: il pensiero è film, pura immaginazione!

E' reale se lo credo reale; è irreale se lo credo irreale: ovvero è solo e semplicemente pensiero! Non è identità! Non sono io!

Questo gioco di veli dove solitamente si trincera la mente viene a cadere lasciando la mente priva della sua stessa essenza motivante (=il pensiero) lasciando il campo pronto e "pulito" affinché emerga piena tale coscienza-sensazione.. Ed è l'inizio del cammino senza catene!



Gyta
gyta is offline  
Vecchio 27-10-2005, 16.17.37   #17
camelia
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Seguendo il consiglio di Gyta e di Camelia, resto così in ascolto delle mie emozioni...
Ma è dura, perchè ovviamente il SuperIo inizia a fare un gran baccano ("dovresti fare questo", "dovresti fare quello", e "così perdi tempo"... blablabla)...Se non interviene il mio Io, delle mie emozioni (l'ES freudiano, per intenderci) se ne fa un bel boccone...come ha sempre fatto!
Non è esattamente una condizione piacevole...


.........lo sento agitarsi anche io....come se mai niente gli andasse bene...un avvocato del diavolo insomma......e sento l'altra voce più debole...che fa nascere il dubbio...e lui che lo sgrida di nuovo.....posso dirti che se ci rifletti su......questo avvocato del diavolo in realtà pretende cio' che non sei.....ti ricorda qualcosa di passato di sicuro prova a capire cosa......qualcuno che ti chiedeva o pretendeva da te chissà cosa...qualcosa che ti ha fatto soffrire...e ora tu vuoi continuare a soffrire da solo...a ripeterti cio' che ti ha fatto per tanto tempo male??? e' la voce di chi non pensava certo di farti del male....accetta ......cambiare...dare un po' di equilibrio? basta che ragioni in modo più umano con te e con gli altri.....nessuno è perfetto...sono inutili certe pretese.....va bene cercare di migliorarsi.....ma non torturarsi.....
prova ad scoltare solo cio' che sei tu....come? prova a chiederti cosa ti piace....fallo....provalo.....
prova a chiederti sempre quali sono i fatti reali.....certi...tangibili... ..a volte ci facciamo dei film da soli.....cerca i tuoi valori....cerca te stesso........guardati...osser vati...

non è facile neanche per me...forse neanche spiegarmi....mi rendo conto che magari non sono stata molto chiara.....ma quando riesco a stare meglio.....è meraviglioso.....confida....no n mollare....
camelia is offline  

 



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