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08-10-2005, 10.41.13 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: Perchè il debole perisce?
Citazione:
P.S. La mia non è un'analisi psicologica.... ma è l'unica risposta che trovo al fenomeno che descrivi. |
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08-10-2005, 10.55.32 | #6 |
Nuovo iscritto
Data registrazione: 03-04-2002
Messaggi: 1,287
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avrei voluto dire che la madre degli stolti è sempre incinta, ma la tua versione, VanLag, è più raffinata
Bell'intervento Rubin, ma non riesco proprio a giustificare il mezzo per raggiungere l'autoaffermazione di sè stessi. Buona giornata a tutti |
08-10-2005, 11.06.23 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Se non vi è una minaccia reale, e da uno più debole è ben difficile che avvenga, l'aggressività è solo una forma di profonda debolezza.
Aggredire il più debole, sopraffarlo offre la gratificante sensazione del potere e a volte, credo, anche dell'onnipotenza. Il campo della politica, attualmente, è di valido esempio: debole con i forti, forte con i deboli. Non è da dimenticare la componente sadica, spesse volte non chiaramente visibile. Il bullo, il violento, l'aggressivo sul piano materiale è un debole interiore, uno che cerca di compensare la paura di se stesso schiacciando, dominando con la stessa paura l'altro usando la propria forza fisica. Ma la violenza, la sopraffazione sadica non è meno dannosa. Ed anche il sadismo nasce dalla propria debolezza interiore, dal profondo senso di inferiorità che compensa trasformando l'altro in un oggetto che manipola a proprio piacimento. Il forte, il vero forte, il vero dominante non usa nè il sadismo nè la violenza bruta. L'attuale società non aiuta certo le nuove generazioni a divenire più forti e a crescere saldamente. Ciao Mary |
08-10-2005, 12.10.48 | #8 |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Non fatemi complimenti!
In questo periodo mi destabilizzano Sadismo, potere (e onnipotenza) e fragilità. Anche secondo me vanno a braccetto. Come per il psyco killer sadico che cattura la sua vittima, la trascina in un luogo isolato dove per quanto urli nessuno potrà sentirla (e magari glielo fa sapere), la lega in modo da renderla impotente fisicamente, oltre che psichicamente attraverso la minaccia di morte che lui stesso rappresenta. Questo killer è "onnipotente" nei confronti della sua vittima, perchè dipende solo da lui ucciderla o lasciarla viva (come i vecchi Re, nominati nientemeno che da dio, che avevano potere di vita o di morte sui loro sudditi). Ha in pugno la sua vita. Ha in pugno anche la morte, che è l'imprevedibile e l'ingovernabile per eccellenza. In quella situazione governa (crede di) anche la morte perchè si sente in potere di gestirla: viene rimessa alla sua scelta il farla calare come una mannaia o meno. Non è più imprevedibile, lui non è più lo schiavo perennemente minacciato da una morte invisibile che non sa quando lo colpirà. E' catturata, sottoposta al potere della sua scelta. Forse in questo modo si convince di avere in pugno "la vita", forse si difende da un senso di morte interiore, o dal terrore per la morte, o da uno schiacciante senso di inferiorità, o da altro ancora. Che poi, allargando la visuale, anche qui ci si potrebbe riportare al primitivo istinto di sopravvivenza, che stabilisce che chi uccide sopravvive a chi è ucciso, e mangiato (un richiamo anche al cannibalismo): uccidere, mangiare la propria vittima è veramente, in un certo senso, assorbire la sua vita, potenziarsi, ricaricarsi di energie per vivere ancora, per sopravvivere alla vittima, alla morte. (che lugubri discorsi..) |
08-10-2005, 12.45.51 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 337
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Purtroppo devo dire che concordo con la teoria "animale". Mi piacerebbe pensare che l'uomo sia superiore a queste cose ma è vero.
L'istinto porta all'espansione della propria influenza. Infierire su un più debole ha duplice utilità. Da una parte “l'affermazione” come è già stato detto. Dal altra un effetto catartico. Dopo una vita da fratello maggiore con un fratello di 4 anni più piccolo con una certa tendenza a cercar rogne ho notato una cosa. I prepotenti hanno paura. Questo meccanismo di ostentata prepotenza è un auto difesa perché hanno paura che qualcuno faccia lo stesso con loro. Un prepotente difficilmente attacca chi gli si oppone, anche se è più debole. I prepotenti sono animali paurosi che ringhiano e si fiondano solo contro obbiettivi che si possono ottenere senza alcun pericolo. I prepotenti non sanno combattere o competere per una carica che come già segnalato, richiede ben altro oltre all'aggressività. Io sono piccolo, pacifico da giovane ero considerato abbastanza secchione. Mi prendevano in giro ma nessuno mai si è azzardato a farmi una qualsiasi angheria. Le volte che ho fatto a botte è sempre stato per difendere mio fratello o qualche amico. Non sono mai stato costretto ad alzar le mani per difendere me stesso. Ultima modifica di Chimera : 08-10-2005 alle ore 12.47.42. |
09-10-2005, 12.19.19 | #10 |
iscrizione annullata
Data registrazione: 16-07-2005
Messaggi: 752
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L'aggressivita' e la prepotenza sono forme di autodifesa in uomini che non sanno gestire la loro debolezza, anzi che hanno paura della loro debolezza...e questa aggressivita' la rivolgono spesso verso il piu' debole...un semplice esempio e' quello che avviene semplicemente nell'ambito famigliare...quanti genitori riversano la loro aggressivita', la loro prepotenza, il loro potere verso i figli, esseri piu' deboli e in via di sviluppo...
Vani |